Nuova stagione e vecchi problemi, il Palermo da zero… in classifica

di Edoardo Ullo

Possesso palla stucchevole e sterile, confusionario in attacco, senza idee a centrocampo, vulnerabile ed autolesionista in difesa. L’avvio del campionato di serie B 2024-2025 per il Palermo non è tanto diverso dall’andazzo della seconda metà della scorsa stagione.

All’epoca alla squadra allenata prima da Eugenio Corini – e poi dopo Pisa guarda caso da Michele Mignani – si rimproveravano queste pecche che erano riaffiorate dopo una buona prima parte di stagione: fino a febbraio inoltrato i rosa erano in corsa per la A diretta dopo il 3-0 sul Como che tre mesi dopo avrebbe festeggiato la promozione in massima serie.

Ebbene, la stagione non è iniziata nel modo migliore. Due partite zero punti e zero gol fatti. Il Palermo occupa assieme al Bari il fondo della classifica dopo i primi 180 minuti.

Ed i tifosi cominciano a mostrare il loro disappunto. Chi in modo ironico, chi in maniera più dura. Le critiche corrono sui social. Tanti rimproverano scarso impegno anche per il calciomercato che a meno di una settimana dalla fine non ha portato quelle pedine adatte a fare il definitivo salto di qualità e lottare per la serie A. Ed i confronti con l’era di Maurizio Zamparini cominciano ad essere incalzanti dopo due anni e tre stagioni di City Football Group. È chiaro che il malumore sia dilagante.

Unica squadra a non aver fatto gol

I rosanero sono l’unica formazione ancora a non aver trovato la via della rete tra le venti squadre del torneo cadetto. Un dato che fa male e che soprattutto è allarmante perché testimonia la pochezza fin qui espressa nel gioco proposto da Alessio Dionisi. È chiaro: è ancora calcio d’agosto ma vale pur sempre tre punti. Non si possono fare processi dopo 180 minuti ma in questo lasso di tempo abbiamo visto una squadra in confusione che sa solo palleggiare ma rare volte riesce a rendersi pericolosa.

Due ko nelle prime due partite, non capitava dal 2012-2013

Risale alla stagione 2012-2013 in serie A l’ultima partenza con due sconfitte di fila. Quel campionato fu atroce: il Palermo chiuse al 18esimo posto e retrocedette in cadetteria. I rosa esordirono in casa perdendo 3-0 col Napoli ed andarono a Roma perdendo col medesimo punteggio con la Lazio. Il primo punto arrivò in casa col Cagliari 1-1 alla terza giornata ma quel Palermo cambiò cinque volte allenatore (Sannino-Gasperini-Malesani-Gasperini-Sannino) per colare a picco.

In B, per trovare un avvio peggiore nei primi 180 minuti, bisogna tornare alla stagione 1993-1994. Era quella del ritorno in B (con tanto di Coppa Italia di C vinta). I rosa affidarono la partita ad Enrico Nicolini che subentrò ad Angelo Orazi andato via dopo la prima e unica accoppiata campionato e coppa (sia pur di terza serie).

L’inizio fu decisamente peggiore. Furono quattro i ko iniziali con Fiorentina (0-3), Cosenza (1-0), Ravenna (0-1) e Pisa (2-0). Dopo i primi 270 minuti il duo Polizzi e Ferrara decise di cambiare guida tecnica e di affidare la squadra alle cure di Gaetano Salvemini. Ebbero ragione: la squadra si svegliò col Verona alla quinta segnando i primi gol e si salvò all’ultima giornata dell’ultimo campionato dell’era dei due punti a vittoria.

Palermo ridimensionato a Pisa

A Pisa la squadra ha iniziato in maniera sconcertante: un autogol di Nedelcaru dopo 4 minuti ed una traversa dei padroni di casa al 10’. La reazione è stata confusionaria e si è tradotta in una potenziale occasione creata da Ranocchia e sprecata da Di Francesco che ha anticipato Saric solo e libero in mezzo all’area, ed una conclusione in diagonale dello stesso Di Francesco deviata da Semper.

Nella ripresa poi lo stesso portiere nerazzurro si è reso protagonista di una parata di istinto su colpo di testa ravvicinato di Brunori.

Poi il nulla. Tanto possesso palla senza soluzione. Manca sempre la luce. Ranocchia ci prova ma sembra piuttosto isolato mentre è chiaro che gli esterni non diano il loro contributo. Di Francesco impreciso, Insigne praticamente un ectoplasma. Brunori a lottare da solo ma non può certamente avere il peso del reparto offensivo da solo.

Le solite imprecisioni hanno fatto il resto contro un avversario ben messo in campo da Filippo Inzaghi che poi nella ripresa ha colpito in contropiede dopo aver legittimato qualche minuto prima con due occasioni sventate da Desplanches. Il Palermo da Pisa esce ridimensionato e soprattutto con tanti dubbi. Ancor più di quanti ne siano venuti dopo l’esordio a Brescia.

Cremona all’orizzonte

Martedì 27 agosto il Palermo torna in campo per la terza giornata. Non può essere una partita decisiva ma chiaramente darà ulteriori indicazioni sullo stato di salute della squadra. Certo, giocare tre partite consecutive in trasferta potrebbe essere considerata una “attenuante” ed è certamente un elemento che inasprisce il grado di difficoltà di questo periodo della stagione ma il fattore campo non può essere certamente una scusante.

A maggior ragione quando la squadra nella scorsa stagione ha perso al Barbera ben sette volte nella regular season ed una nei play off. E con diversi undicesimi della squadra praticamente identici a quelli scorsa stagione.

I rosa si ritroveranno di fronte una formazione rinvigorita dalla vittoria (di rigore) sulla Carrarese che li ha sbloccati. Ed il recente passato incombe: da Cremona partì il momento no che compromise la stagione facendosi recuperare due reti di vantaggio da una formazione in inferiorità numerica.

Un calciomercato largamente incompleto

Altra nota dolente è il calciomercato dei rosanero. Ci sono state alcune novità: ultima Sirigu per l’infortunato (e sfortunato) Gomis, Nikolaou, Appuah, Blin, Henry e poco altro. Ben lontani i tempi in cui Zamparini fece una campagna acquisti faraonica per vincere il campionato di B, tornare in A e rimanerci per diverse stagioni con tanto di qualificazioni alla Uefa e vicinissimo alla Champions League.

Manca un giocatore per ogni reparto. Inutile girarci intorno anche perché la questione è lampante.

In campo ci vanno i calciatori

Ma in campo vanno i calciatori. Apparsi in confusione, senza idee, senza mordente. Pochissime le note positive. Ranocchia ok, ma gli altri non hanno ancora metabolizzato i dettami di Dionisi che evidentemente ha bisogno di tempo per trovare la quadra. Giusto chiaramente dare tempo al tecnico che però dovrebbe avere risposte concrete in sede calciomercato. È vero: gli infortuni di Lucioni, Segre e Gomis non hanno aiutato ma i giocatori che li sostituiscono sono pur sempre di categoria. In campo ci vanno i giocatori che però al netto dell’impegno profuso non sono ancora entrati nella parte. Lontanamente.