Una rincorsa forsennata fino ad una salvezza che ha del miracoloso, poi il ringiovanimento della squadra ed una prima fase chiusa all’undicesimo posto con la consapevolezza di aver lasciato tanti punti per strada ma al tempo stesso di aver giocato quasi sempre al meglio. Il 2023 della Nuoto Catania si è concluso con una certezza: la squadra rossazzurra dovrà lottare fino all’ultimo secondo per mantenere la massima serie.
E che questa arrivi direttamente o attraverso i play out poco importa. Servirà però più concretezza al sette etneo che ha chiuso la prima fase del campionato con 10 punti. Nel Round Retrocessione, la squadra catanese, se vorrà evitare gli spareggi, dovrà recuperare due posizioni e sei punti a Posillipo ed a Genova Quinto. Sarà una rincorsa sulla distanza medio-breve: 6 partite con le altre formazioni che sono arrivate dall’ottavo al quattordicesimo posto. Sei partite che decideranno il prosieguo della stagione e dove tutto (o quasi) è da decidere.
Giuseppe Dato, allenatore della Nuoto Catania, ci racconta il 2023 della sua squadra ed il 2024 che sta per arrivare ma che – in acqua – comincerà a fine febbraio vista la lunghissima pausa dovuta agli impegni del Settebello nazionale agli imminenti Europei di Croazia ed ai successivi Mondiali di Doha.
“Partendo dalla salvezza che è stato un momento quasi inaspettato, la stagione è stata un po’ deficitaria – racconta l’allenatore rossazzurro – abbiamo così cambiato diverse pedine. Ed i ricambi sono stati all’altezza. La prima fase ha detto che i nuovi arrivati hanno risposto bene”.
Con la calottina rossazzurra anche colui che è stato per diverse settimane il capocannoniere del campionato, il maltese Jaske Muscat Melito che ha siglato 39 reti. Meglio di lui solo Francesco Cassia dell’Ortigia. Segno che il ricambio in avanti è stato positivo. Melito ha sostituito il suo connazionale Steven Camilleri andato nel frattempo alla De Akker Team Bologna.
“Sì, lui è un giocatore che ha risposto e che rientra nelle nostre strategie – sottolinea Dato – ma abbiamo una età media in rosa di 22 anni, compresi gli stranieri”.
E come è naturale che sia, alla giovane età corrisponde tanta voglia di fare bene, moltissimo potenziale che però deve essere migliorato. Pregi e difetti della linea verde, insomma. Lo sottolinea lo stesso allenatore etneo: “La squadra ha tantissime qualità con un attacco fortissimo ma deve migliorare in difesa. Luka Murisic (difensore montenegrino classe 2000 arrivato a fine giugno sotto il Vulcano, ndr) però sta facendo un campionato straordinario. Produciamo tanto ma a volte ci manca quell’esperienza necessaria per chiudere le partite a nostro favore o per sfruttare al meglio le occasioni”.
L’allenatore a tal proposito ricorda quello che secondo lui è la summa dei problemi con la squadra: “Un esempio lampante è la partita col Posillipo (decima giornata, giocata in casa lo scorso 29 novembre, ndr) quando eravamo sopra di una rete ed abbiamo sbagliato un uno contro zero. Probabilmente quella partita ci è costata una classifica migliore”.
Ma ci sono altre occasioni perse, tra queste si può annoverare il derby di Palermo col Telimar perso nel finale (con in panchina Giusi Malato, prima donna a guidare una squadra maschile in serie A1, ndr) ma anche nelle sfide successive dove si sono lasciati punti pesanti come ad esempio quella interna con l’Astra Nuoto Roma finita 14-14 ed il ko nella Capitale con la Vis Nova.
Anche Giuseppe Dato ha parlato dello stop del campionato e della preparazione per la ripresa delle danze: “Abbiamo fatto una settimana di allenamento successiva alla fine del campionato molto blanda. Riprendiamo il 3, poi pausa fino al 7 e poi faremo una preparazione lunga fino alla ripresa. Un po’ tutte le squadre hanno fatto così”.
Ma quali sono gli obiettivi per il 2024? Dato non ha dubbi: “Un obiettivo importante sarebbe evitare i play out ma ci sono tanti punti di distacco. Tuttavia questa squadra ha dimostrato di poter lottare per la salvezza e di lottare con tutte le squadre, anche le più forti. Certo, mancano sei partite con Posillipo e Quinto che hanno sei punti in più. Dobbiamo vincere gli scontri diretti. Ripeto: la squadra ha già dato prova di potersela giocare con tutti… Recco a parte ma questo penso sia fisiologico”.
Il calendario però è in salita come ricorda Dato. La Nuoto Catania giocherà soltanto due delle sei partite previste in casa e cioè le sfide con Camogli e Vis Nova. Poi, tutte le altre, saranno in trasferta a Posillipo, Genova, Roma (con l’Astra Nuoto) e Salerno.
Questa la classifica con la quale partirà la poule retrocessione che al suo termine condannerà l’ultima direttamente alla serie A2. Posillipo e Genova Quinto 16 punti; Astra Nuoto Roma 14; Nuoto Catania 10; Roma Vis Nova 8; Rari Nantes Salerno 7; Camogli 0.
“Abbiamo fatto fino ad ora un campionato nettamente superiore rispetto alla scorsa stagione. Ci manca un po’ di esperienza ma quasi mai la prestazione. Abbiamo raccolto meno, abbiamo sbagliato molto. Dobbiamo riuscire a smussare qualche imperfezione. Possiamo migliorare se poi sarà salvezza diretta o play out va bene. Conta rimanere in massima serie”.
Insomma tutto è possibile, soprattutto dopo quanto realizzato nei play off della scorsa stagione quando la Nuoto Catania costrinse l’Anzio Waterpolis a gara 3 (ko rossazzurro all’andata in terra laziale per 11-8, successo in Sicilia per 9-8) sconfiggendolo ai rigori i padroni di casa che avevano recuperato in quella partita 4 reti nei 4 minuti finali.
Giuseppe Dato ricorda quanto successo “Credo che in quei quattro minuti tutto si sia allineato a nostro favore. In tutta la mia carriera – ammette – non mi era mai capitata una cosa del genere. Bravi noi a crederci”.
Il momento sportivo drammaticamente più alto della stagione che è diventata memorabile grazie a questa rimonta. Ma giusto ricordare anche la recente vittoria con il Trieste che ha dato fiducia ad una squadra che ha seminato tanto ma raccolto un po’ meno.