Frisone da agonista a dirigente Master “Trasmetto la mia passione con buoni risultati”

di Simone Milioti

Alessandro Frisone, messinese classe 1993, inizia a nuotare nella sua città fin da piccolo. Passa per le società Polisportiva Messina, Trinacria, Cus Messina e infine approda alla Power Team con cui negli anni in cui è Cadetto, e comunque categoria, ottiene le maggiori soddisfazioni con le sue gare 50, 100 e 200 stile libero. Diverse finali A ai campionati regionali estivi, alcune medaglie anche delle più pregiate, e il pass per i Criteria Nazionali Giovanili nel 2013.
Quattro anni più tardi, nel 2017, deve lasciare il nuoto agonistico ma non lo sport tanto che inizia a praticare il Triathlon che tra le altre discipline gli permette di non mollare la disciplina da cui proviene. Solo nel 2020 però il ritorno di fiamma con il nuoto diventa più forte e parlando con i dirigenti della Power Team Messina si trovano sulla possibilità di aprire il settore del nuoto Master. Iniziano in quattro nel settembre del 2020 e Alessandro attualmente è un dirigente e tesserato di una squadra cresciuta esponenzialmente e che conta adesso in gruppo 25 atleti. La crescita è stata anche in termini di prestazioni tanto che al recente trofeo Sant’Agata la Power Team ha terminato al sesto posto, inizialmente l’organizzazione aveva comunicato una classifica che la vedeva in quarta posizione, mentre lo scorso anno nello stesso trofeo aveva chiuso nona.
Ma al di là dei risultati, tiene a sottolineare Frisone, l’importante per lui è trasmettere la sua passione per lo sport che ama ad altri e se non sono ex atleti ed ex compagni ancora meglio perché l’obiettivo tra i master, ci spiega, è creare gruppo, ritrovarsi per fare un’attività sana e divertirsi.

Alessandro Frisone ancora agonista nel 2013

Alessandro come arriva il suo passaggio dal nuoto agonistico a quello master?
“Nasce da una passione sconfinata. Non ho problemi a dire che io senza il nuoto non so vivere. Credo che non cesserà mai di esistere questa mia passione e credo che sia il motivo per cui qualche anno fa ho chiesto di aprire questo settore master per trasmettere questa mia passione ad altri atleti”.
Quale è la differenza tra il nuoto master e quello agonistico?
“Dico subito che esula dai risultati è un discorso più ampio quello che bisogna fare parlando del nuoto master. Abbracciando dinamiche di gruppo, intendere lo sport come condivisione, insomma qualcosa di sano. Il nuoto master può essere inteso come una continuazione del nuoto agonistico. Reggere gare e allenamenti dopo un po’ diventa difficile, per distaccarsi ma non recidere totalmente col nuoto si passa ai master in cui si ritrova uno spirito totalmente conviviale e di divertimento”.
Ma è una disciplina che lei consiglierebbe solo ad ex agonisti?
“No assolutamente nella mia idea iniziale mi impegnavo, e così è tutt’ora, a trasmettere questa mia passione anche a chi inizia da zero. Il nuotatore master chiaramente fa altro, lavora o studia, viene in piscina per far parte di una squadra e condividere allenamenti e trasferte, creare nuove connessioni e amicizie”.
Lei tra l’altro fa doppio ruolo perché allena il gruppo ma gareggia anche. È normale tra i master? Come concilia le due cose?
“Si sono al tempo stesso dirigente e compagno di squadra, ma non mi crea problemi per me è comunque una festa. Credo qualcuno come me col doppio ruolo ci sia, però io per una mia decisione, per dedicarmi al 100% ai miei atleti, non mi alleno in acqua con loro, seguo il loro allenamento e poi io mi alleno a parte”.
Ma crede sia più facile allenare gente grande o magari dei giovani che un domani potrebbero continuare a fare gli agonisti?
“Penso sia più facile insegnare ai bambini, apprendono meglio. Personalmente però io lavoro con gente più grande, ci si capisce meglio, può capitare di dover dare una strigliata, sempre in modo giocoso, a qualcuno ma l’atleta capisce eventualmente perché lo fai, se può rendere meglio come prestazioni. Poi ci sono altri che invece vanno lasciati sereni, non si allenano per inseguire risultati, quindi ogni atleta va trattato come un caso a sé”.
È felice dei risultati che state conseguendo? Prossimi appuntamenti?
“Assolutamente si, per una squadra come la nostra che ha cominciato a fare gare solo lo scorso anno c’è stata una crescita esponenziale sia in termini di numero di atleti e anche di crescita cronometrica. Il gruppo si allena cinque giorni a settimana, abbiamo valutato qualche gara invernale organizzata nella Sicilia Orientale, stiamo pensando se andare alle regionali che si terranno a Palermo, ma la trasferta per alcuni del gruppo non è comoda, però tra i nostri futuri appuntamenti a cui contiamo di andare ci sono anche le gare nazionali a giugno”.