Lombardia, magnifico tris per un Pogacar da leggenda. Super-Bagioli, secondo

di Valentino Sucato

Tadej Pogacar, ancora lui per la terza volta e la classica delle foglie morte è sua. Un’ impresa da leggenda per lo sloveno vincendo in solitaria dopo una splendida azione di quasi 30 km. Dopo aver duellato con Primoz Roglic, all’ultima gara con la maglia Jumbo-Visma, sul Passo di Ganda, il leader dell’UAE Team Emirates è partito subito dopo aver oltrepassato la vetta e in discesa il 25enne ha salutato tutti per andare a vincere a Bergamo. E ora 5 monumenti portano il suo nome e si unisce alle leggende italiane Fausto Coppi ( 1946, 1947, 1948) e Alfredo Binda (1925, 1926, 1927), unici corridori della storia ad aver ottenuto tre successi consecutivi in Lombardia. Staccato di quasi un minuto, il gruppo degli inseguitori è stato regolato da uno stupendo Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step) che ha superato il grande sconfitto di giornata Primoz Roglic. L’italiano e lo sloveno hanno battuto in volata Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe), Simon Yates (Team Jayco AlUla), Adam Yates (UAE Team Emirates) e Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers). Eroici dopo le rispettive cadute, Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) hanno ottenuto ottimi 8° e 9° posto sulla linea. Andreas Kron (Lotto Dstny) completa questa top 10.

La corsa

La 117a edizione inizia con un momento commovente: Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) è sotto i riflettori e invitato in prima fila sulla linea di partenza, tra gli applausi di tutto il gruppo per la sua ultima gara. Dopo questi festeggiamenti subito attacchi per cercare di formare la giusta fuga. Ed ecco un primo gruppo di 10 corridori con Thomas De Gendt (Lotto Dstny), Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën Team), Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Nicolo Buratti ( Bahrain Victorious), Simon Geschke (Cofidis), Mattia Bais (EOLO-Kometa), Asbjorn Hellemose ( Lidl-Trek), Kamil Malecki ( Q36.5 Pro Cycling Team), Paul Ourselin ( TotalEnergies) e Jakob Eriksson (squadra ciclistica Tudor Pro). I 10 fuggitivi navigano con un vantaggio limitato inseguito dal gruppo dove vi sono numerosi tentativi di ripartenza. Il ritmo è altissimo, il nervosismo…pure con una caduta che coinvolge Jai Hindley (BORA-hansgrohe) e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Il belga ha il gomito sanguinante e prende tempo per ripartire.

Nel frattempo è riuscito a uscire un gruppo composto da Tobias Bayer , Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Martin Marcellusi , Alex Tolio ( Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Ben Swift (INEOS Grenadiers) e Nils Brun ( Tudor Pro squadra ciclistica). Dietro di loro, c’è Evenepoel pronto a rientrare senza ulteriori danni, anche se il campione belga si fa male e si reca all’auto medica per le cure. Si passa dalla famosa salita del Madonna del Ghisallo con 16 unità con quattro minuti. Bisogna aspettare la salita del Berbenno (6,8 km al 4,6%) a poco più di 100 km dall’arrivo, quando la Soudal Quick-Step attua un’accelerazione mettendo in difficoltà uno dei favoriti di giornata e secondo lo scorso anno, Enric Mas (Movistar). I 16 uomini di testa hanno visto il loro vantaggio ridursi a circa due minuti con EF Education-EasyPost e Jumbo-Visma in prima linea. C’è l’attacco ai -82 km con Oscar Onley (Team dsm-firmenich) , seguito da Ben Healy (EF Education-EasyPost). L’inglese e l’irlandese recuperano il distacco, alle spalle escono Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Attila Valter (Jumbo-Visma) e Ilan Van Wilder (Soudal-QuickStep). In testa restano Prodhomme, Battistella, Geschke, Bais, Marcellusi, Tolio e Ourselin con 20 secondi di vantaggio su Onley e Healy, il gruppo è indietro di soli 40 secondi. Healy schiaccia i pedali con lui restano solo Prodhomme , Marcellusi , Tolio e Onley che sono riusciti a seguire il campione irlandese.

Ancora una caduta, coppia in fuga

Un’altra grande caduta avviene poi in fondo al gruppo, con ancora una volta coinvolti grandi contendenti, tra cui Mikel Landa (Bahrain Victorious) e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), ma entrambi ripartono. Nella lunga e rapida discesa che segue, Healy va in compagnia di Marcellusi ai -50 km, il resto degli inseguitori è a 30″, il gruppo a 50″. Al Passo di Ganda (9,2 km al 7,3%), la coppia al comando ha un minuto su un gruppo ancora forte intorno alla cinquantina di unità ma ben presto Marcellusi non riesce a tenere il passo dello schiacciasassi Healy e deve lasciare andare l’irlandese, che ha solo 25″ di vantaggio. Dietro c’è il forcing di Adam Yates che decreta l’ iniziò dele ostilità, Andrea Bagioli insegue l’inglese. La Jumbo stranamente reagisce con un po’ di ritardo. La brusca accelerazione è stata fatale a Remco Evenepoel , il belga incapace di tenere il passo come tanti corridori. Il gruppo esplode. Si forma un gruppo di dieci uomini con Yates in testa. Con lui Pogacar, Yates, Primoz Roglic , Richard Carapaz , Aleksandr Vlasov , Michael Woods , Simon Yates ,Carlos Rodriguez , Bagioli , Masnada! Ripreso il fuggitivo, Pogacar approfitta del lavoro di Adam Yates per passare all’attacco. La situazione è abbastanza confusa, ma Vlasov riesce a riprendere Pogacar , avendo questa coppia pochi metri sul gruppo Roglic. Quest’ultimo con un grosso sforzo poco prima della vetta riesce a ripristinare la situazione, portando con sé Simon Yates e un sorprendente Andrea Bagioli.

L’attacco vincente di Pogacar

Pogacar non ci sta e riparte effettuando una discesa a tutta aprendo un bel varco sugli inseguitori che si guardano. Sono sei i corridori che inseguono Pogacar , con circa 25″ di distacco dallo sloveno al km 20. Come spesso accade in questo genere di situazioni, la situazione di stallo volge a favore dell’uomo solo al comando che nonostante la superiorità numerica, l’intesa non ottimale alle spalle e a riprova di ciò, Carapaz ritrova coraggio e rientra nel gruppo inseguitore.

Pogacar si avvia inesorabile verso una tripletta da favola anche se c’è un piccolo problema. Ma neanche l’inizio dei crampi riescono a fermarlo, affronta l’ultima difficoltà di giornata, il Colle Aperto (1,3 km al 7,6%) con un margine più che sufficiente, tanto più che i suoi inseguitori sembrano rassegnati. Resta solo da tagliare il traguardo e per la terza volta in tre anni alza le braccia. Il Lombardia è suo.

RISULTATO FINALE

1 – Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) 238 km in 5h55’33” alla media di 40.163km/h

2 – Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step) a 51″

3 – Primož Roglič (Jumbo-Visma) s.t.

4 – Alexsandr Vlasov (Bora – Hansgrohe) s.t.

5 – Simon Yates (Team Jayco AlUla) s.t.

 

STATISTICHE

Con 3 vittorie a Il Lombardia, Pogačar eguaglia i plurivincitori stranieri Henri Pélissier e Sean Kelly. Il plurivincitore assoluto è Fausto Coppi con 5 vittorie.

Quinta vittoria in una Classica Monumento per il campione sloveno dopo Il Lombardia (2021, 2022), Liegi-Bastogne-Liegi (2021) e Giro delle Fiandre (2023).

Pogačar è il primo atleta che vince Giro delle Fiandre, Freccia Vallone e Il Lombardia nella stessa stagione.

DICHIARAZIONI

Il vincitore de Il Lombardia presented by Crédit Agricole Tadej Pogačar ha dichiarato in conferenza stampa: “Nel complesso è stata una grande giornata. Il finale è stato davvero duro e sono molto felice ed emozionato di essere arrivato al traguardo in solitaria. Per vincere questo tipo di gara servono un gran fisico, un’ottima condizione, una buona mentalità e anche un pizzico di fortuna. È una gara da sogno per qualsiasi corridore, essendo l’ultimo grande appuntamento della stagione. Quando ho avuto i crampi, speravo che il gruppo inseguitore non collaborasse, poi sono riuscito a superare il momento difficile. Credo sia stata la più difficile delle mie tre vittorie a Il Lombardia. È stata una stagione strana per me, condizionata dall’infortunio alla Liegi, ma allo stesso tempo è stata piena di soddisfazioni come quella di oggi; inoltre la UAE Team Emirates è passata in testa alla classifica a squadre di quest’anno, uno dei grandi obiettivi che ci eravamo posti a inizio stagione”.