Bike Therapy #pedalaxlaterra il cortometraggio contro l’abbandono delle mascherine

di Redazione

Elena Giardina, messinese, ha fondato il progetto Bike Therapy perchè crede nella bicicletta come un potentissimo strumento di comunicazione attraverso cui è possibile veicolare tantissimi valori. Il primo e fondamentale è quello della tutela dell’ambiente, del mare e dei territori che si vivono e si attraversano in bicicletta, il secondo è che pedalare ha dei benefici psicofisici molto importanti per la cura personale ed il terzo è il valore collettivo importantissimo che la bicicletta ha nella mobilità sostenibile, nella tutela degli spazi urbani e della bellezza dei luoghi. Pedalare elimina le differenze etniche e sociali e chi pedala ha il dovere di diffondere l’importantissimo messaggio della sicurezza stradale.

Mesi fa ha realizzato una campagna in bicicletta contro il littering, ovvero l’abbandono di piccoli rifiuti come le mascherine, guanti e plastica, che si chiama #pedalaxlaterra, a cui hanno aderito moltissime associazioni, realtà e persone, con il fine di diffondere il più possibile e rendere virale la raccolta dei rifiuti, soprattutto nei percorsi che si attraversano in bicicletta e diffondere così la tutela del nostro ambiente. Le aree interessate sono soprattutto le regioni dove vive: Sicilia e Piemonte.

Potete trovare la campagna #pedalaxlaterra a questo link:http://www.biketherapy.it/2020/12/04/bike-therapy-pedala-x-la-terra/

Elena ha realizzato un video, un corto – docu: “PedalaxlaTerra”, anche grazie all’aiuto del registra Alessandro Turchi per far riflettere su quanto sia assurdo che le persone si liberino così facilmente dei propri rifiuti e quanto sia triste vedere che le mascherine, ovvero i dispositivi di protezione individuale, possano essere abbandonati in maniera così disinvolta e noncurante nell’ambiente, ben sapendo che sono bombe virali e soprattutto bombe ecologiche. A causa della crisi del coronavirus mascherine, guanti monouso e bottiglie per il gel idroalcolico si sono aggiunti alle 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica che finiscono in mare ogni anno.

Elena sostiene che: “Madre Natura ha sopportato finora le nostre pessime abitudini, tuttavia siamo arrivati al punto in cui non può più tollerare silenziosamente il nostro comportamento. I disastri ambientali sono segnali che ci esortano a riconoscere la dimensione globale delle nostre azioni e sulla base di questo riconoscimento, adottare una certa moderazione ed anche cambiare le abitudini.” Ogni anno la produzione globale di plastica è di oltre 300 milioni di tonnellate e più della metà verrà usata solo una volta e poi gettata via. Oggi solo parte della plastica che produciamo viene riciclata, il resto finisce nel nostro ambiente e ricopre la nostra terra, i nostri oceani, come una malattia. “Gli animali meritano l’Oceano blu e non la nostra spazzatura! Tutte le volte che mi sono trovata a raccogliere i rifiuti in spiaggia della mia città, Messina, ho osservato le tipologie di rifiuti che si trovano lì, e la maggior parte di essi non provengono dal mare, ma dall’entroterra, oggetti usa e getta che adoperiamo tutti i giorni e che sono la somma di tanti comportamenti  quotidiani che ognuno di noi ha, moltiplicati per milioni di volte. Per fortuna oggi ci sono numerose associazioni, ma anche moltissime persone, che si organizzano in modo individuale per raccogliere i rifiuti in spiaggia oppure nei sentieri, perché il problema della plastica in natura sta diventando seriamente grave ed appartiene a tutto il mare senza confini né distinzione di nomi e nazioni. La plastica è uno dei materiali che ci ha concesso di creare tantissimi oggetti a noi utili, è fantastica perché è durevole, ma allo stesso tempo è terribile perché è durevole. Il problema non è questo materiale bensì come noi lo utilizziamo. La maggior parte dei suoi usi si esauriscono in pochi minuti e non si fa abbastanza attenzione al modo in cui viene smaltita. Bisogna quindi cambiare le proprie abitudini e non acquistare più plastica usa e getta.”

Il video lo trovate su youtube a questo link:

Elena porta avanti i valori di Bike Therapy ed invita le persone ad amare e tutelare l’ambiente attraverso eventi esperienziali di educazione ambientale, laboratori per le scuole e comunità di recupero per ragazzi, insegna ai bambini il significato della mobilità sostenibile. Accompagna le persone in bicicletta per farle innamorare dei loro territori e dell’ambiente in cui vivono al fine di generare benessere, felicità ed esperienze positive per la tutela di nostra madre Terra. Realizza laboratori sul riciclo creativo per diffondere l’importanza dell’economia circolare attraverso il riuso di copertoni e camere d’aria di biciclette, con e-Tires, altrimenti destinate alla pattumiera. Laboratori per veicolare la sicurezza stradale. Per diffondere e sostenere questi progetti, nella città di Messina e non solo, ha lanciato una raccolta fondi e chi volesse contribuire può fare una piccola donazione su Produzioni dal Basso

(https://www.produzionidalbasso.com/project/bike-therapy-pedalaxlaterra/)

Elena Giardina giornalista, laureata in Economia del Turismo e dell’Ambientale, lavora come libera professionista nel campo della comunicazione ambientale e scrive e cura progetti per la tutela dell’ambiente, tiene corsi di formazione di educazione ambientale e mobilità sostenibile per enti, associazioni e aziende e ha realizzato un corso per le scuole, che promuove da oltre 7 anni, di educazione alla mobilità sostenibile, economia circolare e riciclo creativo. Guida e istruttrice MTB, organizza Tour Esperienziali per promuovere l’uso della bicicletta insieme ad altre discipline come lo Yoga, la Terapia Forestale, la Bionergetica. Ha lavorato come project manager nel campo dei rifiuti, recupero, riciclo, economia circolare, mobilità e comunicazione ambientale. Ha viaggiato molto in bicicletta in Italia, in Europa e anche in Tanzania, dove ha curato un progetto di cooperazione internazionale e regalato delle biciclette alla comunità locale di Pomerini con il progetto Tulime Baiskeli (Coltivare Biciclette). Ha collaborato con molti tour operator e ciò che più ama fare è guidare i tour in bicicletta interpretando il territorio con osservazioni, riflessioni e punti di vista inconsueti e approfondire le tematiche di educazione ambientale, educazione alla salute, mobilità e sicurezza stradale e Terapia Forestale.

Ha fondato il progetto Bike Therapy (www.biketherapy.it) credendo nella bicicletta come uno strumento potentissimo di comunicazione che ci permette di conoscere luoghi, paesaggi e territori in modo immediato ed esperienziale con un impatto gradevole sul benessere psicofisico. La bicicletta ha la facoltà di essere interpretata come cura per tutti i mali! Iniziamo a pedalare quasi sempre da bambini, spinti da adulti che con la gioia nel cuore ci lanciano in un volo di equilibrio che ci accompagnerà per tutta la vita. Fa parte della rete nazionale Teffit (Terapie Forestali Associazione Nazionale Operatori Professionali in Foreste Italiane e in Outdoor Education), Istruttrice e Guida MTB Nazionale AICS, Comitato Uisp Messina Coordinamento Mobilità Sostenibile, ha fondato l’ACME Anonima Ciclisti Messina.