Giro: De Bondt, nella terra del Prosecco, fuga ubriacante. Affini secondo

di Valentino Sucato

La prima sorpresa nella mattinata veneta non è positiva: vi è il ritiro di Almeida per positività al Covid 19. Il giro perde un protagonista che in classifica so trovava in quarta posizione. Nessuno oggi avrebbe scommesso un euro su un arrivo diverso dallo sprint di gruppo. In attesa delle montagne e della resa dei conti tra gli uomini di classifica la tappa doveva terreno di conquista per gli sprinter Gaviria, Demare, Dainese. Così non è stato nei 156 km con partenza da Borgo Valsugana e arrivi a Treviso nel cuore verde del Veneto dove la terra lavorata dall’uomo diventa un capolavoro. La fuga è incredibilmente arrivata mantenendo un vantaggio che mai ha raggiunto i 3′ ed è questa la cosa sorprendente. De Bondt e i suoi tre colleghi di fuga hanno resistito mantenendo il vantaggio sino alla fine. Nel gruppo i ciclisti hanno accumulato tanta fatica e questo forse ha aiutato i 4 in fuga, anche per chi ha cercato di non raschiare il fondo del barile in previsione di altri due giorni da tregenda Una tappa dal paesaggio unico con quel fiore all’occhiello, il Ca’ del Poggio che il mondo ci invidia. Nel piattone di questa tappa il Muro di Ca’ del Poggio è una ascesa  nel comune di San Pietro di Feletto, simbolo delle Colline del Prosecco  riconosciute dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità. La salita si snoda  per 1150 metri, con una pendenza media del 12.7%, una pendenza massima del 19% e un dislivello di 140 metri. Pronti, via, si parte e subito c’è la fuga che parte con Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), Davide Gabburo (Bardiani-CSF-Faizanè), Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost) e Edoardo Affini (Jumbo-Visma). Al suono della campana sul passaggio sul traguardo i quattro hanno sempre un buon vantaggio, 1’03”. Il gruppo inseguitore è guidato dalla Uae che ha tutto l’interesse a portare Gaviria allo sprint. I quattro davanti collaborano e mantengono il vantaggio costante. Adrenalina alle stelle. Ai -4km il gruppo ha un ritardo di 44″. Ai -3km si assottiglia a 34″. Ai -2km 28″. Ai -1000metri il vantaggio è di 21″, il gruppo si rassegna. I quattro lanciano lo sprint. Vince De Bondt che batte Affini, Magnus Cort Nielsen e Gabburo. Nei chilometri finali foratura per Hindley con un distacco azzerato perché avvenuto all’interno dei tre chilometri finali. Nella generale tutto Nibali sale al 4° posto. Da domani il Giro cambierà volto. Saranno le silenziose ed austere montagne a decretare il vincitore del Giro. Per adesso leopardianamente godiamoci l’attesa.

RISULTATO DI TAPPA

1 – Dries De Bondt (Alpe­cin-Fenix) – 156​ km in 3h21’2­1’’, alla media di 46.486 km/h

2 – Edoardo Affini (Jumb­o-Visma) s.t.

3 – Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPo­st) s.t.

CLASSIFICA GENERALE

1 – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)

2 – Jai Hindley (B­ora-Hansgrohe) a 3″

3 – Mikel Landa Me­ana (Bahrain Victori­ous) a 1’05”