Palermo – Venezia, l’analisi di Giuseppe Misiano

di Giuseppe Misiano

E venne il giorno di Palermo-Venezia. la 14^ giornata del campionato di Serie BKT 2022 2023 vedrà affrontarsi domenica prossima, alle 18:00 allo Stadio Renzo Barbera rosanero e arancioneroverdi. Qualcuno alla vigilia ha già rievocato gli spunti nostalgici ma anche polemici di una partita che non può non ricordarci l’esodo dei 12 giocatori che migrarono dalla laguna alla Sicilia, dando l’incipit all’era Zamparini a Palermo. Come pure il J’accuse dell’ex presidente veneto Tacopina (oggi alla Spal) che in una dura requisitoria in Lega esortò quasi i vertici delle istituzioni calcistiche ad escludere nel 2019 il Palermo dalla serie B per le (mai dimostrate del tutto) inadempienze di Zamparini che comunque portarono alla retrocessione d’ufficio e poi al successivo fallimento la vecchia US Città di Palermo. Iniziativa che non fu certo apprezzata dall’ambiente rosanero e soprattutto dai tifosi che rimangono in questi casi quelli che pagano alla fine il conto forse più salato nell’ambito di queste vicende. Con questo carico di contenuti non certo banali, dunque, Palermo e Venezia si affrontano con ben altri, stavolta, problemi da risolvere. Quello messo peggio è sicuramente il Venezia, reduce da un primo terzo di torneo veramente disastroso. 9 punti in tredici partite con solo due vittorie, tre pareggi e ben 8 sconfitte. Nessuno alla vigilia si aspettava un approccio tanto negativo. La recente retrocessione dalla Serie A non aveva impedito di programmare con fiducia il ritorno nell’olimpo del calcio italico. La scelta rischiosa di un allenatore vincente solo in C ed una campagna acquisti con elementi più di prospettiva che di garanzia (di quelli che fanno la differenza, per intenderci), sembrava un rischio calcolato e consapevole. Se aggiungiamo poi le cessioni importanti di Aramu, Forte, Henry, Okereke e soprattutto Mazzocchi, allora le probabilità di essere subito protagonisti e contendere a Genoa e Parma i favori del pronostico scendevano di parecchio. Ma mai ci sarebbe aspettato un impatto talmente negativo. Il buon Javorcic ha presto smarrito il bandolo della matassa passando dopo poche partite da uno spavaldo 4-3-3 a un più prudente 3-5-2 ma il risultato non è cambiato. Eppure sulla carta elementi come Novakovic, Cheryshev, Johnsen, Pohjanpalo, tutti attaccanti di un certo estro, l’italo americano Busio, uno dei più positivi a centrocampo anche l’anno scorso in A, il portiere Joronen, i difensori Zampano, Ceccaroni, Ceppitelli, Modolo….l’organico non è certo da zona play-out. L’esonero dell’allenatore croato si è palesato come inevitabile, come anche la contestazione della piazza contro l’attuale proprietà; così, dopo il breve interregno di Soncin a Reggio Calabria sulla panchina del Venezia ha esordito Paolo Vanoli, un allenatore che è stato valutato anche dal Palermo per il dopo Baldini e che dopo la lunga trafila nei ruoli della FIGC, una positiva esperienza con Conte sulla panchina del Tottenham e, soprattutto, dopo aver vinto la Coppa di Russia con lo Spartalk Mosca, proprio alla vigilia del conflitto russo-ucraino, si appresta a questa impresa forte delle sue convinzioni e del suo background fin qui ottimo. A Reggio la svolta non c’è stata, e con una settimana di lavoro in più, la prossima coi rosanero può risultare il vero inizio dell’era Vanoli. A Palermo fanno i debiti scongiuri visto che i siciliani fin qui sono riusciti nell’impresa di non vincere con ben 3 subentranti sulla panca avversaria (Sud Tirol, Pisa e Cosenza). Anche per Corini, quest’ultima settimana è stata un’occasione per riflettere dopo la sconfitta in Sila col Cosenza. Dopo 4 risultati utili consecutivi sono tornati i fantasmi delle incertezze palesate fino al 3-0 di Terni? Non secondo i più. I motivi della sconfitta di Cosenza infatti vanno ricercati più nelle amnesie o nelle contingenze tipiche dell’”incidente di percorso” che non nei difetti strutturali di squadra: la famosa identità che Corini cerca di dare alla squadra è un pò più consolidata e sembra che questa attuale cifra tecnica e tattica possa essere confermata anche nel prosieguo. Anche i giocatori ne sono consapevoli e molti di loro oggi sembrano titolari inamovibili. Rientrati i nazionali (Nedelcearu e Mateju), recuperato Sala sulla fascia mancina e che probabilmente avrà una chance dall’inizio al posto di Devetak, per Corini sembra che le scelte dell’undici da schierare contro il Venezia siano già fatte. Solo Bettella prenderà, giocoforza, il posto di Marconi squalificato, mentre Buttaro, reduce da infortunio, siederà in panca. Confermatissimi Gomes (il più in forma del momento insieme a Brunori) e gli altri che hanno un pò trascinato il Palermo nelle ultime uscite, come Valente, e Di Mariano. Broh Segre e un rinfrancato Pigliacelli completano lo schieramento. A meno di sorprese (un Venezia del tutto rigenerato), per quanto riguarda il pronostico, puntiamo sul Palermo. Mai dire mai…però!