Giro dell’Etna: con Telethon la solidarietà incontra lo sport
di Ivan BellancaAmbiente e Territorio26 Agosto 2021 - 19:45
Si è svolta lo scorso 4 luglio la Randonnèe “Giro dell’Etna – In bici con Telethon” che ha visto oltre 100 iscritti affrontare le suggestive e a volte insidiose (per via della sabbia vulcanica) strade pedemontane del Mongibello.
La nostra attenzione si è focalizzata su questo evento per molteplici motivi. Il primo certamente di carattere sociale, dal momento che l’evento ha visto il patrocinio di Telethon.
Non sono molte le iniziative di carattere sportivo che traguardano queste finalità e certamente lo spirito con cui vengono affrontate, le rende degne di nota.
Non è il primo anno che la ASD Trecastagni in Bici si fa promotrice di questo evento. La dedizione e la costanza profusa dal responsabile dell’organizzazione, il fotografo per professione Jo Faro, le ha regalato una dignità importante anche da un punto di vista sportivo.
Il circuito è stato infatti omologato per il conseguimento dei brevetti BRM/ACP e BRI/ARI, ovvero gli attestati di partecipazione che consentono di anno in anno ai randonneur di completare il circuito ufficiale normato da Audax Italia.
Ed inoltre, a completare la parte agonistica (ricordiamo che le Randonnèe non hanno finalità di classifica di arrivo), si è aggiunta la gara a circuito di 40km, organizzata sotto l’egida di ACSI.
Noi abbiamo voluto prendere parte al percorso più “semplice”, la cui distanza di poco più di 100km da diritto a partecipare alla formula cp/ARI, ovvero una ciclopedalata senza rilascio di brevetto.
Abbiamo avuto così modo di intrattenerci con l’organizzatore e sviscerare con lui alcuni contenuti dell’iniziativa.
D: “Jo, puoi ritenerti soddisfatto del Giro dell’Etna 2021?”
R: “Direi di si, considerato tutto ciò che abbiamo vissuto e stiamo tutt’ora vivendo a causa della pandemia. Ma questo non ci ha scoraggiato, anzi ci ha dato maggiore linfa per proseguire con quanto di buono fatto in questi anni. Il territorio ha bisogno di essere conosciuto ed apprezzato anche tramite le buone pratiche sportive con il massimo coinvolgimento di tutti.”
D: “Immagino che ti stia riferendo anche al tema dell’inclusione sociale?”
R: “Certamente. Intendo dire che anche le disabilità non devono scoraggiare sia gli organizzatori che i partecipanti. Da questo punto di vista non posso che essere orgoglioso del sempre maggiore coinvolgimento che stiamo ottenendo anche attraverso discipline “toste” ed impegnative come il Triathlon, con i ragazzi Down o affetti da particolari patologie quali la sindrome di Asperger.”
D: “Il coinvolgimento di Telethon invece, in quale programma si innesta?”
R: “E’ senza dubbio una delle organizzazioni dal maggiore richiamo in termini di comunicazione e temi importanti quali la ricerca nel campo della distrofia muscolare, fanno il paio con la pratica sportiva finalizzata al recupero e all’efficienza motoria. Possiamo solo augurarci che anche il nostro piccolo contributo possa servire un giorno alle cure più efficaci possibili.”
D: “Venendo alla parte prettamente sportiva della manifestazione, quali le insidie e quali le soddisfazioni?”
R: “Non parlerei di vere e proprie insidie. Le ciclopedalate e le randonnèe in generale vanno intepretate per il loro spirito originario: condividere luoghi, esperienze, conoscenze, attraverso ciò che si ama fare di più: andare in bici. Se poi ci mettiamo la bellezza di questi luoghi unici, apprezzati in tutto il mondo, diventa tutto più semplice. Abbiamo previsto, data la relativa complessità del tracciato, anche un servizio di assistenza mobile che percorre con l’uso di due vetture, tutto il tracciato, al fine di fornire la migliore esperienza possibile ai partecipanti.”
Da parte di Sport Web Sicilia, il piacere e la soddisfazione di avere apprezzato ancora una volta (qualora ce ne fosse bisogno) gli scenari unici dell’Etna e non possiamo che riprometterci di ritornare il prossimo anno!