Non ci siamo. Doveva essere la partita della reazione. È stata l’ennesima delusione. Anche a Terni il Palermo ha steccato. Ed anche male pareggiando 1-1 contro una squadra in emergenza che alla viglia della partita era ultima in classifica assieme alla Feralpisalò.
Dopo questa sfida, gli umbri non sono più ultimi. E basta dire questo. Il Palermo invece scende al quarto posto in classifica ed è agguantato da Como vittorioso sulla Feralpi e dal Catanzaro prossimo avversario dei rosanero venerdì 1 dicembre, vittorioso nel derby calabrese sul Cosenza. Ed è arrivato il sorpasso della Cremonese che ha vinto sul Lecco.
I rosanero, inoltre, sono adesso a 6 punti dalla zona serie A: il Parma è stato fermato dal Modena, il Venezia ha vinto a Bari 3-0 ed ha raggiungo i ducali aumentando il vantaggio sui siciliani.
Ma se il risultato di 1-1 contro una squadra in evidente difficoltà permette comunque di fare un punto in classifica, lo spettacolo visto in campo lascia l’amaro in bocca. Ancora una volta non si è visto gioco, non si sono viste idee. Ed i tiri in porta sono stati pochissimi. Insomma, miglioramenti da quanto visto con il Cittadella ce ne sono stati veramente pochi.
Brunori ha avuto due lampi, la traversa nel primo tempo dal limite dell’area piccola, e poi una giocata ad effetto al 93’. Troppo poco per quello che è stato l’attaccante principe dei rosanero nelle ultime due stagioni. In 14 partite ha segnato 4 volte ma in due occasioni: eroe a Venezia e gol inutile col Lecco.
Per fotografare la prestazione del Palermo sul campo dell’ultima in classifica è giusto osservare un dettaglio. Il migliore in campo da parte dei rosanero è stato Pigliacelli. Che ha raggiunto la sufficienza piena.
Sue due buone parate in avvio, poi una mezza papera a metà del primo tempo e normale amministrazione per il resto del match oltre ad un altro buon intervento nel secondo tempo.
Insomma, un po’ poco. Un po’ troppo poco per una squadra che ha fatto un calcio mercato importante per la categoria e per una società che ha dichiarato praticamente all’indomani della delusione di Brescia a fine della scorsa stagione di costruire una squadra competitiva per la serie A.
E sempre per analizzare il match il gol del Palermo di Lucioni, giunto poco dopo la mezz’ora è parso più frutto del caso che nato da una idea di gioco. Nell’unico vero momento di pressione – e questo deve fare riflettere – i rosa hanno trovato la stoccata. Arrivata da palla inattiva. Di gioco vero e proprio non se ne è visto. Almeno di marca rosanero. Le azioni le ha fatte vedere la Ternana al quale il pareggio sta stretto.
Ma fa riflettere anche un altro dato: il Palermo non cambia marcia neppure in superiorità numerica. Dopo l’espulsione di Corrado per doppia ammonizione la squadra non ha accelerato. E di emozioni vere e proprie non ce ne sono state. Iannarilli ha corso pericoli più per la sua insicurezza che per reali occasioni da parte della squadra allenata da Eugenio Corini.
Probabilmente non dovremmo neppure stupirci più di tanto. A Bari, ad inizio campionato, la squadra si era superata: sbagliando pure un calcio di rigore e non sfruttando la doppia superiorità numerica. Certo, c’è stato il gol annullato a Brunori dopo il var, ma i Galletti erano rimasti in nove…
Altra nota negativa i cambi. Non incidono. Sembra essere tornati al buio della seconda parte della scorsa stagione. Ruolo per ruolo ma senza incidere. Anche a Terni chi è subentrato non ha lasciato il segno. Quasi ci si domanda se effettivamente siano entrati. Henderson, Segre, Valente, Aurelio e Buttaro. Entrati nel finale ma chi li ha visti? Ma la domanda potrebbe estendersi anche ad altri titolari scesi in campo. A parziale scusante – per non urtare chi vuole bene alla squadra – c’è da sottolineare la mancanza di diversi giocatori per infortunio.
Ed anche qui, però, si potrebbe aprire un altro capitolo: 16, con quello di Soleri, da inizio stagione sono un po’ troppi.
Sarà una settimana corta e calda. Anche se potrebbe – paradossalmente – non passare mai. Venerdì 1 dicembre il Palermo ospiterà il Catanzaro. Li servirà una reazione. Serviranno il cuore, il gioco ed un’anima che la squadra sembra aver perso a Modena il 7 ottobre scorso quando i rosa si imposero 2-0 sui Canarini facendo paura alle squadre che le precedevano.
Col Catanzaro il Palermo aprirà un ciclo da brividi. Dicembre sarà quanto mai caldo per i rosanero con scontri – in teoria – diretti per l’alta classifica.
Il 10 dicembre la trasferta a Parma, il 16 dicembre in casa col Pisa, poi trasferta a Como il 23 dicembre ed ultima di andata in casa con la Cremonese il 26 dicembre.