Cicloturismo. Sicilia No Stop: il racconto della prima edizione. Parte 2/3

di Ivan Bellanca

Continua il nostro viaggio alla scoperta della Sicilia No Stop, la Randonnée da 1.000 km in terra sicula. Dalle parole e dai ricordi di Totò Giordano, il racconto della prima edizione, svoltasi nel 2000.

“…Nel mese di Maggio 2020 Cicloturismo ci onora di altre 4 pagine interamente dedicate a Sicilia No Stop, con i dati ormai definitivi sul percorso, approvato da ACP, con l’offerta di pacchetti turistici confezionati per l’occasione. Arrivano richieste di assistenza persino dai paesi dell’Est e noi ci prodighiamo per offrire ospitalità, pur nei limiti delle nostre casse.

La partenza (e arrivo) della prima 1.000 sarà a Capo d’Orlando, dove il sindaco del tempo, Enzo Sindoni, che già ci aveva aiutato nelle prime edizioni della Libero Grassi, ci promette un aiuto.

Le prime iscrizioni alla fine saranno 69, di cui effettivi 59 i primi storici partecipanti che si presentano all’Hotel La Tartaruga, nell’incantevole baia San Gregorio di Capo d’Orlando.

Monsieur Lepertel, l’allora gran capo di ACP, in Sicilia

Con immenso piacere riceviamo anche la notizia che il gran capo di ACP, monsieur Lepertel, verrà in Sicilia per vedere il primo 1000 Italiano, e così sarà. Monsieur Lepertel viene e segue, da esperto, tutto lo svolgimento del nostro brevetto; alla fine ci segnala chi ha trasgredito le regole del buon randonneur e ci “obbliga” ad imporre le penalità previste dal regolamento: un’ora di penalità sul tempo a chi si è fatto seguire da auto private e si fa rifornire in posti diversi dai punti di controllo.

Uno dei punti di controllo sul percorso. Oggi si usano i QR-code e le app, come ICRON

All’inizio tanti i dubbi su alcune questioni pratiche: non esistono guide, non esiste un esperto, ma non ci scoraggiamo, ci inventiamo tutto; di tanto in tanto arrivano pochi e parchi consigli di un uomo di poche parole come è Eligio Doglio.

Sul numero di settembre del 2000, a pochi giorni dalla partenza prevista per le ore 7 di giovedì 7 Settembre, Cicloturismo riepiloga il Regolamento e pubblica l’elenco degli iscritti.

Abbiamo preparato un roadbook a strisce con 19 paginette 21×12 cucite con una sola puntina, inserite in una busta trasparente per evitare che pioggia o semplicemente sudore le bagnassero. Man mano che si pedala, si possono strappare le pagine e seguire quella successiva. In ogni pagina vi è l’immagine del territorio e la descrizione con un minimo di indicazioni stradali.

In un foglio a parte abbiamo consegnato l’elenco dei punti di controllo con località, chilometro, responsabili e loro telefoni; vi sono anche le indicazioni di alcune officine meccaniche lungo il percorso.

Abbiamo disposto una vettura di testa con mio figlio Marco (19 anni) ed il Dott. Gaetano Parisi che seguiranno il gruppo nei primi 200 Km e poi dovranno andare a Menfi per portare le borse con i ricambi dei ciclisti (ci siamo inventati un primo bagdrop).

L’hotel Kalura a Cefalù al km 81 il Bar Rosanero a Palermo al km 154 sono i primi storici punti di controllo della Sicilia No Stop.

Segue San Vito Lo Capo, al Km 262, dove oltre ai prodotti del bar ci preparano un banchetto personalizzato con panini, formaggi locali, banane, meloni e soprattutto uva della sua vigna raccolta in mattinata, il tutto offerto generosamente da Nino, il proprietario.

La risalita dal mare fino alla collina di Custonaci al buio è un’esperienza: con i brividi addosso, ansimando forse più per l’emozione che per la salita. Ascoltando il respiro dei miei compagni di viaggio, cosciente che stavamo tracciando una nuova rotta per il ciclismo italiano.

Superiamo Trapani, rincorsi da alcuni cani che ci abbaiano sul bordo strada nella zona porto, e proseguiamo nella notte, attraversando Paceco, Marsala, Mazara del Vallo. La strada scorre sotto le ruote nel silenzio irreale, il traffico è scarso. Di tanto in tanto ci chiamiamo per sapere se ci siamo tutti nel gruppo. All’ingresso di Mazara un brivido: nel silenzio irreale uno sparo!!! In realtà per fortuna si tratta solo dello scoppio di uno pneumatico di un ciclista romano del nostro gruppo. Nello spirito di condivisione che contraddistingue i randonneur, ci fermiamo tutti ad aiutarlo. Si riparte di li a poco puntando su Menfi, quarto punto di controllo, dove giungiamo dopo le due di notte.

Il signor Puccio ci rifocilla e ci ospita su delle brande nel campo di calcio locale. Siamo stanchi, ci buttiamo sulle brande ma non per molto: Intorno alle h3:00 di notte si scatena il diluvio. Prima poche gocce e poi sempre più forte. A quel punto il Signor Puccio ci conduce presso il municipio nella sala di riunione del Consiglio Comunale; ricordo di aver dormito per terra con il casco come cuscino.

Poco prima dell’alba si riparte in direzione Agrigento. Per fortuna ha smesso di piovere, ma non per molto: quando attraversiamo Sciacca ricomincia a piovere con intensità. Ricordo di avere indossato la mantellina leggerissima che avevo al tempo e che conservo ancora, all’uscita della seconda di due brevi gallerie e di averla tolta quasi all’arrivo nel terzo giorno del brevetto.

Anche Agrigento, Km 479, 5° punto di controllo, ci accoglie con un ottimo punto di ristoro curato dall’amico Franco Saputo. Ma la pioggia continua a venire giù più copiosa che mai.

Il sesto punto di controllo è a Marina di Ragusa, e la pioggia diventa temporale.

Proseguiamo verso il settimo punto a Capo Passero e il temporale diventa grandinata. Sembra quasi notte tanto è scuro il cielo; restiamo sotto la pensilina di un rifornimento di benzina per oltre un’ora nei pressi di Pachino, ma decidiamo comunque di ripartire nonostante il meteo proibitivo. In discesa uno dei nostri compagni, Salvatore Giunta, nonostante sia un ottimo discesista, procede molto lentamente. Mi confessa, battendo i denti: “sto morendo dal freddo”.

Giungiamo a Capo Passero tre le 22 e le 23 accolti da un altro amico ciclista Peppe Montalto che ha spostato il punto di controllo in una pizzeria con forno a legna, una vera benedizione! Lasciamo fuori le bici e ci catapultiamo davanti al forno a legna, dopo poco i nostri abiti cominciano a fumare naturalmente.

Mangiamo della pasta e una buonissima pizza, poi dormicchiamo un po’ sulle sedie o seduti per terra appoggiati con le spalle al muro… (segue parte 3/3)

La Sicilia No Stop è un evento cicloturistico, organizzato dalla ASD Ciclo Tyndaris e omologato da ARI (Associazione Randonneur Italia). Tutte le informazioni sono qui presenti

Le immagini ci sono state cortesemente concesse da Salvatore Giordano, presidente ASD Ciclo Tyndaris