L’Avellino espugna il Massimino, il Catania affonda

di Alessia Lo Monaco

È notte fonda per il Catania. L’Avellino espugna dopo 74 anni il Massimino grazie alle reti di Marconi e Gori e centra la quinta vittoria consecutiva. Al triplice fischio iniziano le contestazioni da parte degli oltre 17 mila tifosi rossazzurri che già, nel corso del match, avevano manifestato il loro dissenso con cori, striscioni e fumogeni in campo. Adesso tutto passa in mano alla società, oggi al completo in Tribuna A, con Pelligra, Grella e Carra che dovranno fare delle necessarie valutazioni. Posizione del tecnico Tabbiani quanto mai in bilico con una classifica che vede i rossazzurri a 12 punti con 3 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. 

La partita

Tabbiani torna al suo consueto 4-3-3 con Rapisarda capitano insieme a Quaini, Curado e Mazzotta in difesa, rientra Rocca a centrocampo con Zammarini e Ladinetti. In avanti visti gli infortuni di Marsura e Di Carmine, spazio a Dubickas, Bocic e Chiricò.  

Prima occasione per gli ospiti e gol dell’Avellino. Al 9’ punizione dei campani dal limite di Marconi deviata dalla barriera che sorprende Bethers e sblocca il match. Inizio sicuramente in salita per gli etnei, fin da subito sotto di un gol. 

Il Catania però prova ad avere una reazione e al 25’ ha una grande occasione per il pari. Sannipoli viene ammonito per una trattenuta in area di Bocic e l’arbitro Frascaro assegna il penalty per gli etnei: dagli 11 metri però Chiricò si fa parare il tiro da Ghidotti, bravo ad intercettare la traiettoria. Partita vivace al Massimino: al 31’ Mulè colpisce il palo su deviazione da calcio d’angolo. Occasioni dall’una e dall’altra parte con Rapisarda e Chiricò che non inquadrano lo specchio della porta. Dopo 3 minuti di recupero le due squadre rientrano negli spogliatoi sotto una pioggia di fischi.

Il secondo tempo inizia con l’Avellino avanti 1-0. Sono proprio gli ospiti a condurre la gara senza particolari grattacapi. 

Al 68’ Tabbiani effettua il primo cambio, dentro Castellini per Mazzotta ma un minuto dopo l’Avellino raddoppia. Contropiede impeccabile di Sgarbi che dalla destra serve al centro Gori che da solo batte Bethers. Iniziano le proteste dagli spalti (fumogeno in campo davanti la porta di Bethers da parte della Curva Sud) mentre il tecnico del Catania stravolge la squadra: entrano Chiarella e Sarao per Ladinetti e Dubickas. Poco dopo dentro anche Lorenzini e De Luca per Quaini e Chiricò. Ma il Catania è in confusione, non crea ne costruisce e tutto scorre verso il 96’. L’Avellino sfata il tabù Massimino. Per il Catania, invece, la crisi continua.