Giro di Sicilia, il Punto “finale” di Paolo Alberati

di Paolo Alberati

Già li sentiamo, già riecheggiano nei meandri più profondi dei social i peana degli sconfitti, di quelli a cui Vincenzo proprio non va a genio, di quei poveri sconfitti dalla realtà cocente di un Vincenzo che, addirittura a 36 anni continua a piantare lance nel cuore: <è finito, è vecchio, non vincerà più>. E lui infatti non ha vinto. Ha stravinto Vincenzo. Li sentiamo ripetere il ritornello, per la verità fin dal primo giorno stonato: <ha vinto perché non c’era nessun avversario di valore, e se c’era è caduto>. Eppure oggi non è caduto nessuno, eppure don Alejandro Valverde per costoro ieri era il fenomeno, mentre oggi per codeste cassandre della lealtà sportiva sembrerebbe improvvisamente diventato brocco, perché battuto dal nostro fortunato approfittatore delle sventure altrui. Vincenzo ha vinto e convinto. Non solo. Vincenzo ha vinto e commosso, perché il fuoriclasse in 16 anni di carriera professionistica nella sua Sicilia non aveva mai vinto e questa magia di oggi ha la sembianza di un regalo tutto dedicato a noi.

Noi sì, noi che lo abbiamo sostenuto, difeso anche quando sembrava smarrito. Noi che avremmo detto grazie lo stesso, anche senza il colpo di teatro di oggi. Noi che ci siamo presi parecchi vaffa dagli odiatori seriali e oggi godiamo come i ricci. Noi a cui oggi Vincenzo ha regalato il suo pianto liberatore sul traguardo di Mascali: grazie Vincenzo, non ce n’era bisogno.  Però se ancora ti andasse di farcene un altro… gradiremmo di cuore. Vincenzo ancora c’è, vince e lo sa fare quando serve, ultimamente lo fa addirittura col contagocce: sembra il Sergey Bubka dell’atletica che pur sapendo di essere il più forte al mondo nella disciplina del salto con l’asta, centellinava gli attacchi al record del mondo per allungare la scia della sua carriera, lo stupore dei tifosi, gli inviti dagli organizzatori dei meeting.

Noi intanto con questo “punto” di oggi chiudiamo la breve saga del nostro Giro di Sicilia, partito dal vento caldo di Avola ed arrivato col vento in poppa sulla pinna dello Squalo dello Stretto.  Un Giro di Sicilia bello, ben disegnato dalle mani sapienti di RCS, con tre podi di atleti siciliani, due di tappa (uno poi rubato) e quello della Generale e tante belle immagini lanciate sul segnale internazionale dagli elicotteri e dalle telecamere a terra, immagini di fatica bella e felice, di una stagione ciclistica che si sta chiudendo con le ultime gare ed un Giro di Sicilia che è risorto più bello che mai.

E tu Vincenzo che ne pensi? Per quanto tempo ancora vorrai far disperare i tuoi-non tifosi? Immaginiamo che pensavano di essersi liberati definitivamente di te, ed invece tu li hai ancora delusi.

Un minuto di silenzio dedicato a tutti loro, in rispetto di una giornata così funesta.