Coppa Italia di Serie C, quando il Palermo sfatò il tabù col Como nella stagione 1992-1993

di Edoardo Ullo

Ormai ci siamo. Martedì 2 aprile con calcio di inizio alle 20.30 il Catania riceverà allo stadio Angelo Massimino il Padova per il ritorno della finale di Coppa Italia di serie C. Un trofeo che offre anche la qualificazione ai play off promozione direttamente dal primo turno della fase nazionale, ovvero dagli ottavi di finale.

Si riparte dal 2-1 in favore del Padova maturato nel match di andata all’Euganeo. Partita funestata dagli scontri durante l’intervallo avviati da alcuni ultrà rossazzurri tra i più violenti e costata al club etneo la disputa del match a porte chiuse. Ci saranno, però, 1.500 ragazzini under 15 delle giovanili e delle scuole calcio che saranno presenti grazie al nulla osta del prefetto che ha autorizzato l’iniziativa.

Il Catania, al di là di tutto e di un periodo decisamente negativo, può centrare una vittoria storica alla sua prima finale della storia. Per la Sicilia sarebbe la terza.

In precedenza il Siracusa nel 1978-1979 alzò il trofeo e fu – peraltro – la prima formazione di C2 a trionfare. In quella stagione gli aretusei festeggiarono anche la promozione in C1.

Il secondo successo porta la firma del Palermo nella stagione 1992-1993. Ed anche in quell’occasione il club che alzò la coppa festeggiò la promozione, in questo caso in serie B.

Il successo del Palermo del 1992-1993

La vittoria del Palermo rappresenta l’ultimo trionfo di una formazione siciliana in questa competizione. La stagione 1992-1993 partì sotto tono. Troppo grande la delusione in casa rosanero della retrocessione avvenuta pochi mesi prima ed a causa della classifica avulsa che premiò il Taranto e condannò i rosanero al ritorno in terza serie dopo una sola stagione in cadetteria.

Un colpo duro: dal capoluogo siciliano partirono giocatori importanti: Pino Taglialatela, Felice Centofanti, Antonio Rizzolo, Pierpaolo Bresciani.

Rimasero il portiere Graziano Vinti, che venne affiancato dal giovane Domenico Cecere. In difesa si ricordano Roberto Biffi, Pietro Assennato, Pietro De Sensi, Marco Serra, Fabrizio Bucciarelli, Germano Fragliasso. A centrocampo il talentuoso Lorenzo Battaglia, gli uomini di quantità e qualità Davide Campofranco e Massimiliano Favo, ma anche Massimiliano Pisciotta e Giorgio Olivari.

In avanti si optò per Salvatore Buoncammino, bomber di razza in queste categorie, mentre Luca Cecconi che, dopo essere arrivato nel capoluogo siciliano dal Catania, aveva tanto deluso in cadetteria, rimase. A loro si alternarono il palermitano Giancarlo Ferrara e Simone Mucciarelli.

La squadra venne affidata ad Angelo Orazi non ebbe un avvio positivo in campionato ma la partenza lenta venne metabolizzata subito con risultati utili a iosa e poche reti subite.

Quel Palermo era una sicurezza in campionato dando prove di forza quando serviva e vincendo in campionato il duello alla distanza con il Perugia sconfitto all’andata alla Favorita 2-1 il 9 dicembre e poi battuto nella sfida decisiva del 6 maggio al Curi rimontando il gol di Giunti al 71’ con quelle di Serra all’83’ e di De Sensi al 90’. Era la terzultima giornata, basteranno due punti nelle ultime tre giornate per vincere il girone B e tornare in cadetteria. Quel Palermo vincerà il campionato con 46 punti grazie a 16 vittorie, 14 pareggi e 4 sconfitte, 46 reti all’attivo e 25 subite. Capocannoniere della squadra Luca Cecconi con 14 reti

Il tabù rosanero in Coppa Italia

Il Palermo fece l’accoppiata Campionato-Coppa in quella stagione. Caso più unico che raro nella storia ultracentenaria del club di viale del Fante.

Ed il trofeo alzato al cielo il 13 giugno del 1993 finalmente sfatò un tabù. Escludendo le finali di Coppa Italia maggiore perse con Bologna ai rigori (1973-1974) e con la Juventus (1978-1979), il club rosanero dalla sua rinascita che lo fece ripartire nella stagione 1987-1988 dalla serie C2, approdò all’ultimo atto della Coppa Italia di categoria altre tre volte. Perdendo sempre e per un soffio dopo aver accarezzato a lungo il sapore del successo. Due volte all’ultimo secondo con il Monza, nel 1988 (0-0 a Palermo e 2-1 al Brianteo con gol vincente – beffa del destino – del palermitano Carmelo Mancuso al 90’ quando si pensava già ai supplementari); e del 1990-1991 (1-1 alla Favorita ed 1-0 con gol all’88 di Delpiano).

In mezzo, l’amarissima sconfitta ai rigori in casa con la Lucchese nella stagione 1989-1990 nella finale di ritorno che si giocò nell’allora nuovissimo stadio de La Favorita che il 30 maggio ospitò davanti ad oltre 30mila persone la prima partita dopo la ristrutturazione in vista dei Mondiali di Italia 90 che si sarebbero disputati da li a qualche giorno. Oltre al sold-out si registrò un evento raro per l’epoca: venne autorizzata la telecronaca in diretta sulle emittenti locali. Erano lontanissimi i tempi dei diritti tv.

Simonetti, De Sensi e Russo nel primo tempo della finale di andata al Porta Elisa fissarono il punteggio sul 2-1 per i rossoneri toscani.

Un gol rocambolesco di Pierpaolo Bresciani che beffò il portiere ospite Pinna ingenuo in fase di rinvio, portò le squadre ai supplementari ed ai rigori visto che in quella competizione la regola del gol in trasferta non era applicata.

Ai rigori dopo i primi quattro tentativi andati a segno, Pinna si riscattò neutralizzando il tiro dagli 11 metri di Cancelli. Fu l’unico errore che costò la Coppa Italia

Insomma, la Coppa Italia, sia pure di serie C, del 1992-1993 sarebbe stata la ciliegina sulla torta che era sempre andata di traverso.

La vittoria della Coppa Italia 1992-1993

Il Palermo, avendo peraltro disputato un turno di Coppa Italia maggiore perso ai rigori con il Lecce ad agosto, partì dal terzo turno essendo anche testa di serie in quanto neoretrocessa dalla cadetteria.

Nel terzo turno preliminare superò il Giarre 3-1 in trasferta perdendo poi 2-1 in casa. Nella fase a gironi il Palermo si qualificò secondo nel gruppo 4 pareggiando 1-1 col Catanzaro e vincendo 2-1 sul Catania. Passò il turno risultando essere una delle migliori seconde.

Si fa sul serio a partire dal 17 febbraio quando si giocano i quarti di finale. Le curve sono chiuse, si gioca in infrasettimanale. Il Palermo vince 4-2 sul Mantova al termine di una sfida rocambolesca. Gli ospiti passarono, che militavano in serie C2 e che poi avrebbero vinto il campionato, passarono in vantaggio. E sfiorarono il 2-0 fermati dalle parate del compianto Domenico Cecere che neutralizzò anche un rigore. Poi il Mantova calò alla distanza e subì la furia rosanero che dopo il pari sul finire del primo tempo segnò tre volte in rapida successione in avvio di ripresa. I lombardi accorciarono comunque su un nuovo rigore. Il 3 marzo i rosa vincono 1-0 a Mantova e volano al turno successivo.

Il 7 aprile si gioca la semifinale di andata alla Favorita. In campo la Sambenedettese. Finisce 2-0 per i rosanero con Mucciarelli, attaccante di riserva, protagonista con un calcio di punizione dalla distanza. Al Riviera delle Palme, il 21 aprile basta uno 0-0 per staccare il pass per l’ennesima finale.

In finale arriva il Como

C’è il Como nell’epilogo. Ovviamente con partita di andata e di ritorno. I lariani avevano fatto il miracolo di aver eliminato il favorito Ravenna che nel girone A della serie C avrebbe poi festeggiato la serie B. Quel Ravenna era una formazione ricca di talenti: Enrico Buonocore, Cosimo Francioso, Mariano Sotgia e, tra i pali, un giovanissimo, Francesco Toldo, protagonista di quella promozione con 31 presenze e 21 reti subite, un trampolino di lancio per il passaggio alla Fiorentina ed alla grande carriera che poi ha fatto anche in Nazionale.

Ma anche il Como, che arrivò sesto nel girone A in campionato, poteva avvalersi di una squadra di tutto rispetto. Luca Mondini, benché giovanissimo all’epoca, tra i pali era una sicurezza. Il portiere avrebbe poi vinto la Coppa Italia maggiore con il Venezia nel 1997 e con la Lazio nel 1999-2000 assieme allo scudetto. Il difensore Mauro Bressan (ricordate l’incredibile rete in rovesciata al Barcellona in Champions?) che vincerà la Coppa Italia maggiore nel 2001 con la Fiorentina, Massimiliano Ferrigno, Massimo Cicconi, Firmino Elia (che poi sarebbe arrivato in rosanero nella stagione 2000-2001 che riportò i siciliani in B). In rosa anche Massimo Cicconi che nel 1993 e nel 1994 vestirà sporadicamente la maglia del Palermo in serie B totalizzando una decina di presenze in due stralci di stagione, e che successivamente andrà a Siracusa ed a Catania.

Il Como era allenato da Tarcisio Burgnich che da giocatore militò anche col Palermo nella stagione 1961-1962 (con una rete) per poi scrivere la storia nell’Inter e nella Nazionale vincendo l’Europeo del 1968 ed arrivando secondo ai Mondiali di Messico ’70 dietro al Brasile di Pelè e degli altri “alieni”.

I lariani, in precedenza, avevano superato ai quarti di finale il Catanzaro (1-0 e 2-1) e, appunto, avevano fatto il miracolo sul Ravenna ribaltando l’1-0 in casa degli emiliani vincendo 2-0.

Il Palermo rompe la maledizione

Il 6 giugno 1993 al Sinigaglia il Palermo si impone 2-0 ed ipoteca il suo primo storico successo. Dopo un primo tempo a reti inviolate, infatti, sblocca la situazione Sasà Buoncammino al 52’. Nel finale, all’81’ Luca Cecconi firma il raddoppio.

Alla Favorita, il 13 giugno, i rosa pareggiano 1-1 con reti di Lorenzo Battaglia a ripresa inoltrata e davanti alla Curva Sud grazie ad una iniziativa nella quale si liberò di due avversari pescando il jolly con un tiro cross teso e rasoterra che si insaccò alle spalle di Mondini. Nel finale pareggiò Francesco Pedone.

In tutto lo stadio si fa festa, in curva si distribuivano le maglie “Sta vuata è a mia” (Questa volta è mia) riferito al tanto atteso successo in Coppa, ci sono le lacrime dei meno giovani che ricordano le beffe in Coppa Italia maggiore con il Bologna e la Juve ancor prima che le altre tre finali del trofeo di C perse. Ed immancabile il coro di sfottò si supporter avversari “Dai comasco non t’incazzare, l’importante è partecipare“.

Massimiliano Favo, capitano del Palermo, alza la Coppa Italia 1992-1993

Massimiliano Favo, capitano del Palermo, alza la Coppa Italia 1992-1993

Poi al fischio finale, al termine di una partita di contenimento e con il Como che oggettivamente fece ben poco per tentare di risollevare le sorti, We are the champions dei Queen e giro di campo con la Coppa Italia consegnata a Massimiliano Favo, capitano in quella partita, e Roberto Biffi. L’immagine di Favo che alza la Coppa Italia rimane negli annali di tutti i tifosi rosanero.

Da allora nessuna squadra siciliana è riuscita ad arrivare in finale di Coppa Italia di serie C (il Palermo giunse ancora una volta alla finalissima della Coppa Italia maggiore, persa 3-1 con l’Inter all’Olimpico di Roma nel 2011). Sempre i rosanero nella stagione 1997-1998 giunsero fino alle semifinali, eliminati dal Cesena (2-0; 1-0) che poi perse la doppia finale con l’Alzano Virescit.

Il Catania arrivò ai quarti nella stagione 2000-2001 eliminato dal Brescello (1-1 in Sicilia, 1-1 a Reggio Emilia, ai rigori sbagliò Napolioni mentre Zeoli, attuale tecnico rossazzurro segnò il suo).

Il tabellino della finale di andata

Como: Mondini, Manzo, Dozio (dall’82’ Bandirali), Gattuso, Boscolo (dal 46′ Centanni), Mazzoleni, Collauto, Rusconi, Elia (dall’82’ Cicconi), Pedone, Mirabelli. Allenatore: Burgnich

Palermo: Vinti, Fragliasso (dal 76′ Bucciarelli), Incarbona, Valentini, Serra, Biffi, Olivari (dal 71′ Battaglia), Favo, Buoncammino (dal 79′ Mucciarelli), Cecconi, Spigarelli. Allenatore: Orazi

Arbitro Nepi di Viterbo

Reti: al 52′ Buoncammino, all’81’ Cecconi.

Il tabellino della finale di ritorno

Palermo: Cecere, Fragliasso (dal 71′ Bucciarelli), Incarbona, Valentini, Serra, Biffi, Olivari (dal 65′ Battaglia), Favo, Buoncammino (dal 79′ Mucciarelli), Cecconi, Spigarelli. Allenatore: Orazi

Como: Mondini, Manzo, Bandirali, Gattuso, Aimo, Bravo, Bressan (dal 72′ Collauto), Pedone, Elia, Mazzoleni (dal 78′ Rusconi), Mirabelli (dal 46′ Cicconi). Allenatore: Burgnich.

Reti: Battaglia al 71′, Pedone all’89’

Note. Spettatori circa 35.000.

La rosa del Palermo 1992-1993

Portieri: Domenico Cecere, Angelo Conticelli, Graziano Vinti.

Difensori: Pietro Assennato, Roberto Biffi, Fabrizio Bucciarelli, Pietro De Sensi, Germano Fragliasso, Francesco Galeoto, Bruno Incarbona, Marco Serra.

Centrocampisti: Lorenzo Battaglia, Davide Campofranco, Massimiliano Favo, Calogero Lo Bue, Giorgio Olivari, Massimiliano Pisciotta, Maurizio Spigarelli, Carlo Valentini.

Attaccanti: Salvatore Buoncammino, Luca Cecconi, Giancarlo Ferrara, Simone Mucciarelli.

Allenatore: Angelo Orazi.