Palermo, inutilizzabile la vasca scoperta della piscina comunale, Telimar costretto ad allenarsi a Terrasini | VIDEO

di Pietro Minardi

Diecimila euro di lavori tengono al palo la piscina comunale scoperta di viale del Fante, a Palermo. Durante un sopralluogo condotto in questi giorni dalla consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi, l’impianto è apparso in uno stato di evidente incuria. Acqua verde con rifiuti evidenti ed insetti infestanti a svolazzarci sopra, nonchè tutte le aree doccia e i bagni completamente invasi di spazzatura e fogliame. Una situazione che, purtroppo, non si potrà risolvere prima dell’inizio dei lavori di manutenzione sull’impianto fissati, secondo le previsioni, fra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. Per rivedere attiva la piscina scoperta bisognerà quindi attendere la conclusione delle opere. Ma non mancano i problemi neanche nell’impianto coperto. Così come avvenuto nella scorsa stagione, le squadre di pallanuoto maschile (Telimar e Waterpolo) sono costrette a giocare senza pubblico. Fatto che si riproporrà, con ogni probabilità, anche nella prima in Len Cup degli uomini del presidente Marcello Giliberti.

I PROBLEMI VISSUTI DAL TELIMAR

Ed è proprio il massimo dirigente del Telimar a fare il punto sullo stato dell’impianto di viale del Fante. “L’acqua verde è frutto del fatto che c’è un guasto alla vasca di compensazione e le pompe non ricircolano. Visto l’inizio dei lavori ormai imminente, la stessa non riaprirà. Noi siamo costretti nella sola vasca coperta per tutte le attività, agonistiche e non agonistiche. L’impegno da parte dell’Amministrazione è certamente quello di chiudere la vasca coperta per attivare i lavori di manutenzione solo quando sarà completata l’installazione della piscina temporanea all’ex Pallone di anni ’90. Lì sono state completate le verifiche sulle idoneità della struttura ad ospitare la vasca e stanno bandendo la gara per affidare la realizzazione della struttura”.

L’ATTESA PER L’IMPIANTO TEMPORANEO AL PALLONE

Dubbi sui tempi in cui sarà disponibile l’impianto temporaneo da edificare all’interno dell’ex sala stampa di Italia ’90. “L’assessore, non so in base a cosa, presuppone delle tempistiche strettissime. Per quello che vedo nel quotidiano e per quelli che sono i tempi dell’ente, credo che ci vogliano diversi mesi per affidare i lavori – ipotizza Giliberti -. La realizzazione è abbastanza veloce. Il problema sono le procedure burocratiche-amministrative che il Comune deve mettere in atto. C’è una scollatura fra i tempi dichiarati e i tempi reali”. Cauto ottimismo invece sui lavori che verranno sulla vasca coperta. “Ci sono delle tempistiche da rispettare ed imposte dai fondi del PNRR. Dovranno adeguarsi. Ed è interesse dell’impresa fare presto. E comunque saremmo comunque in sicurezza con la vasca prefabbricata”.

TEAM COSTRETTO AD ALLENARSI A TERRASINI

Il problema riguarda il presente. Un’attualità pregna di difficoltà per il team palermitano, costretto a causa della mancanza di strutture a spostarsi a Terrasini per gli allenamenti. “Sono orgoglioso del miracolo sportivo che abbiamo fatto. Ma piuttosto di ricevere aiuto dal territorio, c’è un’assoluta non presenza di ogni figura che potrebbe sostenere una realtà della città. Portiamo Palermo in giro per l’Europa. E’ un progetto e un obiettivo della città, non soltanto nostro. E invece siamo abbandonati alle nostre forze. Ci andiamo ad allenare a Terrasini. Gli spazi sono limitati. Di mattina ci sono. Ma di sera ci servono due ore per allenarci con la prima squadra. E così siamo costretti ad andare a Terrasini. Un peso logistico ed economico calato in un calendario fittissimo”.

LA MANCANZA DEL PUBBLICO

Il Telimar potrà quindi fare affidamento sulla vasca coperta solo per le partite di campionato, anche se senza pubblico. “Molte cose non vanno neanche nella vasca coperta. Abbiamo giocato la prima di campionato senza agibilità delle tribune e disputeremo la prima di Len Cup nelle stesse condizioni. Se ci fosse un minimo di programmazione, le cose si potrebbero risolvere. Di fatto è mortificante vedere l’impianto in queste condizioni. Fatto che appesantisce un calendario già di per sè fitto“.