Il caso doping per Jannik Sinner potrebbe dirsi chiuso, dal momento che l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) non ha presentato ricorso al Tas di Losanna entro il primo termine che scadeva ieri. Resta ancora però da vedere, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che esito darà il supplemento d’indagine chiesto dalla stessa Wada all’Itia, il tribunale indipendente che giudica i casi di doping nel tennis. Dalla data di ricezione delle nuova documentazione ci saranno altri 21 giorni per fare appello, ma quello che filtra è un cauto ottimismo sulla probabile conclusione della vicenda.
Quindi per il fresco vincitore degli Us Open si profila una chiusura della pagina che lo ha tenuto in apprensione negli ultimi mesi, fin da quando nel corso del torneo di Indian Wells, a marzo, non è risultato positivo ad una sostanza dopante dopo un esame che poi è stato ripetuto ad aprile. La vicenda, resa nota ad agosto subito dopo la conquista del torneo di Cincinnati da parte del numero uno al mondo, aveva comunque già visto il proscioglimento del tennista italiano, al quale sono soltanto stati revocati i punti ed il premio in denaro guadagnati al termine del torneo americano. Venne infatti chiarito che l’assunzione da parte di Sinner in dosi minime della sostanza incriminata, il Clostebol, avvenne in modo inconsapevole a causa di una pomata utilizzata dal preparatore atletico e del fisioterapista, che in seguito sono stati licenziati e non fanno più parte del team del tennista più forte in circolazione.