Annamaria Mangiacasale: una vita tra nuoto e fotografia

di Manuela Cucina

I gesti del nuoto sono i più simili al volo. Il mare dà alle braccia quello che l’aria offre alle ali; il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo”, così per Erri De Luca in “L’isola è una conchiglia“…così per Annamaria Mangiacasale nella sua vita, articolata tra nuoto e fotografia. Un racconto denso di dettagli, teso sempre alla ricerca di luce perfetta, equilibrio, agilità e coordinazione con il proprio battito.

Allenarsi è, infatti, un esercizio costante di preparazione consapevole e motivata, una questione di piccoli passi avanti verso qualcosa che la tua mente ha focalizzato. E così ci sei, con tutto te stesso nell’esperienza del tuo quotidiano come essere umano e come atleta: le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali ma l’importante è dare comunque il meglio di te.

È un viaggio l’allenamento, un’esperienza continua fondante della tua vita ma certe volte però accade l’imprevedibile: un infortunio ferma il tuo passo. Per un tempo, e non sai se è per sempre e non c’è allenamento o tecnica che ti venga in soccorso, ma devi cercare dentro di te le risorse per farcela.

Così per Annamaria, dopo la frattura del braccio.

Nei mesi prima, causa pandemia, avevo già potuto frequentare la piscina in maniera discontinua e questo nuovo stop mi sembrava quanto di più ingiusto potesse accadermi”.

Anna, però, non si ferma e decide comunque di mantenersi in allenamento sulla terraferma. Con il sorgere del sole, tutti i giorni muove i suoi passi per lunghe passeggiate alla ricerca di silenzio e luce: elementi essenziali per sentire e allineare la testa, l’occhio e il cuore ad una nuova prospettiva. E per questo si avvale della macchina fotografica.

Osservare, incamerare in silenzio, rielaborare la realtà sotto ottiche differenti; entrare in punta di piedi nella vita delle persone, capire senza chiedere, solo guardando”.

Gestire un infortunio è una dura sfida per il corpo e la mente e ci mette davanti alla necessità di convertire le nostre emozioni in maniera funzionale. Dobbiamo, infatti, affrontare la rabbia e il sentimento di impotenza oltre che la paura e l’ansia attraversando un percorso di consapevolezza che ci porti a superare queste sensazioni e non ci faccia rimanere bloccati in esse.

La guarigione è, quindi, un esercizio strutturato, un processo consapevole della tua vita attuale e dell’aspettativa futura che ti porta nel frattempo ad utilizzarla nel modo migliore possibile.

E Annamaria, in questa ricerca quotidiana, recupera passo dopo passo e a mano a mano rientra in vasca per riprendere gli allenamenti.

La frustrazione del dover ricominciare e la preparazione da zero, certamente, ma è nuovamente nel sogno.

Potrei parlarvi di grandi sacrifici estenuanti, ma non posso fare a meno di pensare ai compagni di allenamento, soprattutto a quelli di scia; a quelli del doppio allenamento;  al coach Leandro Susinna che capisce senza mai bisogno che io dica; a Paolo Zanoccoli, punto di riferimento in acqua e sulla terra ferma che non smetterò mai di ringraziare; e alle persone che nell’anno trascorso erano al mio fianco durante le cadute e che hanno, alcune inconsapevolmente, illuminato momenti bui”.

“Pensandoci ora, la frattura del braccio, mi appare quasi come un episodio metaforico: l’apertura di una porta che mi ha catapultato verso esperienze che mai avrei pensato di fare”.

“Si dice che non si deve mai guardare al passato e che bisogna sempre proiettarsi in avanti, verso nuovi traguardi e alla ricerca di nuove sfide. Così è stato ed è per me”.

E in questo percorso Annamaria ha conseguito il titolo di categoria nel circuito nazionale acque libere Master 2021.

Per essere te stesso non c’è limite di tempo e spazio, l’importante è svegliarsi la mattina e muovere i passi in direzione di un bagliore che ti tracci la strada dell’agio, che ti faccia stare bene e che doni bellezza alla tua esperienza rendendo speciale la tua presenza nella grande orchestra di partecipazione che è la vita.

Annamaria Mangiacasale è la fotografa di Sport Web Sicilia, è una nostra compagna di viaggio e con i suoi reportage racconta lo sport come fatto umano e sociale.

Annamaria è anche membro dello staff del Gran Prix Sicilia Oper water, un circuito di manifestazioni di nuoto di fondo in acque libere, che da maggio a settembre ci condurrà alla scoperta dei mari, dei luoghi, della storia e delle tradizioni della nostra isola.

Adesso, a ridosso dell’inizio della nuova edizione del GP, conto i giorni che mi separano dalla prima tappa. E non ci sarà niente di più bello dell’affrontare una giornata con una consapevolezza ben precisa, quella di essere sorpresi”.

Stay tuned!