Quando lo sport diventa una pratica da scrivania

di Annamaria Mangiacasale

Mercoledì alle ore 15.00, alla piscina Paolo Caldarella di Siracusa, si disputerà il match di ritorno della Semifinale di Coppa LEN, tra Ortigia e Telimar Palermo.  

Quella che poteva essere l’occasione di veder confrontarsi per la prima volta due squadre siciliane nella semifinale di Euro Cup, si è però tristemente trasformata in una pratica da scrivania, in cui lo sport c’entra poco o niente. 

Accade che alla vigilia della partita di andata, che si sarebbe dovuta disputare giorno 12 Gennaio a Palermo, nove giocatori dell’Ortigia siano risultati positivi al Covid-19. Altri atleti, in quanto contratti stretti, sono stati sottoposti a regime di quarantena, come prevede la normativa sanitaria. Data la situazione, la società biancoverde chiede alla LEN il rinvio dell’incontro per cause di forza maggiore. Così del resto, per le stesse motivazioni e con lo stesso regolamento, era accaduto nel 2020 per la semifinale di ritorno tra Eger e Brescia (partita che poi non venne mai disputata per l’annullamento di tutte le competizioni). Sorprende invece in questa occasione la decisione della LEN, appresa a mezzo stampa, di assegnare la sconfitta a tavolino per l’Ortigia di 10-0. Un provvedimento che punisce tutta la pallanuoto e mina in maniera irreversibile la fiducia nelle istituzioni. 

Lo sport è gioco, competizione, confronto. Ridurlo a carta bollata, equivale a ucciderlo, soffocato dai lacci stretti dai burocrati. Alla fine gli unici ad essere penalizzati, restano i giocatori, che vedono sgretolarsi gli obiettivi per cui hanno lavorato duramente. 

Il sorteggio ha destinato due squadre siciliane, l’una contro l’altra. Un derby che vede schierati in formazione diversi atleti siciliani, alcuni dei quali, seppur molto giovani, si sono già affacciati alla Nazionale maggiore e sono vice campioni del mondo con quella U20. Un trampolino di lancio per lo sport siciliano, un’occasione per i giovani talenti, un rimpianto per gli atleti a fine carriera. Soprattutto una competizione completamente svuotata del suo significato da una decisione che lascia scontenta qualsiasi fazione. Gli atleti biancoverdi che si vedono penalizzati nel raggiungimento dei propri obiettivi e nel duro lavoro svolto per raggiungerli; i giocatori del Telimar che perderanno l’occasione di un confronto stimolante e ad armi pari; le tifoserie per le quali sarà sempre più difficile credere nello sport e nelle sue istituzioni. 

Dopodomani scenderanno in campo due squadre. Scegliamo di sostenere lo sport; battiamoci per i colori della nostra Sicilia; facciamo sentire ai nostri atleti la nostra presenza al loro fianco. Perché nessuna scrivania potrà mai sostituire un campo da gioco; perché nessuna penna potrà mai mettere un punto alla passione sportiva.