Davide Cassani rifiuta l’incarico FCI e chiude la sua era

di Giuseppe Ortale

L’ex Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Davide Cassani non ha accettato l’offerta del Presidente della FCI Cordiano Dagnoni come direttore generale della Società Ciclistica Servizi chiudendo la sua esperienza federale dopo ben 8 anni.

“Chiudo un libro per aprire un altro che è soltanto la su continuazione – le parole di Cassani sul suo profilo ufficiale Facebook – con la voglia di restare sulle strade con i miei ragazzi, condividere con loro amarezze e delusioni, gioie e soddisfazioni.”

Si chiude un capitolo della storia del ciclismo italiano perchè Cassani non è stato solo il Commissario Tecnico ma è stato colui che ha costruito tanto intorno alla maglia azzurra; in carica dal 2014 il suo impegno non ha riguardato solo i Mondiali e gli Europei, poker storico, ma soprattutto la crescita di un movimento che non può prescindere solo dalla scoperta dei talenti. I talenti vanno coltivati, sviluppati anche attraverso altre discipline come la pista.

È’ stato più di un CT il romagnolo ed è vero che sono mancati i risultati ma Davide ha avvicinato al ciclismo soggetti che nel progetto azzurro hanno speso capitali ; soffermarsi solo al risultato sportivo rischia di fare passare in secondo piano tutto quel lavoro fatto lontano dai riflettori, mai per un torna conto, solo per il bene del ciclismo italiano.

Il bilancio poteva cambiare ad Harrogate e a Bergen con Matteo Trentin, con Giacomo Nizzolo a Doha; non saranno medaglie ma sono comunque dei risultati importanti anche se poco apprezzati non solo da qualche tifoso ma soprattutto da un a parte di quella stampa che troppo facilmente dimentica e pesa gli uomini veri solo attraverso i risultati.