Nuoto, l’ultima giornata a Budapest premia Mora e staffetta mista uomini

di Simone Milioti

Ultimi fuochi d’artificio alla Duna Arena dei 17esimi mondiali in vasca corta di Budapest, giunti alla giornata conclusiva. L’Italia chiude questo mondiale in vasca corta con un oro nella staffetta 4×50 mista stile libero, cinque argenti (Razzetti 200 misti e 200 farfalla, staffetta 4×100 stile libero maschile, Quadarella 1500 stile libero, Mora 200 dorso) e tre bronzi (Razzetti 400 misti, staffetta 4×200 stile libero maschile, staffetta 4×100 mista maschile).
30 presenze in finale, 24 primati personali di cui un record europeo, 5 record italiani e un record mondiale giovanile, oltre a 5 record italiani di staffetta. Numeri importanti che aprono il nuovo quadriennio di una selezione in gran parte rinnovata che è riuscita a confermarsi ad altissimo livello nonostante assenze importanti.
“Abbiamo cercato di avviare e favorire il ricambio generazionale – sottolinea il direttore tecnico Cesare Butini – A Budapest hanno gareggiato molti debuttanti emergenti e l’insieme ha dato risposte confortanti per un ottimo avvio di quadriennio. Gli atleti esperti come Razzetti, Quadarella, Mora, la sorprendente Di Pietro e quelli più giovani come Curtis, D’Ambrosio, Busa hanno supplito le mancanze di tanti campioni tra cui Paltrinieri, Ceccon e Martinenghi. Siamo stati protagonisti ugualmente ed abbiamo dimostrato le potenzialità di un gruppo eterogeneo. Il bilancio è ovviamente positivo. Tra i tanti bei risultati sono stato stupito ed entusiasmato dai delfinisti e ho accolto con soddisfazione le prestazioni delle ragazze impegnate nelle staffette dello stile libero. Un altro dato particolarmente importante è che tutte le staffette sono state competitive a dimostrazione della forza e solidità della base. Ringrazio lo staff tecnico e sanitario e le società che condividono con ampia disponibilità i progetti federali. Abbiamo visto come il mondo abbia accelerato, proponendo degli atleti fenomenali. Noi stiamo rispondendo da squadra, con densità e punte”.

Argento per Mora nei 200 dorso

Una subacquea come nessuno, un’attitudine alla vasca corta eccezionale e gli ultimi venticinque metri come sempre alla “Mario Cipollini”. Tutto questo e molto di più nell’argento conquistato da Lorenzo Mora, finalmente al top della condizione fisica e psicologica, nei suoi 200 dorso per una conferma da favola sul podio iridato dopo il bronzo di Melbourne 2022. Il 26enne emiliano – tesserato per Fiamme Rosse e VVFF Modena, allenato al Centro Federale di Ostia da Claudio Rossetto, quinto nei 50 – nuota un eccellente 1’48″96 che vale la quarta prestazione personale di sempre, lontano cinquantasei centesimi dal suo record italiano di 1’48″43 griffato ad Otopeni nel 2023 per l’oro europeo. Inarrivabile l’oro che è del pazzesco ungherese Hubert Kos – oro olimpico a Parigi 2024 – che vince per dispersione e con il primato europeo in 1’45″65. Terzo è il francese Mewen Tomac in 1’49″93. “Ho forzato la prima parte di gara, rispetto al solito – afferma Mora, finalmente sorridente – Poi l’ho un po’ pagato nel terzo venticinque ma alla fine sono tornato a crescere. Kos era imbattibile e poi, sostenuto dal pubblico, è andato come un missile. Sono contento, perché sono tornato a nuotare sotto all’1’49 ed era da un po’ che non avveniva. Aspettavo questa finale dall’inizio dei mondiali”.

Bronzo per la staffetta 4×100 mista uomini

La gara con cui si è chiuso il mondiale di Budapest è la staffetta mista uomini. L’Italia ha nuotato in in prima frazione Lorenzo Mora che ha chiuso quarto in 49″53 la sua frazione a dorso, Ludovico Blu Art Viberti ha nuotato una frazione a rana da 56″15 mettendo l’Italia al secondo posto. In terza frazione per la farfalla Michele Busa che ha fermato il crono lanciato in 48″81, infine Alessandro Miressi ha chiuso con la frazione a stile libero in 45″42 venendo sorpassato dallo statunitense Jack Alexy. Tempo finale per l’Italia 3’19″91, l’oro è andato agli Atleti Neutrali B, mentre l’argento agli americani.

Pilato quarta nei 50 rana

Una forza della natura, una fuoriclasse sempre capace di rigenerarsi e di tornare più forte dopo le delusioni, come la mancata qualificazione alla semifinale dei 100. Benedetta Pilato tira fuori tutto quello che ha in questo momento della stagione ed è quarta nei 50 rana, ad appena venti centesimi dalla nordamericana Lilly King bronzo in 28″91. La 19enne di Taranto e campionessa europea in carica – tesserata per il CC Aniene, argento iridato ad Abu Dhabi 2021 – tocca in 29″11, con un eccellente passaggio in 13″23 e un ritorno un po’ contratto in 15″88. “Dispiace per il quarto posto ma onestamente ho dato tutto quello che avevo – racconta la primatista italiana (28″81) , allenata a Torino da Antonio Satta – Come ho detto più volte, non è facile rimanere sempre a livelli così alti e contro avversarie così forti. Io sono comunque contenta e adesso penserò alla stagione in vasca lunga”. Sul gradino più alto del podio sale la lituana Ruta Meilutyte in 28″54, con la cinese Tang Qianting argento in 28″86.

Cerasuolo sfiora il podio

Sei centesimi dalla gloria, dalla medaglia che avrebbe meritato per coraggio e caparbietà. I mondiali di Budapest riportano in alto, ed è un gran bene per il nuoto italiano, un super Simone Cerasuolo che mette alle spalle un anno difficile ed è quarto nei 50 rana. Il 21enne emiliano – tesserato per Fiamme Oro ed Imolanuoto, allenato da Cesare Casella – griffa il primato personale in 25″62, che ritocca il 25″66 registrato due anni fa alla rassegna iridata di Melbourne, contro il 25″56 del russo Kirill Prigoda – argento nella doppia distanza – sensazionale negli ultimi dieci metri e del turco Emre Sacki per un argento ex aequo. Vince il favorito cinese Qin Haiyang – oro ai mondiali di Fukuoka 2023 nei 50, 100 e 200 rana – in 25″42. “Ho sperato nella medaglia e mi dispiace molto, perché era alla mia portata – racconta Cerasuolo, vice campione europeo in carica – Sicuramente mi sono sentito meglio rispetto alla semifinale ma non è bastato”.
Ottimo sesto Ludovico Blu Art Viberti che ritocca ulteriormente il primato personale. Il 22enne di Torino – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, seguito dallo stesso Satta e settimo nei 100 – chiude in 25″71, che lima il 25″80 stampato in semifinale (prec. 25″87 agli Assoluti di Riccione). “Sono soddifatto della mia gara. I 50 sono così – racconta il ranista piemontese – Eravamo praticamente tutti sulla stessa linea”.

Di Pietro e Curtis nella finale 50 stile libero

Un’annata difficile, costellata da piccoli infortuni che le hanno precluso la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi. Una delusione forte che le ha fatto sfiorare l’idea del ritiro. Silvia Di Pietro è donna dalle sette vite, dal sorriso sempre contagioso, e riparte dal sesto posto iridato nei 50 stile libero nella finale stravinta dalla donna dei record: la statunitense Gretchel Walsh che ritocca il suo primato mondiale portandolo a 22″83, quattro centesimi meno del 22″87 siglato nella serata di sabato. La 31enne di Roma – tesserata per Carabinieri e CC Aniene, allenata da Mirko Nozzolillo, oro con la 4×50 sl mixed – tocca in 23″85 dopo aver nuotato in semifinale il record italiano in 23″68, che ha cancellato il 23″77 di Sara Curtis che paga un briciolo di stanchezza ed è settima. La 18enne di Savigliano, anche lei prima con la staffetta mista mixed – tesserata  per Esercito e CS Roero, seguita da Thomas Maggiora, quinta con la 4×100 sl – tocca in 23″87. Completano il podio l’altra statunitese Kate Douglass in 23″05 e la polacca Katarzyna Walsick in 23″37. Alla fine sono sorrisi per le due azzurre, soddisfatte per un mondiale che le ha viste assolute protagoniste. “I 50 sono un terno al lotto, talmente difficili che ogni dettaglio deve essere perfetto – spiega Di Pietro – Io fino ai venticinque mi sono sentita rigida”. Ride Curtis: “Ho pagato molto la stanchezza accumulata in questi giorni. Ho dato tutto quello che avevo”.

Sesta la staffetta mista femminile

Giovane e già proiettata nel futuro la 4×100 mista al femminile. Sara Curtis (57″41), Benedetta Pilato (1’04″30), Elena Capretta (57″01) e Sofia Morini (51″64) sono seste con il record italiano 3’50″36. Le azzurre ritoccano il 3’50″80 stabilito in batteria, che aveva depennato il 3’51″03 stabilito da Silvia Scalia, Martina Carraro, Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro ad Abu Dhabi nel 2021. “Siamo state bravissime, considerando che abbiamo gareggiato tantissimo questa settimana – sottolinea Pilato – Possiamo crescere molto”. Prosegue la debuttante Capretta (CC Aniene): “Rispetto al mattino, mi sono sentita meno fluida e ho perso qualche decimo. Mi trovo in gruppo bellissimo e molto unito”. Continua Morini (Esercito/NC Azzurra 91): “Abbiamo margini di crescita importanti. Siamo tutte molto giovani. Io ho dato tutto e dopo i 200 stile libero ero molto stanca”. Conclude Curtis (Esercito/CS Roero): “Seste al mondo non è male. Vediamo il bicchiere mezzo pieno”. Vincono gli Stati Uniti, trascinati in prima frazione da Regan Smith che stabilisce il record del mondo nei 100 dorso (54″02), in 3’40″41; alle loro spalle la Gran Bretagna in 3’47″84 e la Cina in 3’47″93.

Morini ottava nei 200 stile libero

Nessun rimpianto, se non la consapevolezza di essere tra le migliori al mondo con ancora tutta una carriera davanti a sé. Sofia Morini è stanca, per un mondiale vissuto a tutta, ed è ottava nei 200 stile libero. La 21enne di Reggio Emilia – tesserata per Esercito ed NC Azzurra 91, seguita da Alberto Burlina al Centro Federale di Verona e quinta agli Europei di Otopeni 2023 – chiude con il primato personale in 1’54″17. Davanti a tutti l’hongkonghese Siobhan Haughey in 1’50″62. Completano il podio la canadese Mary Sophie Harvey in 1’51″49 e la statunitense Claire Weinstein in 1’51″62.

Foto Andrea Masini / DBM