Ciclismo, l’Italia chiude in testa al medagliere nell’ultimo mondiale di Cassani

di Redazione

Il 10° posto di Sonny Colbrelli chiude un Mondiale per l’Italia che comunque migliore era difficile immaginare. Stila un primo bilancio il presidente Cordiano Dagnoni, che ha seguito con partecipazione queste giornate esaltanti: “E’ stato un mondiale fantastico, abbiamo chiuso col primo posto nel medagliere…”. E aggiunge riferendosi alla gara di oggi: “Ovviamente non può essere sempre festa: non siamo stati fortunati ma abbiamo corso bene, peccato per la caduta iniziale che ha messo fuori gioco due pedine importanti per noi. Bisogna dare onore al merito del vincitore perché è stato nettamente il più forte e ha meritato di vincere”.

Nel medagliere finale troviamo tutti gli elementi tecnici per valutare al meglio questa edizione iridata. L’Italia chiude in testa il medagliere, con tre ori e un bronzo, nel Mixed Relay, specilità di recente istituzione ma che ben fotografa la complessità di un movimento sportivo. Due ori provengono da settore maschile, uno da quello femminile. Equamente distribuite anche le medaglie per quanto riguarda in linea/crono: mostrando che dietro al fenomeno Ganna crescono, anche per le prove di un giorno, giovani talenti. Ci sarà tempo per stilare un bilancio più completo di questa esperienza in Belgio, ma gli elementi evidenziati lasciano intravedere un’ottima base per programmare il quadriennio appena partito.

E’ stato anche l’ultimo mondiale di Davide Cassani alla guida della Nazionale: “Una giornata di emozione e sfortuna. Matteo Trentin e Davide Ballerini ci sono mancati anche se si sono messi a disposizione per chiudere sulla fuga iniziale. Dopo la caduta stavano molto male. Nel finale c’erano 17 uomini davanti e 3 dei nostri che sono stati molto bravi. Nulla da dire, ha vinto il più forte. Con questo Alaphilippe mi è parso di vedere il Bettini dei bei tempi che faceva 3-4 scatti consecutivi finchè non riusciva ad andare via”.

Il CT conclude: “E’ stato comunque un mondiale da pelle d’oca. Bellissimo finire qui la mia avventura con un pubblico straordinario. Oggi sicuramente non ho rimpianti, se non maledire la sfortuna. Anche un corridore come Giacomo Nizzolo mi ha ringraziato per la bellezza di questo evento. Ripeto onore ad Julien. Sapevamo che era forte ed aveva puntato deciso al Mondiale saltando anche l’olimpiade”.