Olimpiadi di Tokyo 2020: il percorso e i favoriti della prova su strada di ciclismo

di Giuseppe Ortale

234 km e 4865 metri di dislivello sono numeri che bastano a far capire quanto impegnativa sarà la prova su strada delle Olimpiadi di Tokyo 2020; partenza da Musashinonomori Park e arrivo all’interno del Circuito Internazionale di Fuji.

Dopo 40 km dalla partenza la strada inizia leggermente a salire per arrivare alla prima difficoltà di giornata rappresentato dal Doushi Road (4,3 km al 6,7%) che negli ultimi 1300 metri presenta pendenze sopra il 9,2%; si resta in quota per altri 10 km prima della salita che porta il gruppo a Kogasaka Pass (2 km al 5,2%).

Lunga discesa e tratto in pianura fino ad arrivare all’Highway 469 dove inizia ufficialmente che porta ai 1446 metri del Fuji Sanroku (15,4 km al 5,8%); questo sarà uno dei momenti chiave della corsa con i big che inizieranno a fare lavorare i compagni di squadra e con il gruppo che perderà pezzi lungo la salita. A fine discesa si transiterà per la seconda volta a Gotenga e tratto di circa 40 km costantemente fatto di saliscendi; si entra finalmente all’interno del Circuito di Fuji dove dopo un paio di chilometri si riprenderà a salire.

Il Mikuni Pass è la salita più dura del percorso che misura 6800 metri alla pendenza media del 10,2%; il tratto più duro i corridori lo incontreranno nella parte centrale dell’ascesa. 4 km alla pendenza media del 12,2%. Qui si può decidere la corsa anche se c’è ancora tempo per rientrare perchè prima dell’arrivo si deve transitare nuovamente sul Kogosaka Pass seguito dalla lunga discesa che porta all’arrivo.

I FAVORITI

Il fresco vincitore del Tour de France Tadej Pogacar è il favorito numero uno della prova olimpica davanti all’altro protagonista della Grande Boucle Wout van Aert; subito dietro il connazionale Remco EvenepoelPrimoz Roglic, l’embatido Alejandro Valverde. Occhio a Joao Almeida Michael Woods. In casa azzurri si punta sull’esperienza di Damiano Caruso Vincenzo Nibali ma occhio ai giovani Giulio CicconeGianni MosconAlberto Bettiol capaci di rendere la corsa dura sin dai primi chilometri.

 

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