Il sogno della Ssd Unime è sfumato a soli due successi dalla promozione in serie A2 di pallanuoto maschile. In finale, ha avuto, però, la meglio la Rari Nantes Arechi Salerno, che, dopo aver vinto gara 1, si è ripetuta alla Cittadella Sportiva Universitaria con il punteggio di 9-7.

Una fase del match alla Cittadella Sportiva

In entrambe le partite è pesata inevitabilmente l’assenza dello squalificato centroboa Diego Geloso, in particolare in quella di ritorno, che ha visto i messinesi, trascinati dai gol (5) del croato Luka Lupeji, lottare alla pari con gli avversari, ma sprecare troppe superiorità e alcune facili occasioni, che avrebbero potuto cambiare l’epilogo della serie.

Al di là della comprensibile amarezza, resta, comunque, la cognizione che la squadra formata dal direttore sportivo Sergio Naccari sia stata artefice di un’eccellente stagione, andata ben oltre previsioni e obiettivi iniziali, che auspicavano un campionato tranquillo. Quarto posto al termine della regular season e poi la doppia affermazione nella semifinale contro la Nuoto 2000 Napoli certificano i grandi meriti del capitano Claudio Geloso e dei suoi compagni.

Il croato Luka Lupeji (Ssd Unime)

“Arrivare all’ultimo atto rappresenta un ottimo risultato, migliore delle aspettative, anche se si pensa sempre che un’affermazione debba coronare l’annata agonistica – ha dichiarato la presidente Silvia Bosurgi -. I ragazzi hanno formato un bel gruppo, che ha lavorato bene, crescendo molto negli ultimi mesi. Complimenti a tutti i giocatori e all’allenatore Francesco Misiti, arrivati ad un passo dalla “bella” in Campania”.

La disamina del match è stata fatta a “caldo” dal tecnico Misiti: “Non c’è nulla da rimproverarci, abbiamo disputato una bellissima finale lì e qui, davanti ai nostri sostenitori. Certo la mancanza di Diego Geloso ha lasciato del rammarico sia per il valore dell’atleta che per la specificità del ruolo. La Rn Arechi ha meritato, comunque, la promozione, dico soltanto che ci sarebbe piaciuto avere a disposizione il centroboa titolare”.