Martina Fidanza, “Mi è andata bene. Non riesco a crederci.”
di RedazioneCiclismo20 Ottobre 2021 - 23:15
“Non era certo un’azione pensata all’inizio – dice trattenendo a stento le lacrime appena scesa dalla bicicletta – Mi sono trovata avanti a quattro giri dal termine. Dino mi ha detto di forzare e ho spinto al massimo. Mi è andata bene. Non riesco a crederci.” Così Martina Fidanza a fine gara.
In realtà l’azzurra è stata abile a tenersi coperta durante una gara che non ha registrato alcun attacco particolare se non nella parte finale. Quando prova l’austriaca Eberhardt l’azzurra chiude il buco. Si trova con qualche metro di vantaggio e, imbeccata dal CT Salvoldi, forza il ritmo. Esplode tutta la sua forza in due tornate di grande intensità. Il gruppo rinuncia quasi subito all’inseguimento, accontentandosi delle posizioni di rincalzo. “Un successo incredibile, che non ha paragoni con altri (nello scratch ha già vinto il titolo mondiale juniores e, lo scorso anno, gli europei di categoria, ndr). Lo dedico soprattutto ai miei nonni Aldo e Rosi, che mi hanno cresciuta, grazie a loro e alla mia famiglia oggi sono qui a festeggiare questa incredibile vittoria”.
Alle spalle di Martina chiudono l’olandese van de Duin e, terza, la statunitense Valente. Lo scorso anno a Berlino si impose un’icona del ciclismo su pista, Kirsten Wild, proprio davanti alla Valente. La vittoria della Fidanza, giovanissima e già con un palmares di grande rispetto, lascia intendere che, come sulla strada, anche su pista la nouvelle vague del ciclismo femminile azzurro sta ormai scalzando dai vertici la generazione precedente. “Non è ancora il momento di festeggiare – conclude la neo campionessa del mondo – perché domani abbiamo il primo turno dell’inseguimento e vogliamo far bene anche lì”. Proprio le qualificazioni dell’inseguimento a squadre vedono l’Italia ancora grande protagonista, come era nelle speranze ed anche nelle previsioni.
I campioni olimpici Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna non deludono e nelle qualificazioni del mattino segnano il miglior riscontro (3’49”008) davanti a Francia, Danimarca e Gran Bretagna. Nel turno serale c’è il ritorno in quartetto di Liam Bertazzo (al posto di Lamon), ma il risultato non cambia: GBR superata agevolmente (3’46”760), medaglia in ghiaccio e domani si corre contro la Francia per l’oro. Bertazzo: “E’ stata una gioia enorme. Ho passato due anni difficili ed essere tornato a dare il mio contributo mi ripaga di tante sofferenze. Ringrazio tutto il gruppo, che mi è sempre stato vicino e che mi ha permesso di migliorare.” Contro i francesi sarà una finale difficile: “Sicuramente: corrono in casa e avranno tutto il pubblico a favore. Io ho perso un mondiale per un punto proprio contro di loro… adesso è venuto il momento di cambiare la storia.”
L’affiatamento è il segreto di questo gruppo, orchestrato magistralmente da Marco Villa. Simone Consonni ricorda: “Siamo cinque, sei… tutti molto competitivi. Quando in allenamento Marco fa i quartetti non capisci mai qual è il quartetto titolare… Sono veramente contento per quanto fatto oggi, ma non è ancora finita.” Lo conferma anche Filippo Ganna, che analizza la gara anche dal punto di vista tecnico “Mi sembra una pista in cui non si riesce a fare grandi tempi… forse domani, con una temperatura più alta. Era importante oggi partire bene. Domani con la Francia sarà dura.” Jonathan Milan nel turno del pomeriggio ha svolto il compito di primo uomo: “Non era una soluzione provata altre volte. Mi sono trovato bene e abbiamo dimostrato di essere un bel gruppo.”
Bene anche le rocketgirls, seconde nelle qualifiche alle spalle della Germania (4’13”082) con il tempo di 4’14”476. Elisa Balsamo, Martina Fidanza, Martina Alzini e Letizia Paternoster (che ha sostituito all’ultimo momento Chiara Consonni) domani se la vedranno, nel primo turno, con la Gran Bretagna, 4’16”200. Martina Fidanza si è staccata a metà gara: “Era previsto che mi staccassi dopo la terza tirata, ma durante la seconda non mi sono sentita sicura di riuscire a tenere il passo delle altre, per cui ho tirato per due giri e mezza, per far rifiatare le altre, e poi mi sono staccata, alla fine è stata la cosa giusta, improvvisata lì su due piedi”.
Domani sarà anche il giorno di Elia Viviani, che torna a spingere pedali ad un mondiale in pista a distanza di oltre 20 mesi dall’appuntamento iridato a Berlino 2020; era prepandemica, forse addirittura un altro ciclismo. Il campione veronese lo sa e per questo riparte dalla sua analisi proprio da allora: “Le Olimpiadi mi hanno dato nuovo entusiasmo e fiducia. Il mondiale dello scorso anno, con un settimo posto, mi aveva deluso. A Tokyo ho capito invece che posso ancora dire la mia. Per questo qui a Roubaix voglio provarmi in altre prove, oltre logicamente nell’omnium, che resta la mia gara. L’Eliminazione, in particolare, mi piace molto, si adatta alle mie caratteristiche e per me è quasi un gioco”. Marco Villa, però, vuole che ci si concentri anche sulla Madison, specialità olimpica e una delle più rappresentative. “E’ corretto. A Tokyo abbiamo compreso che ormai a questi livelli non possiamo più affidarci al talento. L’Americana è una disciplina molto tecnica, sulla quale è giusto lavorare. Nei prossimi anni il nostro vero obiettivo sarà proprio questo”.
Il programma di domani prevede la mattina le qualifiche della velocità donne, con la nostra Miriam Vece. Nel pomeriggio in pista ancora i quartetti dell’inseguimento, Elia Viviani nello Scratch maschile e Elisa Paternoster nell’Eliminazione femminile. Si annuncia un pomeriggio ricco di emozioni.