Dopo otto anni scade la squalifica di Alex Schwazer per doping
di RedazioneAtletica leggera08 Luglio 2024 - 17:30
“Oggi scade il termine della ingiusta squalifica che ho dovuto scontare per intero”, con queste parole Alex Schwazer annuncia la fine della squalifica di 8 anni che gli era stato comminata dopo essere stato trovato positivo ad un controllo nell’agosto del 2016. Il lungo stop all’attività agonistica del marciatore italiano, medaglia d’oro nella 50 km alle Olimpiadi di Parigi, squalificato una prima volta nel 2012, però arriva quando ormai per lui non è più possibile qualificarsi ai Giochi di Parigi, che fino all’ultimo ha tentato di centrare allenandosi pure durante la sua partecipazione al Grande Fratello, e sperando in una riduzione della squalifica.
Tentativi vani
Però i vari tentativi fatti da Alex Schwazer e dai propri legali per vedersi ridurre la pena non hanno portato i risultati sperati, l’ultima volta dopo che a marzo il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha rigettato il suo ricorso. L’atleta tra l’altro si è detto sempre innocente, anche sulla scorta di una sentenza del Tribunale di Bolzano, secondo cui ci sarebbero state delle manipolazioni sul campione di urine risultato positivo. “Mi auguro che a nessun atleta venga mai riservato il trattamento che ho dovuto subire in tutti questi otto anni – scrive Schwazer sul suo account Instagram – per difendere e tutelare il mio onore e la mia dignità, per provare la mia innocenza, per cercare di ottenere giustizia e per dimostrare la verità”.
Un percorso doloroso
“Ringrazio tutti quelli (pochi) che mi sono stati vicini in questo doloroso (ed infernale) percorso, quelli che non mi hanno mai abbandonato, quando sarebbe stato facile farlo, quelli che hanno lottato con me e sofferto assieme a me per l’ingiustizia che dovevo sopportare e per il trattamento che mi veniva riservato – si prosegue nel post di Schwazer – Ringrazio, infine, quelli (molti) che dopo aver compreso la mia innocenza ed estraneità ai fatti di cui ero stato accusato, mi hanno fatto sentire (seppur a distanza) il loro affetto e vicinanza, grazie! Il buio e le tenebre per l’ingiustizia subita faranno ora posto alla luce di un nuovo giorno nel quale potrò accompagnare i miei figli a gareggiare in una piscina o in una pista di atletica senza per questo incorrere in squalifiche (cosa che sarebbe avvenuta fino a ieri)”.