Messina, stand-by per la cessione. Sciotto: “Finora solo chiacchiere al vento”

di Alessandro Calleri

Per l’agognata svolta bisogna ancora attendere. Il presidente Pietro Sciotto ha spiegato ufficialmente le ragioni per le quali non si è arrivati alla cessione delle quote dell’Acr Messina, nonostante l’interesse manifestato da più soggetti: “Si precisa che, al momento, non è pervenuta alcuna offerta reale per l’acquisto delle quote societarie, se non contenente condizioni sostanzialmente irrealizzabili e dipendenti dalla volontà di terzi”.

“Si sottolinea, inoltre che la notizia, pubblicata su una testata online, di una proposta di acquisto da 3 milioni di euro formalizzata e rifiutata dalla proprietà è totalmente priva di fondamento e il presidente Pietro Sciotto si riserva di tutelare legalmente la propria immagine e quella della società danneggiate dalla diffusione di questa notizia”.

“Il presidente Pietro Sciotto – prosegue – desidera comunicare che, al momento, non è stato sottoscritto nessun patto di riservatezza e non è in corso alcuna trattativa secondo quelli che sono i crismi di questa situazione, ma, purtroppo, solo chiacchiere al vento. In assenza di novità rappresentate da interlocutori realmente interessati ad avviare una trattativa seria, non possiamo guardare con ottimismo al futuro immediato del Messina, come meriterebbero i tantissimi tifosi che hanno a cuore la maglia biancoscudata”.

Nell’ennesima giornata convulsa, il massimo dirigente giallorosso ha inviato al Comune una nota contenente nel dettaglio la proposta dell’imprenditore palermitano Fabrizio Mannino, formalizzata la scorsa settimana direttamente via Pec al sindaco Federico Basile, investito del ruolo di garante dal momento in cui Sciotto ha espresso la volontà di cedere il club e passare così la mano dopo sei anni tra alti e bassi, culminati con la seconda sofferta salvezza consecutiva in Serie C.

Residente da diversi anni a Dubai, Mannino sembrava il principale indiziato a subentrare. Da quanto emerso l’ex presidente dei georgiani della Torpedo Kutaisi chiederebbe però una concessione pluriennale degli stadi, a fronte dell’impegno a rilevare le quote del Messina: “Il Comune di Messina si impegni formalmente a garantire la concessione gratuita trentennale per le infrastrutture strategiche per potere sviluppare un progetto sportivo ambizioso che vengono identificate nello Stadio San Filippo, con tutte le pertinenze relative, il Palazzetto dello Sport in area San Filippo, con tutte le pertinenze relative, lo Stadio Celeste con tutte le pertinenze relative”.

“In proposito si specifica che tutti e tre gli impianti sportivi individuati dovranno essere agibili per la massima capienza dei posti di ciascuna struttura, e che gli eventuali lavori siano posti a carico dell’Ente Proprietario (tra gli altri, e senza che ciò costituisca un elenco esaustivo, video sorveglianza, tornelli, connettività, manto erboso, illuminazione, efficientamento energetico, revisione impiantistica generale, sicurezza e tutte le opere necessarie al fine di ottenere l’agibilità delle strutture sempre nella massima capienza)”. Tutti aspetti che, come sostenuto da Sciotto, non possono essere inseriti nella trattativa “perché assolutamente fuori dal controllo della società Acr Messina”.

Resta comunque viva l’altra ipotesi, collegata all’imprenditore romano Manuele Ilari, amministratore della MMR Cinema, che ha proseguito i contatti con lo stesso Sciotto e lavorato anche sul possibile staff tecnico. Ma quanto vale l’Acr? Insieme alla buonuscita richiesta da Sciotto, va sottolineato che il club vanta sia crediti in Lega, dopo il consistente ricorso al minutaggio degli under, ma ha anche varie pendenze sugli stipendi da saldare per quanto concerne l’ultimo trimestre. Il sindaco Basile, nonostante ritenga quasi concluso il suo impegno, potrebbe avere presto sul tavolo una terza offerta, ipotesi che finora non si è concretizzata in maniera ufficiale. Il tempo di certo stringe, date le scadenze incombenti per l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di Serie C.