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Francesco Crucillà, il mancino dello ZEN e futuro della Boxe italiana tra sacrifici e il sogno Fiamme Oro

Determinato, convinto e con le idee chiare sul suo futuro: vivere di e per il pugilato. Lui è Francesco Crucillà, pugile classe 2007 del quartiere ZEN di Palermo che ha trovato nei guantoni e negli insegnamenti del suo Maestro Salvatore Tranchina, la propria ragione di vita. Già tre titoli italiani, nelle categorie 46, 48 e 57 kg e tre medaglie di Bronzo agli Europei, Crucillà è un ragazzo scuola e palestra, in un quartiere abbandonato a stesso, quasi sempre sotto i riflettori per fatti poco edificanti e che vive scampoli di normalità negli sforzi di personaggi come Tranchina, che si prodigano tutti i giorni per costruire opportunità e offrire alternative alla strada, a ragazzi che vivono una realtà difficile.

La mattina a scuola e il pomeriggio in palestra, le giornate di Francesco Crucillà

Alla domanda quanti sacrifici occorrono per raggiungere i traguardi da lui ottenuti, le parole di Francesco Cruccilà diventano superflue, perchè il suo volto dice tutto: “Tanti! Mi alleno tutti i giorni e quando sono libero dalla scuola anche due volte in un giorno, alternando lavori al sacco a quelli di alleggerimento per far recuperare il fisico. Per me esiste soltanto il pugilato e ho le idee chiare sul mio futuro. Adesso proverò ad entrare nell’Esercito ma il mio obbiettivo è quello di entrare nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia (unico Gruppo sportivo militare ad accogliere pugili), li avrò la certezza di poter competere a certi livelli, vivere e costruirmi un futuro con lo sport che amo da sempre”.

Damiani e Mayweather i suoi idoli, ad ottobre il Campionato italiano nella 60 kg

Nel giro della Nazionale già da anni e con tre Europei alle spalle, Francesco Crucillà ha la fortuna di confrontarsi con miti della boxe italiana, come quel Francesco Damiani che è stato il modello per molte generazioni e appassionati di pugilato, che portò in Italia un Oro Mondiale ed Europeo nella categoria dei pesi massimi e un Argento olimpico nei supermassimi, oggi Tecnico della Nazionale. “Devo ringraziare sicuramente Franco Federici che mi ha inserito all’interno nel giro della Nazionale e sicuramente il Maestro Francesco Damiani, che non ha sicuramente bisogno di presentazioni. I suoi insegnamenti sono per me fondamentali ed averlo all’angolo è una fortuna per chi come me vuole imparare tutti i segreti della boxe”.

Adesso con il Maestro Tranchina ci stiamo preparando per questo Campionato Italiano nella categoria 60 kg – conclude Crucillà – stavolta la concorrenza sarà più agguerrita per via dei tagli che la Federazione ha apportato nei pesi, ma siamo fiduciosi e cercheremo di portare ancora una volta il Tricolore a Palermo”

Tranchina “Mi sforzo per i ragazzi del mio quartiere ma ci sentiamo abbandonati”

A Palermo tutto è sempre più difficile ma allo ZEN ancora di più. Un quartiere famoso nel mondo non per i risultati sportivi ma quasi sempre per fatti di cronaca, ma la realtà è diversa da come spesso viene dipinta e il merito è anche di gente come Salvatore Tranchina, allenatore di Francesco e di un centinaio di ragazzi che frequentano la palestra di via Fabio Besta tra Cardillo e lo ZEN. “ Il mio quartiere è abbandonato dalle istituzioni e tutto qui è più difficile, anche fare sport. Oggi non tutte le famiglie possono permettersi di far praticare sport ai propri figli, perchè è diventato costoso, a questo aggiungi anche che non esistono palestre, scuole calcio o di pallavolo o altro”.

“La palestra della Scuola Giovanni Falcone non è agibile per via dell’impianto elettrico ancora non a Norma, d’estate e quando le giornate lo permettono ci alleniamo sul piazzale che il Centro Commerciale Conca d’Oro ci mette a disposizione, ma fare allenare i ragazzi in inverno lì non è possibile, così da un anno ho preso in affitto questi locali. Faccio pagare un mensile di 20 euro che mi permette di mantenere la struttura, almeno cosi riesco a togliere i ragazzi dalla strada facendogli fare, non soltanto pugilato ma attività sportiva di base”.

Francesco un mancino tra i più forti d’Italia

Chi ha visto il film di Rocky Balboa ricorderà lo scetticismo del manager di Apollo Creed e la paura di affrontare un mancino. E’ proprio questa la caratteristica principale di Francesco Crucillà che gli ha permesso di essere considerato tra i tre pugili più forti d’Italia nella sua categoria. ” Combattere contro un mancino è sempre difficile – ci spiega ancora Tranchina –  ce ne sono sempre pochi e difendersi dal suo pugno d’incontro è dura. Adesso ci prepariamo per questo appuntamento di ottobre, mettere giù Francesco non è facile, è un ragazzo molto ben preparato ed ama questo sport come pochi. Spesso ci spostiamo in altre palestre per permettergli di “fare guanti” con ragazzi del suo calibro o più grandi di lui, questo gli consente di crescere e mantenere un livello adeguato ai ragazzi che sfiderà strada facendo.”

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Fabio Bologna