Si fa subito sul serio al Giro d’Italia con il primo arrivo in salita

di Alessandro Teri

Si fa sul serio al Giro d’Italia, dove quest’anno si inizia a salire fin dalle prime tappe. Dopo le pendenze di ieri, sulle quali come previsto è scattata la bagarre, oggi si replica con una tappa che riserva il primo arrivo in salita dell’edizione numero 107 della Corsa Rosa. La seconda frazione tutta piemontese, da San Francesco al Campo fino al Santuario di Oropa, lunga 161 chilometri, è segnata con tre stelle, quindi media difficoltà, ma essendo ancora all’inizio delle tre settimane di corsa potrebbe rivelarsi più ostica di quanto preventivato, data la condizione ancora da affinare per i pretendenti alla maglia rosa.

Primi saliscendi

La partenza è fissata alle 12 e 55, dal velodromo Francone, costruito nel 1996, sul quale si svolgono competizioni nazionali e internazionali, e sulla cui pista sono cresciuti nomi importanti, come quelli di Filippo Ganna, Elisa Balsamo e Fabio Felline. I primi 90 chilometri di corsa andranno via abbastanza lisci, con diversi saliscendi, quindi si inizierà a fare sul serio. Le prime vere asperità di giornata saranno rappresentate dalle salite di Oasi Zegna e Nelva, entrambe di terza categoria, dopodichè si scenderà fino a Biella. A quel punto il gruppo, che potrebbe arrivare fin qui compatto, approccerà la salita di Monte Oropa, e potrebbero essere guai seri.

Si  fa sul serio

Prima di giungere fino in vetta, al cospetto del santuario della Madonna Nera di Oropa, patrimonio dell’umanità Unesco, ci saranno da percorrere 11,8 chilometri, con un dislivello di 773 metri. Le prime rampe saranno al 4,5 % di pendenza, per poi spianare un po’. Ma a metà salita arriva il tratto più duro, al 9,5%, e punte massime del 13%. Mica finita, infatti si prosegue per altri 4 chilometri al 7,9%. Solo in prossimità del traguardo la strada spiana, nel rettilineo finale di 130 metri, sul quale il maggiore indiziato ad arrivare con distacco sugli altri è Tadej Pogacar.