Mondiali Qatar:il programma della seconda giornata. Senegal-Olanda la partita di cartello

di Giuseppe Misiano

Archiviata la partita inaugurale più povera di contenuti tecnici mai registrata nella prestigiosa storia della Coppa del Mondo (rimandiamo ad altre riflessioni le mai sopite polemiche sulla genesi di questa edizione, sul Paese ospitante, sulla squadra – allenata da un catalano di scuola Barça – e sulla Governance qatariota) è già tempo di concentrarsi sulle tre partite in programma oggi. Iniziamo con Inghilterra-Iran. A proposito dell’Iran, mettiamo subito le mani avanti, affermando che mischiare i meriti sportivi ai crimini di un regime liberticida, non sarebbe appropriato in questa sede. Come fatto per il Qatar, guardiamo agli aspetti sportivi: ha superato le qualificazioni agilmente, è allenato da un mister esperto – Queiroz – che conosce meglio di qualunque altro non-iraniano il Paese e i giocatori, essendo stato già CT dal 2011 al 2019. Certo, Queiroz è tornato soltanto nel 2022, e la sua impronta sulla squadra non sarà troppo marcata. L’Inghilterra invece viene da una serie di partite disastrose, come se la finale dell’Europeo persa contro gli azzurri di Mancini ancora si sentisse, ma ha un talento, soprattutto offensivo, potenzialmente devastante. Ci si aspetta sempre qualcosa di più dai bianchi d’Albione, ma la loro storia non ha certo brillato per titoli vinti. Questa del Qatar mi sembra un’ottima opportunità per scrivere finalmente una pagina di storia all’altezza della loro tradizione, ma obiettivamente sarà molto, molto difficile. Senegal-Olanda è già una partita più intrigante: A partire dal Senegal, che è pur sempre la Nazionale africana più in forma del momento, al posto numero diciotto nel ranking e fresca di vittoria di Coppa d’Africa. Ci sono poi gli “orange”, tornati a essere interessanti anche solo perché in mano al genio di Van Gaal, vi è un bel gruppo di giocatori piuttosto giovani e già molto performanti: Gakpo, Koopmeiners, Bergwijn, Gravenberch su tutti. USA-Galles: il Galles non sembra una Nazionale che possa offrire contenuti di livello. Gli Stati Uniti, invece, sebbene abbiano fatto più fatica del previsto nelle qualificazioni, merito di un Canada straordinario soprattutto, sono un team difficile da comprendere: scivolato su partite apparentemente facili,contro El Salvador, ma capaci di battere il Messico. La rosa è talentuosa: Pulisic sopra tutti, ma anche gli altri europei McKennie, Aaronson, e pure quelli nativi e che giocano in MLS non sono male, come Arriola e Ferreira. In generale, è un girone, ilB, in cui può potenzialmente accadere di tutto, con tensioni psicologiche (sempre derivanti dalla politica) che saranno in grado di dare risvolti inaspettati a partite mai del tutto scontate.