Oggi è il grande giorno per il Settebello. La squadra allenata dal commissario tecnico Sandro Campagna gioca all’Aspire Dome di Doha la finale del campionato del mondo di pallanuoto maschile. L’ottava della gloriosa storia Azzurra, la terza negli ultimi 5 anni.
Tra il Settebello ed il quinto titolo iridato (finora i successi nel 1978, 1994, 2011 e 2019) c’è la Croazia, vicecampione d’Europa che arriva all’ultimo atto di un Mondiale per la quarta volta con due successi (Melbourne 2007 e Budapest 2017), in mezzo il ko del 2015. La sfida si gioca questo pomeriggio alle 15.30 (diretta Rai2).
Italia e Croazia è una classica della pallanuoto mondiale. Uno da dimenticare, la finale ai Giochi Olimpici di Londra 2012 persa 8-6 con la selezione guidata da Ratko Rudic, il ct dell’ultimo Oro a cinque cerchi conquistato dagli Azzurri nel 1992.
Sabato sarà un’altra storia. Si ripartirà dallo 0-0 tra due squadre che hanno vissuto momenti difficili, perso una sfida durante la fase a gironi, dovuto affrontare gli ottavi di finale con Di Fulvio e compagni che dopo aver conquistato con gli Usa la qualificazione olimpica hanno avuto una crescita quasi esponenziale rimontando due reti alla Grecia nei quarti di finale ed una prova maiuscola con la Spagna in semifinale. La Croazia non ha avuto problemi agli ottavi ed ha vinto il “derby” con la Serbia. Ha visto i fantasmi con la Francia, vera sorpresa del campionato, superata solo ai rigori.
La squadra di Ivica Tucak, tecnico con un passato in Italia da giocatore anche nelle file del Telimar Palermo dal 1995 al 1997, ha conquistato un argento olimpico nel 2016 a Rio de Janeiro e un oro e un argento continentale in casa tra Spalato 2022 e Zagabria 2024.
A Doha, la squadra ha perso con la Spagna durante il percorso iridato (10-6) dimostrando solidità difensiva e buona lena offensiva, segnando sei reti più degli azzurri (90 a 96). Formazione votata a segnare in superiorità: più di 50 reti su 70 occasioni.
Fatovic è il miglior marcatore croato con 18 reti (secondo del torneo) contro le 16 di Di Fulvio (quarto) e le 15 di Fondelli (quinto).
Poi tra i pali c’è il totem Marko Bijac – ex Pro Recco, 33 anni e campione nel 2017 – che proverà a contendere a Marco Del Lungo il titolo di miglior portiere del torneo.
Il blocco azzurro reduce dalla vittoria iridata del 2019 con Del Lungo, Di Fulvio, Echenique, Di Somma, Velotto, Nicosia e Renzuto proverà a contrastare la Croazia. Il commissario tecnico Campagna, un oro ed un argento da giocatore, la quarta finale da allenatore con due ori (Shanghai 2011 e Gwangju 2019) e un argento a Budapest 2022 arrivato peraltro ai rigori.
La difesa azzurra sarà la chiave della partita. Quella croata, specialmente nella semifinale contro la Francia quando ha incassato dieci reti, ha dimostrato che spazio là dietro per far male ce n’è.
Vigilia di preparazione con gli azzurri in allenamento all’impianto Hamad che è adiacente all’Aspire Dome teatro delle sfide iridate e della finalissima. Un’ora tra nuoto e schemi da riprovare per continuare ad alimentare il sogno iridato in Medio Oriente.
Questo il cammino dell’Italia verso la finalissima ai Mondiali di Doha 2024 con 90 reti segnate e 50 subite
La Croazia ha raggiunto l’atto conclusivo per il titolo iridato segnando 96 reti e subendone 52
Foto Andrea Staccioli, Andrea Masini, Giorgio Scala e Giorgio Perottino DBM