Sembra non finire mai il tunnel buio che sta attraversando la Fortitudo Agrigento, alla ennesima sconfitta consecutiva dopo il match casalingo contro l’Api Udine, finito 70-82 per gli ospiti. È vero, se l’obiettivo è la salvezza da centrare a tutti i costi, bisogna mettercela tutta e non lasciare nulla di intentato nemmeno davanti agli avversari obiettivamente più attrezzati. Cosa che i biancazzurri hanno tentato di fare nella partita che li ha visti opposti ai friulani, senza però riuscire ad impensierirli davvero, tranne per alcuni sprazzi nel primo e nel terzo quarto. Perciò nel cammino in questa fase a orologio del campionato di serie A2 gli agrigentini rimangono fermi a 12 punti, in cerca di un segnale di riscossa per poter ancora sperare.
Lo score finale quindi dice 70-82 per Udine, con parziali di 23-26/12-22/21-14/14-20. Top scorer per la Fortitudo è ancora una volta Cohill, che mette a referto 21 punti, Ambrosin invece ne segna 17, e Polakovich 10. “Non è la prima partita in cui combattiamo e ce la giochiamo, i ragazzi ci hanno provato”, ha detto coach Marco Calvani nel dopo partita: “Questo è il segnale di un gruppo che è presente e combatte – continua – Abbiamo giocato contro una squadra che mette in campo giocatori di livello internazionale e che sono scesi dalla A1, bisogna avere consapevolezza prima di dare giudizi”.
Quindi il coach agrigentino mette l’accento sul valore degli avversari affrontati, non nascondendo comunque le problematiche presenti: “Dovremo continuare a lavorare, per migliorare la solidità difensiva – ammette Calvani – È frustrante continuare a perdere, si va avanti e si guarda alla prossima partita, cercando di mettere a posto quello che possiamo, date le nostre qualità e le nostre risorse”.
(foto Fortitudo Agrigento)