Giovanni Visconti si ritira, ma per noi resta il Re’ d’Italia

di Fabio Bologna

Giovanni Visconti, 39 anni, ha annunciato oggi il ritiro dal professionismo e lo  ha fatto nel modo ormai più consueto, probabilmente oggi l’unico per raggiungere tutti in maniera diretta e senza filtri. Con un post su Facebook ha voluto salutare tutti i propri fan ed appassionati di questo meraviglioso sport che è il ciclismo. Dopo il ritiro di ieri nella tappa della Tirreno Adriatico, aveva già lanciato un messaggio che sembrava il preludio alla decisione di oggi. “La mia tirreno (forse non solo quella) finisce qui tra mille problemi fisici che non sto a spiegare”. Oggi l’addio ufficiale, probabilmente dettato dalla consapevolezza che, seppur il proprio cuore vorrebbe continuare, testa e gambe dicono che è il momento di dire basta.

Tour di Slovenia

“Non voglio essere quel corridore che si trascinerà dietro la bici quando la sua carriera sarà al tramonto” – ha sempre detto Giovanni Visconti. Così è stato. La stagione passata non è stata proprio da incorniciare, condizionata da acciacchi fisici che ne hanno precluso ambizioni e traguardi. Ma a noi tifosi poco importava. A noi tifosi siciliani ancora meno. Vederlo passare tra le strade di Monreale durante la prologo del Giro d’Italia è stata una gioia immensa. A 39 anni non doveva dimostrare più nulla a nessuno. “Ho detto che non sono un campione e a 39 anni non devo dimostrare nulla a nessuno” E no caro Giovanni, qui ti sbagli e ti sbagli di grosso. Il campione non è solo chi vince un grande giro a tappe, ma Campione lo si è anche vincendo quanto e come hai vinto tu, e caro Giovanni tu non hai vinto poco. Ed allora ci pensiamo noi a rinfrescarti la memoria. Forse dimentichi che tu sei il Re’ d’Italia, perché non esiste altro modo per definire l’unico ciclista ad aver vinto per tre volte il campionato italiano. Chi, se non un campione, è in grado di vincere un Giro dell’Emilia nel modo in cui l’hai fatto tu. Ed ancora, il Giro della Toscana, 2 tappe del Giro d’Italia e le 34 vittorie da professionista alle quali vanno aggiunti anche quelle da U23 e tra questi l’oro agli Europei del 2003. Tre volte vincitore della classifica individuale UCI Europe Tour.

Hai sempre corso con i più grandi di sempre, da Valverde a Nibali e forse questo è stato l’unico tuo limite. Avresti potuto vincere di più ma la tua onestà ti ha sempre portato a rispettare gli ordini di scuderia, che spesso seguivano logiche diverse da quelle puramente agonistiche. Caro Re’ d’Italia noi  non dimentichiamo!