Sinner senza limiti, trionfa a Miami ed è numero 2 al mondo

di Alessandro Teri

Disarmante, semplicemente ingiocabile. Jannik Sinner domina la finale di Miami, lasciando poco spazio a Grigor Dimitrov, che in poco meno di un’ora e mezzo si trova a non poter più controbattere all’azzurro, a sua volta capace di chiudere la pratica sul 6-3/6-1. Quindi il beniamino dei tifosi italiani si aggiudica il secondo Masters 1000 della sua carriera, dopo Pechino l’anno scorso, ma soprattutto scala una posizione nel ranking Atp, scalzando Carlos Alcaraz dal secondo posto delle classifiche mondiali.

Vantaggio consolidato

L’inizio del match è equilibrato, con Dimitrov che dimostra tutta la sua robustezza, tanto da guadagnarsi la prima palla break dell’incontro nel quarto gioco, di fronte alla quale però Sinner non si scompone e con le prime di servizio appiana tutto. Gli scambi si fanno prolungati. Il bulgaro mostra le prime crepe, e difatti perde il servizio consentendo di portarsi 3-2 all’italiano, che a sua volta non si fa pregare per consolidare il vantaggio a forza di ace. La risposta dell’azzurro a questo punto diventa la chiave decisiva, annichilendo la battuta altrui, che gli fa vincere il primo set 6-3.

Avversario alle corde

Come se non bastasse Sinner si mette a giocare pure di fino, ribattendo a quelle smorzate che dovrebbe essere un’arma in più per un tennista tecnico come Dimitrov, il quale invece è costretto a forzare per rimanere in scia ad inizio secondo set. Il bulgaro inizia a boccheggiare, e si vede strappare il servizio nel quarto gioco della seconda partita, nonostante fosse sul 40-15. Le cose si mettono come meglio non si può, e senza accorgercene siamo sul 4-1. Ormai Dimitrov non ha più armi all’altezza del confronto, ed il doppio break è cosa fatta. Sul 5-1 si va a servire per il match, e basta poco per mettere la parola fine ad un torneo che per la prima volta parla italiano.

(foto Instagram)