Scherma. Assegnato lo Scudo d’Onore a Trapani. La gioia del presidente Morghese

di Elio Natale Coppola

*RETTIFICA: Come suggerito dallo stesso Morghese il suo ruolo nella associazione è vice-presidente, il presidente è Carlo Morghese*
Dopo i difficoltosi mesi di Dicembre e Gennaio a causa dell’aumento esponenziale dei contagi, a Febbraio, lo sport trapanese riprende a far parlare di sè. Dopo i brillanti risultati nel tiro con l’arco stavolta è la scherma il protagonista della giornata. Infatti, tramite il proprio profilo Facebook, la Asd Scherma Trapani ha comunicato la ricezione dello Scudo D’Onore, onoreficenza assegnatagli direttamente dalla Federscherma (FIS). Tale premio, come ci verrà spiegato nel corso dell’intervista, viene rilasciato alle società hanno dato lustro a tale sport per non meno di 20 anni senza interruzioni.

Per l’occasione abbiamo parlato con Enzo Morghese, presidente ed istruttore dell’associazione citata in precedenza. Lo schermidore ha mosso i primi passi in pedana nella stagione 2003/2004, fondando, poi, nel 2007 la Asd Scherma Trapani insieme al padre Carlo. Nel 2009 e 2010 porta la Sicilia sul gradino più alto del podio nei Giochi dell’Amicizia del Mediterraneo, prima come atleta e poi come tecnico. Negli anni successivi sono arrivati tre titoli come campioni regionali al Gran Premio Giovanissimi. Con l’avanzare del tempo, Enzo ha istituito anche una squadra paralimpica portando ottimi risultati e lustro alla provincia.

“Premio inaspettato, sono molto emozionato… La scherma è l’arte dell’adattamento”
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Lo Scudo D’Onore

Salve Enzo, come ci si sente ad aver ricevuto lo Scudo D’Onore? «È un’emozione unica, quando ho ricevuto la notizia mi sono commosso; non sapevo nemmeno che ci stessero valutando per il premio. Per me è il riconoscimento di tutto il lavoro fatto. Voglio ringraziare sia il CONI, la federazione ed il comitato regionale per l’aiuto e gli sforzi proferiti fino ad oggi. Inoltre, questo è un bel segnale da parte della federscherma che si ricorda anche delle piccole società e non ci fa sentire abbandonati».

Per ricevere questa onoreficenza sono sufficienti i vent’anni d’attività? «No, oltre a questo è necessario ottenere determinati risultati sportivi e che rispettano determinati requisiti. Dopo che il comitato ci ha proposti, ovviamente, la federazione ha fatto tutti i controlli del caso e sapere che gli enti nazionali eseguino tali verifiche fa piacere».

Mettendo da parte il premio, come sta andando questa stagione sportiva? «Sta procedendo bene, adesso la fase regionale sta giungendo al termine e a breve inizieremo con i paralimpici. I nostri cadetti si sono qualificati tutti per la fase nazionale, i giovanissimi dovranno affrontare l’ultima prova ma ci sono buone speranze che tutti superino questo step. A livello regionale, la scuola di scherma siciliana continua ad essere di qualitè e competitiva. Penso che tutte le province sono ben attrezzate ed è anche per questo che i campionati regionali il livello è alto così come la sportività».

Il tema del momento sono i rincari sulle utenze e la pandemia. Voi come avete affrontato queste problematiche? «Il caro bollette ed il Covid si sono sicuramente fatti sentire, come in tutte le altre attività. Sul primo punto, non usufruendo di strutture comunali, i rincari ci sono stati, momentaneamente stiamo boccheggiando ma non abbiamo problemi di sorta. Per quanto riguarda la situazione pandemica, invece, devo dire che un calo di iscritti si è verificato, siamo passati da circa 60 iscritti a 20/30 in tutte le fasce. Ma questo non mi ha creato grandi problemi perchè sono dell’idea che è meglio puntare sulla qualità che sulla quantità».

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Per concludere le chiederei di mandare un messaggio a chi voglia avvicinarsi a questo sport. «L’obiettivo della Asd Scherma Trapani è quello di insegnare ai più piccoli di dare il massimo a prescindere, senza guardare il risultato. L’accettazione della sconfitta è fondamentale, perchè nella scherma vince chi si è impegnato di più ed ha faticato di più. Noi li educhiamo alla sportività e all’inclusione, perchè le nostre porte sono aperte a chiunque voglia imparare questo sport. A questo aggiungo che per me la scherma è l’arte dell’adattamento. In fase di lockdown ci siamo attrezzati con le schede individuali. Appena siamo tornati in palestra abbiamo immediatamente messo in pratica le procedure suggerite dal Ministero. In questo discorso, inoltre, rientra la diminuizione del numero di ragazzi che fanno attività sportiva. Noi, per portare fuori i ragazzi, ci siamo adattati con dei software e giochi per lo smartphone legati alla scherma. Ma la cosa fondamentale da capire è se il ragazzo non ha, semplicemente, voglia di uscire o sta attraversando una fase depressiva».

Ringraziamo Enzo Morghese e la Asd Scherma Trapani per la collaborazione e disponibilità. Foto tratte da Facebook.