Sei Nazioni, l’Italrugby rimedia una severa lezione contro l’Irlanda

di Alessandro Teri

Troppa Irlanda per l’Italia nella seconda giornata del Sei Nazioni, che vede i padroni di casa impartire una sonora lezione agli azzurri, incapaci di mettere a segno nessun punto, alla luce del 36 a 0 rimediato. E d’altronde di occasioni all’Aviva Stadium non ne abbiamo avute. Nessun calcio piazzato, nemmeno l’ombra di un’occasione di meta, per una prestazione a larghi tratti negativa che delude dopo il buon esordio contro l’Inghilterra, seppur con una sconfitta. Pure stavolta dunque nessun miracolo per la squadra allenata da Gonzalo Quesada, anzi, passi indietro rispetto a quanto di positivo fatto vedere una settimana fa.

Si fatica a concretizzare

Al settimo minuto i verdi mettono in chiaro le loro intenzioni, e dopo un’azione prolungata di aggiramento portano la palla in meta con Jack Crowley, ed è 5 a 0. L’inerzia sembra a favore dei padroni di casa, ma al quindicesimo ci facciamo vedere davanti, senza però concretizzare. È un buon momento per gli azzurri, che premono. Il possesso è nostro, ma si fatica a rendersi davvero pericolosi. Così alla prima occasione giusta gli irlandesi fanno vedere di cosa sono capaci, e con un’azione funambolica segnano la seconda spettacolare meta ad opera di Dan Sheehan, andando sul 12 a 0. Non ci bastano le iniziative di Ange Capuozzo, davanti allo strapotere fisico degli altri. Soffriamo in mischia, regalando preziosi calci di punizione. Uno dei tanti vantaggi a favore degli irlandesi propizia la terza meta, questa volta di Jack Conan, per un 19 a 0 fin troppo severo, sul quale si va al riposo.

Match a senso unico

La ripresa inizia sulla stessa falsariga, e con le medesime ingenuità degli uomini di Quesada, tra in avanti e rimesse sbagliate. Di questo passo gli irlandesi non faticano molto a relizzare la quarta meta, ancora con Sheehan: 24 a 0. Diventa tutto tremendamente difficile, ancor di più quando Tommaso Menoncello sgambetta un avversario e si vede infliggere un cartellino giallo che significa inferiorità numerica di dieci minuti per gli azzurri. In queste condizioni viene facile a James Lowe sfruttare gli spazi che si creano per la meta del 29 a 0. Manca un quarto d’ora alla fine, e ancora non abbiamo nemmeno una volta tirato tra i pali. Dall’altra parte non si fanno pregare, e sfruttando gi spazi aperti Calvin Nash propizia il 36 a 0, con cui finisce un match a senso unico.

(foto Federazione italiana rugby)