Il pattinaggio siciliano si conferma al top, Cortese e Melilli protagonisti a Cuba si raccontano

di Edoardo Ullo

Un oro ed un bronzo. La Sicilia del pattinaggio velocità si conferma grande anche ai Mondiali di Cuba dove la tradizione isolana è stata portata avanti da Giuseppe Cortese e da Sergio Melilli che a L’Avana si sono distinti nuovamente rispettivamente nella M60 e nella M50 sulla distanza dei 42 km.

È stato il Mondiale del siracusano Giuseppe Cortese che a 65 anni non smette di stupire, è stata una ulteriore conferma per il palermitano Sergio Melilli che a 53 anni ha centro il terzo posto nella M50 al termine di una gara tirata nonostante una gastroenterite l’avesse debilitato nei giorni precedenti alla gara.

Per Cortese l’ottavo titolo iridato

Giuseppe Cortese campione del Mondo a L'Avana

Giuseppe Cortese campione del Mondo a L’Avana

Tra i protagonisti assoluti della kermesse che ha visto oltre 300 partecipanti correre all’unisono nelle varie categorie, quindi Giuseppe Cortese che nella capitale cubana ha conquistato l’ennesimo mondiale della sua carriera infinita. Per lui l’ottavo titolo master (ai quali vanno aggiunti 13 europei e 35 italiani) per lui che ha avuto una grandissima carriera professionistica da senior coronata da 15 anni in nazionale, record del mondo sulla 42km e 6 europei e 3 italiani.

Cortese, “Mondiale sudato”

Il 65enne pattinatore di Siracusa racconta: “È stato un mondiale combattuto, sudato. Eravamo due soli italiani contro nazionali che avevano le squadre al completo. Francia, Usa e Colombia che avevano almeno 6 atleti potevano contare sul gioco di squadra (un po’ come si fa nel ciclismo, ndr)”.

“Volevo smettere, lo farò dopo i Mondiali in Italia”

Cortese – che ha iniziato ad andare sui pattini all’età di 7 anni – parla della sua volontà di chiudere definitivamente la sua carriera. “Era dal 2019 che non correvo – dice – ho vinto a Barcellona, poi c’è stato il Covid. Non sono andato in Argentina nel 2022. Ora è arrivato questo titolo. Volevo smettere dopo questo mondiale ma il presidente della federazione mi ha ricordato che nel 2024 ci saranno i Mondiali in Italia, a Pescara. Chiudere la mia carriera in Italia e ancora da protagonista sarebbe un sogno. Chiuderei magnificamente una carriera ricca di soddisfazioni”.

Carriera che è cominciata prestissimo e seguita anche dal fenomeno Pippo Cantarella (15 volte campione del mondo tra gli anni 60’ ed 80’). “Ho iniziato da piccolo – prosegue Cortese – e questa mia passione è nata per caso. Giocavo a calcio, poi un bambino che non sapeva andare sui pattini me li ha fatti provare. Da allora non sono più sceso. Ho avuto la fortuna di essere seguito dal grande Cantarella”.

Ma c’è un altro obiettivo per Cortese. Sta allestendo nella sua Siracusa una squadra di pattinaggio per portarla il 29 giugno alla 24 Ore di Le Mans in Francia dove ogni anno circa 5mila atleti con i pattini tradizionali (quelli con quattro rotelle che si vedevano fino agli anni ’80 e non in linea, ndr) si sfidano in una gara endurance che rievoca la famosissima kermesse motoristica.

Ci stiamo preparando qui a Siracusa – sottolinea il campione – e sarà molto bello ritrovarsi li a gareggiare per quella che è una classica del pattinaggio. Certo non è facile allestire una squadra ma ci stiamo provando. Sarebbe un sogno”.

Il bronzo che vale oro di Melilli

Si è fatto valere anche Sergio Melilli. Palermitano di 53 anni, anche lui una vita sui pattini a rotelle ed in linea. Tesserato dal 2020 con l’Asd Roller Skater Ravenna, è sempre stato un fondista con tante maratone di 42 km alle spalle ma non disdegna anche le ultramaratone da 100km.

Anche a L’Avana, in un circuito difficile e inedito come quello cubano, e nonostante le sue condizioni non fossero al meglio, ha dato battaglia confermando un dato: negli ultimi tre anni ha partecipato correndo per il mondo a 25 maratone salendo sul podio per 24 volte. Anche nella rassegna iridata non ha fuggito l’obiettivo conquistando un bronzo che per lui, campione del mondo uscente, è amaro ma che comunque vale tanto, quasi quanto un oro visto come è arrivato. Un risultato che ha fatto il paio con il bronzo agli Europei ed il terzo posto con il Team Italia Master alla 24 ore di Le Mans.

Gara di Cuba – racconta Melilli – è stata complicata perché non ero al meglio. Prima un infortunio ad inizio anno per il quale ho limitato le mie partecipazioni e poi perché all’appuntamento col Mondiale ho avuto problemi di gastroenterite. Alla gara decisiva non ero al meglio e mi è dispiaciuto non aver potuto difendere nel pieno delle forze il titolo conquistato a Buenos Aires l’anno prima. Un peccato però aver perso al fotofinish lo sprint per l’argento. È stata una gara comunque oltremodo faticosa per via di un fondo stradale arduo e per temperature impossibili con punte di 35 gradi. Chiunque abbia partecipato ha avuto almeno un momento di crisi”.

Il 2024 per Melilli

Per Melilli, che ha cominciato a 4 anni ad andare sui pattini nella pista del Giardino Inglese, si prospetta ricco di eventi. Coppa Del Mondo, Mondiali e Coppa di Germania sono la punta di un iceberg di un calendario molto denso.

Per il 2024 – dice Sergio Melilli – stiamo preparando l’attività nazionale. L’idea è quella di partecipare alla Coppa del Mondo Master, con 4 trappe a Shangai, Abu Dhabi, L’Avana e Pescara dove ad inizio settembre verrà messo in palio anche il titolo iridato e poi la Coppa di Germania dove per due volte ho fatto il secondo posto in classifica generale. Cerco a questo punto un risultato migliore”.

Tra velocità ed hockey

Sergio Melilli racconta i suoi inizi a 4 anni ma anche la sua parentesi nell’hockey. “Dopo aver iniziato piccolissimo ed aver vinto la mia prima gara da pulcino sono stato in nazionale giovanile fino a 18 anni, ho vinto un titolo italiano ed un meeting internazionale in Spagna, poi a 20 anni ho giocato ad hockey (ha fatto parte anche della Phoenix di Luciano Amato, ndr), poi ho ripreso con il pattinaggio nonostante le difficoltà a Palermo nel trovare un impianto adeguato dove poter svolgere attività ad alto livello”.