Cosenza – Palermo vista da Giuseppe Misiano

di Giuseppe Misiano

Sabato 12 alle ore 14:00 al San Vito – Marulla di Cosenza si incroceranno i destini di Cosenza e Palermo per il 13° turno della serie B. Ma che partita sarà? Da parte siciliana Corini ha rimesso in linea di galleggiamento la navicella rosanero confortato dai numeri che ne certificano il cambio di rotta: quattro risultati utili consecutivi, 8 punti nelle ultime 4 partite, tre partite senza un solo gol subito, due vittorie consecutive. Numeri inequivocabili. Ma è tutto oro quello che luccica oggi? Si e no: Sicuramente va registrata una migliore condizione mentale oltre che atletica. La squadra sembra non soffrire come nelle precedenti uscite (soprattutto esterne), è più concentrata, meno errori tecnici in mediana e in difesa e quando subisce più del dovuto, come a Modena, c’è l’ultimo baluardo (Pigliacelli), pronto e che da sicurezza al reparto difensivo. Un notevole miglioramento; dall’altro lato, la costruzione del gioco e la produzione di palle gol è ancora discontinua. Non c’è un vero ispiratore della manovra, si continua a sfruttare le transizioni brevi con fugaci pressioni sui portatori di palla avversari e i lanci lunghi per gli esterni che giocano un pò più vicini a Brunori; o meglio, Di Mariano agisce quasi da seconda punta, perchè Valente – che egregiamente sta sostituendo Elia – gioca più largo ed ha gia all’attivo un gol (a Modena) e un bell’assit per Marconi nell’ultima vittoriosa sfida al Barbera contro il Parma. Il cammino per una maggiore tranquillità e consapevolezza dei propri mezzi (tutto il potenziale del Palermo è ancora inespresso) è ancora lungo ma la strada sembra quella buona. Cosenza rappresenta tuttavia una trappola. Confermare i progressi di quanto fin qui visto contro una squadra in grandi difficoltà può indurre a credere che il compito sia facilitato, ma non sarà cosi. Vediamo un pò più da vicino il cammino dei lupi: reduci da ben 5 sconfitte consecutive, squadra in ritiro per preparare la sfida ai siciliani e un allenatore nuovo (William Viali) che non ha sortito la scossa sperata, almeno alla prima uscita (sconfitta senza attenuanti a Pisa). Questo, nell’immediato, lo scenario in cui si trova a venirne a capo tutto l’ambiente cosentino. Eppure la stagione non era iniziata male. 11 punti nelle prime 7 partite, poi dopo il derby di Reggio il tracollo con le citate 5 sconfitte consecutive. Dionigi, l’allenatore che ha iniziato la stagione ed esonerato dopo il 5-0 a Ferrara con la Spal aveva impiegato quasi sempre un 4-2-3-1 dove però l’attaccante centrale (Larrivey o Butic) hanno faticato a realizzare. I gol sono sempre venuti (pochi) dalla batteria dei trequartisti (Merola, Brignoli, Florenzi, D’Urso) o dai difensori (Rigione, Meroni). Circostanza che ha indotto il tecnico a ulteriori stravolgimenti nei singoli e nei moduli, fino a pagarne le estreme conseguenze dell’esonero mentre la squadra, sempre più fragile anche mentalmente non è più riuscita a risollevarsi. Viali ha esordito con qualche novità, presentando l’ex rosanero Marson tra i pali al posto di Matosevic e modificando l’assetto avanzato schierando contemporaneamente Larrivey e Butic in 4-3-1-2 diverso negli equilibri tattici rispetto a prima, ma con le stesse lacune di prima. Lavori ancora in corso dunque a Cosenza, un pò come a Palermo, ma con una classifica decisamente asfittica. Più che sui moduli Viali, nell’immediato, dovrà cercare risposte a livello motivazionale. La sfida col Palermo si avvicina ed è vietato commettere altri passi falsi. Anche un altro ex (Rispoli) sarà della partita e Florenzi è rientrato finalmente in gruppo dopo l’infortunio al ginocchio patìto in allenamento due mesi orsono. Non è previsto un grande afflusso di tifosi. L’ambiente tutto è un pò demoralizzato. Vedremo dunque cosa sarà capace il Cosenza di opporre ad un Palermo in netta ripresa. Mai, in questi casi, è lecito prendere l’impegno sottogamba. Corini è avvisato. Può succedere di tutto. Pronostico apertissimo.