Tirreno – Adriatico, Tappa 5: Roglic concede il bis a Sassotetto

di Giuseppe Ortale

Bis di Primoz Roglic (Jumbo – Visma) che vince la tappa regina della Tirreno – Adriatico (2.UWT), con arrivo in quota a Sassotetto, battendo in volata ristretta Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) e Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers). Il capitano della Jumbo diventa il nuovo leader della Corsa dei Due Mari.

Prima dell’inizio della frazione arrivano i forfait di Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic), Jonathan Klever CaicedoJulius Van den Berg (EF Education – EasyPost) e Julien Simon (TotalEnergies) mentre in gara arrivano quelli di Samuele Battistella (Astan Qazaqstan Team) e di Filippo Conca (Q36.5 Pro Cycling Team) con i ritiri che salgono a 10 da inizio Tirreno. La notizia del giorno è quella dell’accorciamento della tappa di circa 2400 metri rispetto al disegno originale della frazione; decisione presa per via delle condizioni meteo, con il vento che condizionerà tutta la tappa.

Come di consueto dopo pochi chilometri dal via ufficiale si forma la fuga di giornata composta da Davide Ballerini (Soudal – Quick Step), Quinn SimmonsZdenek Stybar (Team Jayco AlUla), Anthony Perez (Cofidis), Erik Fetter (EOLO – Kometa), Florian Stork (Team DSM) e Simon Guglielmini; dopo circa 20 km di azione lo statunitense Simmons perde contatto e viene ripreso dal gruppo.

Dopo 101 km di corsa è posto il traguardo volante di Amandola dove a transitare per primo è Stybar davanti a Ballerini e Stork; ai piedi del primo gran premio della montagna di San Ginesio il gruppo ha un ritardo dai fuggitivi di soli 35″. Stork transita in cima al GPM con Fetter e Stybar che perdono definitivamente contatto ma poco dopo, a 31 km dall’arrivo, la fuga viene neutralizzata definitivamente.

Gruppo tirato dalla INEOS che si avvia verso seconda salita di giornata quella che conduce a Gualdo con Alessandro Santaromita (GreenProject – Bardiani CSF – Faizanè) che pssa per primo al GPM davanti al trenino Movistar composto da Alex AranburuNelson OliveiraCarlos Verona che continua il suo lavoro anche sulle prime rampe del Sassotetto.

A sei chilometri dalla vetta ad accendere la miccia è la UAE che alza il ritmo con Mathieu Van der Poel (Alpecin – Deceuninck) che cede solo in questo momento a testimonianza di una salita approcciata in maniera molto tranquilla fin qui anche per “colpa” del vento. A 4500 metri dalla conclusione si muove Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) che prende un minimo vantaggio di circa 8/10 secondi aiutato dal vento che fa rimbalzare i tentativi di recupero da parte del gruppo.

All’interno degli ultimi 3000 metri prende in gruppo prende in mano la situazione Joao Almeida (UAE Team Emirates) con Caruso che inizia a credere di poter arrivare da solo all’arrivo; a spezzare i sogni di gloria del siciliano ci pensano Ciccone ed Eric Mas (Movistar Team) seguiti a ruota da Mikel Landa e successivamente da tutto il gruppo dei migliori che rientra grazie al lavoro di Wilko Kelderman (BORA – hansgrohe).

Allo sprint nulla da fare contro la potenza e lo spunto di Roglic che è rimasto coperto per tutta la salita prima di sferrare l’accelerata decisiva che taglia le gambe al resto dei big con Lennard Kämna che chiude quinto ed è costretto a cedere la maglia azzurra da leader della classifica generale.