Giro: vento africano a Jesi. Ruggisce Girmay, leone d’Eritrea

di Valentino Sucato

Vittoria Africana al Giro. Nella tappa più adatta alle classiche del Nord è Girmay a ruggire battendo Van der Poel che addirittura a pochi metri dall’arrivo quando capisce di essere stato battuto alza il pollice destro mentre l’avversario taglia il traguardo. Dopo un giorno di riposo il Giro è ripartito per la decima frazione con partenza da Pescara e arrivo a Jesi dopo 196 km. Si passa da Filottrano, luogo di forte emozione nel ricordo di Michele Scarponi . Tappa caratterizzata da una lunga pianura e un finale molto ondulato ormai noto come “I muri marchigiani”.

La solita fuga di giornata con Lawrence Naesen (AG2R Citroën), Mattia Bais (Drone Hopper-Androni Giocattoli) ed Alessandro De Marchi (Israel-Premier Tech) che raggiunge i cinque minuti, dietro sono i gruppi dei velocisti a lavorare per annullare la fuga. Molto attiva la Lotto Saudal squadra di Caleb Ewan. Mattia Bais si aggiudica il traguardo volante anticipando Lawrence Naesen e Alessandro De Marchi, quarto Nizzolo poi Demare, Girmay. Ai -89km Christopher Juul-Jensen (Team BikeExchange-Jayco) compagno di squadra di Simon Yates esce dalla carovana e va a caccia dei tre fuggitivi ma dopo aver guadagnato 20″ viene risucchiato dal gruppo. Ai -77km quando la strada cominciare ad “ondulare” si stacca Ewan, Carapaz ha una caduta “soft” sull’erba. De Marchi si aggiudica il GPM di Recanati seguito da Bais e Naesen. Nel gruppo maglia rosa perde contatto Cavendish. Ai -33km quando il vantaggio del gruppo dei tre in fuga scende a 1’10 in esso scatta De Marchi. Ai -24km il gruppo, tirato dagli uomini di Alpacin con una media di 70kmh, inghiotte a Naesen e Bais, resta in fuga solo De Marchi: destino segnato per il Rosso di Buia assorbito ai -21km. Quando si arriva ai piedi del Monsano la Ineos alza il ritmo per scoraggiare ogni attacco. È Alessandro Covi a provarci ma il gruppo non lascia spazio all’uomo Uae. Pozzovivo guida il ricongiungimento lavorando per Girmay e creando una forte selezione. Scoppia la corsa. Ai -7,2 km Vincenzo Nibali attacca ma è subito ripreso. Ai -6,5km Simon Yates, Davide Formolo, Giulio Ciccone e Van der Poel escono da quello che è rimasto del gruppo. L’olandese parte da solo ma non c’è spazio nemmeno per lui. Stesso destino per Carapaz. Nei metri finali è Pozzovivo a guidare Girmay che arriva alzando le braccia al cielo. Vince il ragazzo di Asmara, vince l’Africa, vince il ciclismo globale.

Maglia Rosa,​ leader della Classifica Generale, Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo)

Maglia Ciclamino,​ leader della Classifica a Punti, Arnaud Démare (Groupama-FDJ)

Maglia Azzurra,​ leader del Gran Premio della Montagna, Diego Rosa (Eolo-Kometa Cycling Team)

Maglia Bianca,​ leader della Classifica dei Giovani, Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo)

Pochi secondi dopo aver attraversato il traguardo, il vincitore Biniam Girmay (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) ha dichiarato: *”Sono venuto al Giro con il desiderio di vincere una tappa. Tutto il team ha lavorato per me oggi, persino i corridori che devono curare la classifica generale. Domenico Pozzovivo è stato splendido nel finale. Ai -600 mi ha detto di seguirlo, ha spinto al massimo e sono riuscito a vincere. Oggi è un giorno storico, lo dedico alla mia famiglia e al mio team. Sono grato a loro.”*

La Maglia Rosa Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo), subito dopo l’arrivo, ha detto: *”E’ sembrata una tappa di quelle che fanno classifica. Nessuno si aspettava una corsa così. Sono felice di aver tenuto la Maglia Rosa. E’ stato bello ed emozionante vedere così tanta gente a bordo strada omaggiare il grande Michele Scarponi.”*