Giro di Sicilia, il pedale racconta…1908 e il bis di Galetti
News28 Marzo 2023 - 12:31
Il Giro di Sicilia del 1908 non nasce sotto buoni auspici. Le difficoltà sono tante soprattutto economiche ma anche infrastrutturali con le strade dell’isola che chiamarle con tale nome è già un’impresa. Vincenzo Florio ideatore del giro siciliano vuole assolutamente riproporre la gara ma sulla realizzazione della stessa aleggiano le possibili rinuncie dei big. Ci sono da pagare i premi ai primi sei classificati dell’anno precedente. Un ritardo che Florio colmerà con un mandato di pagamento che convinse i campioni a tornare ed in particolare Carlo Galetti, il vincitore dell’edizione precedente. Lo stesso Florio con una sua nave fa arrivare dalla Francia quattordici corridori transalpini tra cui Louis Trousselier, che nel 2005 aveva vinto il Tour de France e Parigi-Roubaix. I partenti sono cinquanta, le tappe sei, con partenza e conclusione a Palermo.
La prima tappa con partenza e arrivo a Palermo è disegnata su un percorso che richiama quello della Targa Florio: da Palermo a Bagheria e poi Termini Imerese, Cerda, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano e poi ancora Termini, Bagheria, Palermo. Cadute, forature e minacce di ritiro: la prima tappa si rivela molto complicata con l’uscita di scena di ben dodici ciclisti tra cui sei transalpini. Vince Galetti con il tempo di 10h e 38′. Dopo tre minuti giungono Albini, Alavoine e Pavesi. All’arrivo la tensione è alle stelle. E per placare gli animi Florio annulla la tappa. L’ Unione Velocipedistica Italiana non ci sta e minaccia di squalificare tutti gli atleti ed organizzatori. La tappa è dunque valida e si continua a correre con gli i soli tredici corridori rimasti. La seconda frazione parte da Palermo alla volta di Messina. Dopo cinque chilometri dalla partenza che è posta al Giardino Inglese, in piena notte Ganna fora. Le cronache del tempo riferiscono di un grande entusiasmo al passaggio della corsa a Santo Stefano di Camastra e Sant’Agata di Militello. A Messina vince Jean Alavoine su Pavesi e Galetti, ma il francese si ritira il giorno dopo. Due transalpini, Duboc e Decaup, sorpresi a tagliare il percorso con un tratto in treno, saranno squalificati e allora restano solo gli italiani. Il Giro si rivela un vero disastro organizzativo, peggiorato delle strade dove grosse pietre causano forature e rotture di cerchioni.
La terza tappa, da Messina a Siracusa è durissima: si parte da Messina, poi Scaletta, Letojanni, Giarre, Carlentini e traguardo nel citta artusea. Tre uomini in fuga: Galetti, Albini e Azzini passano nell’ordine in cima all’ultima salita di Carlentini, a poche decine di metri l’uno dall’altro. Galetti in discesa incrementa il proprio vantaggio che al traguardo sarà di 11 minuti sul secondo Pierino Albini. Terzo Azzini. Ganna riammesso in corsa anche se non aveva concluso la prima tappa, chiude sesto. La sera, però, Vincenzo Florio gli comunica che non potrà ripartire perché l’UVI ha confermato la validità della prima tappa, e in quell’ordine d’arrivo Ganna non compariràmai più.
Siracusa-Girgenti, così si chiamava ancora Agrigento fu la quarta tappa la cui misura chilometrica era 211 con strappi impegnativi a Comiso, Palma di Montechiaro e appunto Girgenti. Alla partenza erano rimasti in pochi tra cui Galletti, Azzini, Fabrizzi, Pavesi, Massironi, Beni, Albini, Ganna che attende l’esito finale sulla sua esclusione e relativo ricorso. Massironi inizialmente in fuga fora e non ha più gomme di riserva, per cui percorre gli ultimi 25 chilometri sul cerchione arrivando terzo a un’ora dal solitario Albini e a mezz’ora da Galetti. Partono in otto per la penultima tappa da Girgenti a Trapani. Si ritirano Ganna, Beni e Pavesi. L’ultimo chilometro, in ogni caso, è una lunga volata avviata da Galetti affiancato ai trecento metri di Azzini, Albini e Massironi, che ai cento si porta leggermente avanti e passa per primo sul traguardo con Galetti a ruota poi Azzini e Albini.
L’ultima tappa la Trapani – Palermo consacra Galetti che sulla salita di Partinico s’inerpica in solitaria sulle rampe che lo portano a Palermo e qui va a vincere sul traguardo nell’Autodromo Florio (Favorita) con oltre 23 minuti su Tomarelli e mezz’ora su Fabrizi. Oltre alla vittoria di tappa al ciclista lombardo va anche la classifica finale del Giro di Sicilia.