Dallo Zen di Palermo al titolo italiano junior, la storia di Francesco Crucillà

di Pietro Minardi

La boxe come forma di riscatto sociale. Un concetto espresso più volte da diversi esponenti del mondo civico e politico, che onorano questo sport di un forte significato. I pugni gentili stimati anche dall’assessore allo Sport del Comune di Palermo Paolo Petralia Camassa che, in passato, ha premiato diversi pugili palermitani. Fra questi, ad esempio, Salvo Di Stefano, ragazzo allenato da Lillo Cacopardo presso la Palestra Popolare Palermo.

Oggi però la bellissima storia di sport che vi vogliamo raccontare ha come scenario il quartiere Zen, realtà popolare di Palermo sita in VII Circoscrizione. Qui, sotto la guida di Salvo Tranchina e Vito Franco, si allena Francesco Crucillà. Un ragazzo che ieri si è laureato campione italiano nella categoria SchoolBoy 46 kg. Un risultato frutto di allenamento e sacrificio, condotto presso la scuola Giovanni Falcone. Un plesso diventato presidio di legalità e di riscatto sociale.

LE PAROLE DI SALVO TRANCHINA

Sulla vittoria del giovane boxeur è intervenuto anche il coach Salvo Tranchina. “Oggi allo Zen non si parlerà solo di brutte realtà. Oggi i cittadini potranno discutere di una bella realtà di quartiere, composta da questi ragazzi che, con spirito di sacrificio, si allenano nella scuola Giovanni Falcone, con me e con il maestro Vito Franco. Siamo fieri dei nostri ragazzi che hanno raggiunto questo grande traguardo, in primo anno di attività. Ma non ci fermeremo. La nostra volontà è quella di aggregare più ragazzi e ragazze possibili. E toglierli così dalla strada”.

Oltre alla vittoria di Francesco Crucillà, il team boxe Tranchina può vantare altri risultati importanti. Secondo posto per Giovanni d’alessandro, nella categoria “Schoolboys” 60 chili. Medaglia di bronzo invece per Giovanni Moceo, nella categoria “Schoolboys” 80 chili.