Australian Open: il governo australiano fa muro sul caso Djokovic

di Giuseppe Ortale

“Qualsiasi individuo che cerca di entrare in Australia deve rispettare i nostri severi requisiti di frontiera. Mentre il governo del Victoria e Tennis Australia possono consentire a un giocatore non vaccinato di giocare agli Australian Open, è il governo del Commonwealth che applicherà i requisiti al confine australiano. Dal 15 dicembre 2021 chi ha un ciclo vaccinale completo può viaggiare nel Paese senza restrizioni. I non vaccinati devono fornire una motivazione medica altrimenti vengono respinti all’aeroporto o inviati in quaranatena obbligatoria di 14 giorni. Nessun atleta che disputerà gli Australian Open riceverà trattamenti speciali”.

Queste le parole del ministro degli interni australiano Karen Andrews che non lasciano interpretazioni e che vanno in contrasto con il CEO di Tennis Australia Craig Tiley e del ministro dello Sport dello stato di Victoria Jaala Pulford che affermano che il numero uno del mondo Novak Djokovic non ha ricevuto un trattamento speciale.

Il serbo ha dichiarato, con largo anticipo, che non si sarebbe vaccinato in vista del primo Slam dell’anno tenendo fede alla sua posizione fino all’ultimo momento imbarcandosi, con destinazione Australia, grazie ad una esenzione medica; alcuni colleghi, presenti già a Melbourne, non hanno digerito il comportamento degli organizzatori.

Una situazione in divenire ma che tuttavia vede “Nole”, al netto di tutti i discorsi riguardanti la vaccinazione, in una posizione abbastanza chiara; aveva già dichiarato di non volersi sottoporre al vaccino anti – covid in largo anticipo e senza giri di parole.