Cicloturismo. Sicilia No Stop: la genesi della regina delle Randonnée siciliane. Parte 1/3

di Ivan Bellanca

L’undicesima edizione della Sicilia No Stop, la randonnèe più lunga del Sud Italia, la prima omologata 1.000 km ACP (Audax Club Parisienne), partirà da Terrasini (PA) il 18 maggio prossimo. Un evento per i puristi della specialità, che richiama un gran seguito di appassionati soprattutto da fuori Sicilia. Sport Web Sicilia sarà presente all’evento, nella singolare ed esclusiva veste di media partner e di partecipante, con alcuni propri tesserati. Salvatore “Totò” Giordano è il presidente della ASD Ciclo Tyndaris, organizzatrice della SNS e componente del direttivo di Audax Randonneur Italia (ARI). Attraverso le appassionate parole di Totò, riviviamo la genesi della prima storica edizione del 2000 e l’emozione di avervi partecipato in prima persona.

Il logo della Sicilia No Stop

“La storia di Sicilia No Stop inizia sul finire del secolo scorso; il gruppo dirigente della Ciclo Tyndaris, forte dell’esperienza maturata con la Granfondo Libero Grassi, ipotizza di fare il periplo della Sicilia in tre tappe con tre Granfondo consecutive; progetto ardimentoso ma concreto.

Un itinerario tracciato utilizzando le tre grandi strade nazionali che circondano la Sicilia, percorso in tre tappe: le SS 113, 114 e 115 che tracciano di fatto il perimetro dell’isola.

Tuttavia non poche le difficoltà organizzative iniziali: chiusura strade, scorte, assistenza sanitaria, alimentare, meccanica, soprattutto alla luce di ciò che avevamo già constatato e cioè che gli amatori non pedalano tutti assieme fino alle fasi finali, come spesso fanno i professionisti, ma si sparpagliano subito sul percorso perché ognuno va con il proprio passo, molto diverso fra giovani, meno giovani e anziani. Una bella idea sulla carta, ma gli aspetti negativi ci scoraggiavano ogni volta dal metterla in pratica.

“Nel 1999 la svolta: leggiamo sulla stampa specializzata (la rivista Cicloturismo) della Parigi-Brest-Parigi, da oltre 1200 Km; ci incuriosiamo e cerchiamo di saperne di più. Un primo contatto telefonico con Marco Bonarrigo, allora redattore della Compagnia Editoriale, che si rivelerà una risorsa preziosa per la creazione della Sicilia No Stop, ci apre un mondo a noi sconosciuto, quello delle Randonnée alla Francese.

“La prime discussioni in associazione non sono proprio tranquille: chi dice che così si perde il bello dell’aspetto agonistico delle Granfondo, chi non ci crede proprio, chi fa altri tipi di osservazioni tecniche. Ma al di la delle divergenze tanti gli aspetti obiettivamente positivi: niente moto apripista, niente scorte, niente ambulanze, … solo dei ciclisti “audaci” che pedalano con l’unico vincolo dei punti di controllo. La Sicilia No Stop è già nata nella nostra visione!

La copertina di Cicloturismo di febbraio 2000. La foto ritrae Torre delle Diavole in provincia di Messina

“Marco Bonarrigo ci mette in contatto con il Prof. Eligio Doglio, allora rappresentante dell’Audax Club Parisienne in Italia. Doglio, che nel 1999 aveva organizzato i primi brevetti utili alla partecipazione alla Parigi-Brest-Parigi del primo gruppo italiano, ci da un grande contributo per modificare il progetto delle 3 Granfondo in un percorso unico interrotto dai punti di controllo. Il nome è una conseguenza del tracciato, per l’appunto “Sicilia No Stop”. Fatto il regolamento, il tutto viene rilanciato da Cicloturismo di Febbraio 2000 che mette in copertina la foto di Torre delle Ciavole con quattro ciclisti della Ciclo Tyndaris, mentre a pagina 6 il Tam Tam del Carovaniere titola: “Si disputerà in Sicilia il primo 1000 italiano?”.

“Nel mese di marzo Cicloturismo replica presentando i “Magnifici 6” i primi 6 brevetti italiani con omologazione ACP; tra questi il “nostro” 1000 di Sicilia No Stop.

Il numero di marzo 2000 di Cicloturismo conferma la prima edizione della Sicilia No Stop

“Tutto rose e fiori? Nemmeno per idea. Di li a poco il nostro entusiasmo viene strozzato dalla Francia: non ci approvano il percorso perché fanno dei calcoli e la somma dei chilometri delle 3 SS (113-115-114) non fa 1000 ma, ci dicono, 921 Km; inoltre ci chiedono alcune piccole modifiche al regolamento.

La tappa di San Vito Lo Capo, con una delle tre deviazioni necessarie per l’omologazione ACP

“L’esperienza del prof. Doglio ci consiglia di pensare ad alcune deviazioni per poter toccare quota 1000 Km. Così, studiando la cartografia disponibile, senza aiuto del GPS, individuiamo una prima deviazione verso San Vito Lo Capo: recuperiamo circa 45 Km. Una seconda deviazione la troviamo fra le provincie di Ragusa e Siracusa: anziché seguire la SS 115 vireremo sul mare verso Capo Passero e risaliamo da Marzamemi. Altri 30 KM recuperati. Una terza deviazione è invece in zona Menfi e per altri 10 Km circa. Ad aprile 2020 il tracciato è completo… (segue parte 2/3)

La Sicilia No Stop è un evento cicloturistico, organizzato dalla ASD Ciclo Tyndaris e omologato da ARI (Associazione Randonneur Italia). Tutte le informazioni sono qui presenti

Le immagini ci sono state cortesemente concesse da Salvatore Giordano, presidente ASD Ciclo Tyndaris