I dubbi sulla piscina Olimpica, il Telimar verso Terrasini ma il club chiede intervento del Comune
di Edoardo UlloPallanuoto06 Maggio 2024 - 18:06
La stagione della pallanuoto sta volgendo al termine ed il Telimar pensa al futuro. Ma non a livello sportivo (mercoledì 8 giugno a Genova sfida decisiva nel ritorno dei play off per il quinto posto), bensì a livello logistico. La piscina Olimpica Comunale sarà presto interessata da lavori di ristrutturazione con fondi di Pnrr per l’ammodernamento ed efficientamento dei vari impianti indispensabili per il funzionamento della struttura di viale del Fante.
Questo però rischia di paralizzare la stragrande maggioranza dell’attività natatoria e pallanuotistica palermitana. Il club dell’Addaura chiede al Comune di Palermo la continuità nel funzionamento di una vasca. Come è ben noto, la piscina Olimpica Comunale ha due vasche, una interna ed un’altra esterna.
In quella interna il club dell’Addaura, ma anche la Waterpolo Palermo – società che disputa la serie A2 di pallanuoto maschile ma svolge anche attività giovanili e di nuoto – ed altri sodalizi cittadini hanno avuto infinite vicissitudini a causa di guasti imprevisti.
Il Telimar che calca il massimo palcoscenico nazionale della pallanuoto è anche costretto a giocare puntualmente senza un vero e proprio pubblico dato l’inagibilità della piscina che perdura da diverso tempo, dal periodo post-covid, e che nel corso di questi ultimi hanno a avuto pochissime deroghe che comunque non hanno mai messo a disposizione l’intera capienza delle tribune ma al massimo la metà o giù di li.
Si contano quasi sulla punta delle dita, tra la finale di andata di Len Euro Cup della stagione 2021-2022, ed una delle ultime con il Barcellona nei gironi della seconda fase della competizione continentale di questa stagione. Giusto ricordare come Palermo abbia ospitato un girone della Len Euro Cup nella stagione 2021-2022 ma senza pubblico e quindi si rammenta anche una non gran bella figura visto che nel resto d’Europa si giocava regolarmente con i tifosi sugli spalti. E nella scorsa stagione rinunciò proprio per l’impossibilità di poter giocare con gli spettatori.
Le idee alternative si sono sgonfiate…
Nondimeno si erano nel corso di questi mesi, paventate alcune soluzioni per ovviare al problema di un impianto in città che possa ospitare l’attività. Si era pensato a lungo a realizzare una piscina provvisoria al Pallone di Italia 90, ossia l’ex centro stampa utilizzato durante le partite dei Mondiali di calcio di 34 anni fa e poi utilizzato sporadicamente in tutto questo lasso di tempo.
Sopralluoghi su sopralluoghi per poi non scartare quella che sembrava più di una ipotesi. Poi si è parlato del Conca d’Oro ma qui le voci si sono fermate.
Telimar verso Terrasini ma a che prezzo?
Il Telimar potrebbe giocare in A1 la prossima stagione a Terrasini, sede che ha già ospitato alcuni allenamenti del team, e già questo dovrebbe fare riflettere. E lo farebbe in un impianto scoperto per cui le eventuali partite internazionali in una coppa europea si giocherebbero in un altro impianto (Catania come ha fatto l’Ortigia che non dispone di una piscina al coperto?) dato che la Len obbliga i club a disputare i match in una piscina indoor, ossia al coperto. Almeno per il periodo invernale.
La lettera di Giliberti al Comune di Palermo
Di seguito una dichiarazione del presidente del Telimar Marcello Giliberti che fa il punto di una situazione complicata: “Siamo impegnati nei play off con l’obiettivo di conquistare per la quarta stagione consecutiva l’accesso alle coppe europee. Non abbiamo, però, più avuto dall’Amministrazione comunale notizie precise sull’impianto che dovrà garantire l’attività all’intero movimento natatorio cittadino. Chiediamo, quindi, a gran voce al sindaco Roberto Lagalla, all’assessore Alessandro Anello e all’assessore Totò Orlando, che sappiamo bene sono totalmente impegnati nella risoluzione di questo problema, di indirizzare tutti i loro sforzi per far sì che possa essere garantita continuità nel funzionamento di una delle due vasche della piscina Olimpica comunale, concordando con l’Ente appaltante i lavori e con la ditta esecutrice un cronoprogramma che renda ciò possibile”.
“Manca poco tempo per una soluzione alternativa”
Il massimo dirigente del club dell’Addaura prosegue: “Ogni altra soluzione proposta in passato o che viene ora accennata, considerati i lunghi tempi necessari per un Ente pubblico per esperire tutte le relative procedure, oltre ai tempi chiaramente necessari per la realizzazione, risulta ormai a questo punto impraticabile, essendoci ormai soltanto meno di quattro mesi di tempo”.
“Tutto il movimento rischia di scomparire”
E osserva: “Se non verrà garantita continuità nell’attività alle Società e all’intera collettività natatoria cittadina, tutto il movimento rischierà di scomparire, essendo tutti gli altri impianti natatori cittadini oberati dalle proprie consolidate utenze”.
“Aperti a soluzioni alternative”
Giliberti però si dice aperto alle soluzioni alternative purché concrete: “Altri lodevolissimi progetti afferenti la realizzazione temporanea o permanente di nuovi impianti natatori comunali, con le tempistiche che chiaramente necessiteranno, saranno in ogni caso ben accetti, in quanto Palermo, quinta città d’Italia, ha bisogno di altri impianti in aggiunta alle due vasche olimpioniche della Comunale”.
Garanzie da Terrasini
“Per quanto riguarda le prossime stagioni sportive, abbiamo comunque già messo in sicurezza la nostra squadra di pallanuoto di Serie A1, avendo avuto precise garanzie dall’Amministrazione comunale di Terrasini, nella persona del sindaco Giosuè Maniaci, che nel corrente mese di maggio verranno ultimati i lavori di manutenzione che si stanno operando sulla piscina comunale cittadina e che a seguire l’impianto sarà, così per come è stato in passato, disponibile ad ospitare la nostra squadra di pallanuoto, che rappresenta grande motivo di orgoglio, oltre che il vertice di tutti gli sport di squadra nella Sicilia Occidentale, insieme a poche altre realtà”.