Spalle alla giuria ed agli arbitri durante l’esecuzione degli inni nazionali, primo sprint lasciato a Francesco Condemi, poi primi quattro minuti a ritmi lenti e con un giocatore in acqua inattivo per simulare l’inferiorità numerica. Si è concretizzata così la protesta del Settebello nella sfida con la Spagna valida per (l’inutile) semifinale per il quinto posto del torneo di pallanuoto maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Dopo il furto, vero e proprio, subito con l’Ungheria a causa di una decisione ridicola, senza senso ed in malafede (a questo punto il leggerissimo dubbio di fantozziana memoria ci assale) della coppi arbitrale che ha falsato il match dei quarti di finale, l’Italia del Ct Sandro Campagna è scesa in acqua nuovamente.
Poco conta il risultato di 11-9 in favore della Spagna che ha “sfruttato” un primo parziale giocato per onor di firma da parte degli Azzurri.
Gli applausi dell’Arena La Défense sono tutti per lui, per un ragazzo vittima di un’ingiustizia e che costituirà l’ossatura del Settebello del futuro. Il capitano Di Fulvio si defila di proposito: Azzurri, come detto, di fatto, con un uomo in meno per quattro minuti. La Spagna capisce la situazione e gioca al piccolo trotto, pur realizzando tre gol. Dalla seconda parte del primo parziale inizia la contesa in vasca: Granados piazza i soliti colpi da campione; gli azzurri si sbloccano con i gol dei giovani Iocchi Gratta e Gianazza, cui segue l’acuto di Fondelli. Punteggio sul 6-3 per la Spagna dopo 16 minuti.
Nel terzo periodo prosegue il break dell’Italia che accorcia con Di Fulvio (6-4) per il primo gol in superiorità numerica ed Echenique (6-5) che finta il passaggio e folgora Aguirre. Controbreak iberico: Munarriz (7-5) sfrutta un piccolo errore difensivo di Di Fulvio, De Toro (8-5) supera Nicosia, Perrone prima della sirena ristabilisce il +3 per il 9-6 dopo tre tempi. Granados e Presciutti vengono espulsi per proteste a pochi secondi di distanza: i due si scambiano un abbraccio di solidarietà.
In apertura dell’ultimo tempo Renzuto Iodice si procura il penalty che Iocchi Gratta trasforma (9-7). Il Settebello torna sul -1 con il tiro di Echenique (9-8) che piega le mani di Aguirre, ma il veterano Perrone (10-8 e 11-8) ristabilisce il +3. La beduina di Bruni fissa il risultato sul definitivo 11-9 per la Spagna. Il Settebello affronterà sabato 10 agosto alle 19.35 la perdente tra Grecia e Australia nella finale per il settimo posto e chiudere quella che da due giorni è una vera e propria farsa a cinque cerchi.
Gli occhi lucidi di Campagna dopo aver richiamato Francesco Condemi dicono tutto, così come le facce lunghe e le lacrime dei protagonisti del Settebello durante la presentazione e la preparazione in vasca prima del match che certamente avrebbe meritato un trattamento diverso da parte degli arbitri se non altro equo e di buon senso, cosa che due sere fa è completamente mancata.
Da qui il gesto di protesta di una Nazionale a dir poco arrabbiata ed indignata.
Condemi, rientrato in panchina dopo lo sprint, non scende più in acqua per simulare i 12 uomini a referto nonostante – è giusto ricordare – nessuna squalifica è stata ufficializzata ai danni del centrovasca catanese che era stato espulso per gioco violento (ex brutalità) a seguito di una cervellotica decisione arbitrale al termine di un consulto al var. Il motivo è noto: è stato giudicato volontario il contatto della mano di Condemi su un avversario dopo, però, il gesto naturale del tiro.
Decisione che è valsa, l’annullamento del gol, l’espulsione definitiva (diretta) per Condemi, rigore contro (poi trasformato) ed una inferiorità numerica della squadra per 4 minuti. Ma da regolamento avrebbe anche dovuto portare alcune giornate di squalifica al giocatore colpevole del gesto. Cosa che non è stata fatta.
Intanto il Tas ha respinto il ricorso presentato dalla Federazione Italiana Nuoto che attende le motivazioni. Nel frattempo il Management Commitee della World Acquatics ha smentito arbitri, delegati e Var, ammettendo che Condemi non ha commesso violenza (brutalità) pertanto non avrebbe subito giornate di squalifica. Sul documento ricevuto dalla Federazione Italiana Nuoto è scritto che “dopo aver preso in considerazione le circostanze del caso e aver esaminato il video disponibile dell’azione, il Management Committee non può concludere che ci sia stato un intento malevolo nell’atto di tirare la palla da parte del Sig. Condemi, la cui mano ha colpito il volto dell’avversario. Pertanto il Sig. Condemi non sarà escluso da altre partite del torneo per questa azione“.
In precedenza erano stati respinti i primi due ricorsi per motivi contraddittori.