Diakitè si presenta in rosanero, “Il Palermo può andare in serie A”

di Edoardo Ullo

Arrivato poco meno di una settimana fa a Palermo è già stato convocato dal tecnico Corini per la trasferta di Catanzaro. Il giovane difensore francese, proveniente dalla Ternana, Salim Diakitè è stato presentato oggi alla stampa al Barbera. E carica subito l’ambiente.

Palermo nel destino

Il giocatore classe 2000, ultimo arrivato in casa rosanero in un mercato di riparazione che ha visto fin qui ben poche scintille, ha subito sottolineando come Palermo fosse nel suo destino. “Contro il Palermo ho giocato la mia prima partita da professionista, credo in Dio, credo in queste cose, secondo me Palermo era nel mio destino. Mi chiedi se il Palermo può andare in A? Perché non dovrebbe?”.

Diakitè esordì, infatti, nel campionato di serie C con la maglia del Teramo nella stagione 2020-2021, la prima post covid, che vide la squadra abruzzese affrontare e battere il Palermo – al ritorno in terza serie – per 2-0 il 27 settembre 2020. Fu quello il suo esordio in un campionato professionistico.

“Rosanero squadra che può far male all’avversario”

Il giocatore originario ha poi continuato parlando dei rosanero avendoli affrontati più volte da avversario anche in cadetteria, leggasi Ternana. “Affrontando il Palermo da avversario – ha detto – mi ha colpito che è una squadra che ti può fare male in ogni momento. Ci sono giocatori forti che possono decidere la partita in ogni momento”.

In questa stagione, Diakitè ha firmato 3 reti: una alla Reggiana nella vittoria sugli emiliani all’ottava giornata; una allo Spezia (2-2) al 13mo turno, l’altra al Bari alla ventesima nel 3-1 ai pugliesi.

Terzino e centrale

Durante l’intervista è stato chiesto se si sentisse più a suo agio nel ruolo di terzino o centrale. “Bella domanda, mi piacciono tutti e due i ruoli. Gioco dove serve, questa è la cosa importante”.

“Guardavo il Palermo di Dybala e Pastore”

Un appassionato di calcio fin da piccolo. Da bambino Diakitè seguiva già il campionato italiano. “Guardavo il Palermo di Pastore e Dybala – ha detto – Pastore poi è venuto a Parigi, facevo il tifo per il Psg e quando ho visto arrivare Pastore mi sono detto che il Palermo era forte“.

A chi gli ha chiesto cosa ha imparato degli allenatori che ha avuto nella sua carriera da professionista Diakitè ha risposto citandone tre. “Ho lavorato con Lucarelli, Andreazzoli e Breda – ha detto – Lucarelli mi ha dato tanto, mi rivedo in lui, abbiamo la stessa fame e lo stesso carattere. Andreazzoli per me è stato un maestro, mi ha dato tanto, Breda l’ho avuto poco tempo ma ha dato continuità al lavoro che ho iniziato con Lucarelli e Andreazzoli“.

Diakitè ha parlato anche dei giocatori che segue con più interesse. “Quando ero più piccolo mi piaceva Dani Alves – ha raccontato – ora i giocatori che mi piacciono sono Walker come terzino destro e Rudiger come difensore centrale. Mi rivedo nel loro stesso spirito. Hanno fame. Perché mi chiamano ninja? Mi hanno dato questo soprannome a Terni, il ninja è cattiveria, voglia determinazione. Io sono così“.

Venerdì sera il Palermo affronterà il Bari. “Ci aspetta una partita molto difficile – ha sottolineato – il Bari è una grande squadra, ma pure noi lo siamo e vogliamo vincere“.

Fumogeni a Catanzaro, per il Palermo ammenda di 15mila euro

Ammenda di 15.000 euro al Palermo. La ha inflitta il giudice sportivo per il lancio di fumogeni al Ceravolo durante l’anticipo della terza giornata di ritorno del campionato di serie B a Catanzaro. Mano pesante della giustizia sportiva. Nella nota diffusa dalla Lega anche la motivazione: “per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco cinque petardi e quattro fumogeni, sul terreno di giuoco un fumogeno che, al 9° del primo tempo, costringeva l’Arbitro ad interrompere la gara per circa un minuto ed infine lanciato un fumogeno in un settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS“.