Il Kotor festeggia, l’Ortigia fa autocritica. È pesante il ko per 14-9 subito dai biancoverdi. La sconfitta interna – nonostante il match si sia giocato al coperto della piscina di Nesima a Catania – con i montenegrini complica il cammino qualificazione verso gli ottavi di finale della Len Euro Cup di pallanuoto maschile. Intendiamoci: nulla di compromesso ma è chiaro che adesso non si può più sbagliare. A partire dalla sfida del 16 novembre prossimo quando gli aretusei saranno ospiti del Panionios che nella classifica del gruppo D insegue a quota 5 dopo aver battuto Trieste ai rigori per 26-25 (tempi regolamentari chiusi sul 16-16) e conquistato due punti della vittoria ottenuta dopo la lotteria dai 5 metri.
In un match decisivo come quello di questo pomeriggio all’Ortigia è venuta a mancare la lucidità e troppi sono stati i black out al cospetto di una formazione che, al contrario, ha giostrato al meglio tutte le situazioni decisive. Un dato su tutti quello delle superiorità sfruttate: solo 5 su 15 per i siciliani, 7 su 10 + 3 rigori, invece, per il Kotor.
A fine gara, il tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, analizza la sconfitta: “Abbiamo trovato di fronte una squadra che ha giocato la partita che voleva, riuscendo a un certo punto ad allungare. Noi ci siamo scoperti in troppe occasioni per cercare di riprenderli, abbiamo preso 5 gol evitabili sulla prima linea, abbiamo fatto 5 su 15 con l’uomo in più e abbiamo sbagliato 5 volte dal palo con l’uomo solo”.
Piccardo prosegue: “Credo che questo sia stato un grosso bagno di umiltà per i miei giocatori. Sono sempre molto gentile verso di loro quando analizzo una partita, però devo dire che quella di oggi è stata una pessima figura. Il quarto tempo, da parte della mia squadra, è stato indecente. Il responsabile sono io e avremo modo in questi giorni di parlare insieme ai miei giocatori”.
All’allenatore biancoverde non è piaciuto affatto l’atteggiamento dei singoli: “Bisogna capire che il punto non è quello che tu puoi fare per te stesso, ma quello che puoi fare per la squadra. E oggi per la squadra non ha fatto niente nessuno. Ci sono momenti che vanno affrontati non solo con l’agonismo, ma anche con la conoscenza di quello che si va a fare, cosa che oggi è mancata. La colpa è mia, mi assumo la responsabilità, ma penso che questa sconfitta ci farà molto bene. Queste prestazioni capitano, è successo lo scorso anno e anche negli anni precedenti, fa parte del ciclo di crescita. Non bisogna drammatizzare, ma non si può neanche non sottolineare certe prove”.
A caldo, parla anche Christian Napolitano che, da capitano, ci mette la faccia e striglia i suoi compagni: “Da capitano, l’unica cosa che penso è che dobbiamo passarci una mano sulla coscienza e capire che non siamo una squadra di fenomeni. Se qualcuno pensa di esserlo, sbaglia. Noi siamo una squadra operaia che non può basarsi sui singoli. Se non ci coalizziamo, se non siamo squadra non andiamo da nessuna parte. E oggi si è visto”.
Napolitano sottolinea anche: “Noi siamo quelli delle partite contro Brescia, Trieste e Panionios, non questi. Quello di oggi è un pugno in faccia fortissimo. Meglio riceverlo ora, così ci sveglia e ci fa abbassare la cresta. Ci siamo allenati bene in questi giorni, ma l’approccio è stato sbagliato. Qualcuno ha pensato di avere già vinto. Ma noi non abbiamo vinto nulla e non possiamo sentirci arrivati, dobbiamo lavorare ogni giorno. Ora bisogna rimboccarci le maniche, la qualificazione è ancora alla nostra portata, ma non possiamo sbagliare e tanto meno fare queste pessime figure”.
Il capitano dell’Ortigia conclude con le scuse al pubblico accorso a Nesima per dar manforte ai propri beniamini: “Mi spiace per il pubblico mi scuso con i tifosi per questa figuraccia. È anche colpa mia, sono il capitano, ho sbagliato l’approccio. Perdere così non è nella mia indole né in quella di questo club. Non mi piace fare figuracce come queste. Ora si va avanti, in silenzio, senza scuse e abbassando tutti la cresta”.