L’Olimpico in visibilio per Gianmarco Tamberi oro a Roma 2024

di Redazione

Ancora show per i colori italiani agli Europei di atletica leggera di Roma, dove si registra una nuova serta che risplende di medaglie italiane: a conquistare l’oro è Gianmarco Tamberi nel salto in lungo, preceduto dal successo di Nadia Battocletti nei 10000 donne, mentre prima era stato Alessandro Sibilio nei 400 metri ostacoli a mettere a segno un bell’argento.

Apoteosi per Gimbo

Lo show di Gianmarco Tamberi inizia con la misura di avvio a 2,22, seguito dal tentativo a 2,26, con l’italiano che dà l’impressione di poter superare subito l’asticella che però cade, toccata in fase discendente con la parte posteriore della coscia. Il secondo salto è quello buono per il marchigiano, provvisoriamente terzo in classifica. La gara prosegue a 2,29 con un primo errore, in questo caso netto, per Tamberi. L’azzurro sbaglia anche al secondo e rischia l’eliminazione. Con le spalle al muro, come già accaduto tante volte nella sua carriera, Tamberi trova il colpo di classe: 2,29 superato alla terza prova, con l’asticella che trema ma non cade, e al momento sarebbe argento. Gli altri sbagliano, la gara diventa un duello. Si decide tutto a 2,31 e Tamberi che piazza subito il salto al primo tentativo per andare in testa. È il match point, un nullo invece per Lavskyy che decide di passare a 2,33. Due errori di Tamberi, altrettanti di Lavskyy ed è oro per l’azzurro con il pubblico in delirio. Basta così? Certo che no, con un fenomeno come Gimbo che a questo punto chiede 2,34 e lo supera alla prima. L’Olimpico impazzisce. Non si accontenta, prova 2,37 e anche stavolta al primo salto: enorme Tamberi, è record dei campionati (battuto il 2,36 del russo Andrey Silnov nel 2006) e migliore prestazione mondiale dell’anno. Il fuoriclasse azzurro torna a saltare la stessa misura dell’oro olimpico di Tokyo, a due mesi dai Giochi di Parigi dove andrà in caccia della conferma. Intanto c’è il terzo titolo europeo all’aperto nell’alto, dopo Amsterdam 2016 e Monaco di Baviera 2022.

Battocletti nella storia

Dopo i 5000 metri, anche i 10.000, è ancora una storica Battocletti. Nel settimo chilometro la prima scossa: Battocletti prende il comando e il ritmo si ravviva. Restano in tre davanti, con Keith a dare il cambio alla campionessa d’Europa dei 5000 metri, Van Es subito in scia e Del Buono alle spalle del tandem inseguitore. Al penultimo giro arriva la progressione decisiva di Nadia Battocletti, che manda in visibilio lo stadio Olimpico, con un ultimo chilometro da 2:53.54 e un altro record italiano con 30:51.32, quattordici secondi in meno del 31:05.57 siglato dalla compianta Maura Viceconte nel 2000. Mai nessuna donna italiana aveva vinto due titoli nello stesso Europeo: in campo maschile c’erano riusciti Pietro Mennea (100 e 200 a Praga 1978) e Totò Antibo (5000 e 10.000, proprio come Nadia, a Spalato 1990). Battocletti diventa la quarta donna nella rassegna continentale a vincere 5000 e 10.000 in una sola edizione dopo Sonia O’Sullivan (1998), Elvan Abeylegesse (2010) e Yasemin Can (2016).

Sibilio primatista italiano

Gloria anche per Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli, finito dietro solo a Karsten Warholm, ma davanti a un mito azzurro della specialità. È una finale perfetta quella del partenopeo, al via in corsia sette, subito alle spalle del norvegese primatista del mondo. L’azzurro non cade nella tentazione di forzare il ritmo in avvio seguendo Warholm e nella retta conclusiva arriva addirittura a rimontare un paio di metri all’olimpionico. Oro a Warholm in 46.98, record dei campionati, e argento a Sibilio in 47.50, quattro centesimi in meno del primato italiano di Fabrizio Mori ottenuto quasi 23 anni fa con l’argento iridato di Edmonton 2001.

(foto Facebook – Roma 2024)