Giro: là dove il mare luccica, De Gendt fa lo scugnizzo. Amarezza Gabburo

di Valentino Sucato

A Napoli è spettacolo. Vittoria del belga De Gendt, delusione di Gabburo. Van der Poel regala spettacolo ma non vince. Una tappa che resterà impressa negli occhi di tanti telespettatori: il Golfo di Napoli infatti è una cartolina indimenticabile. E il Giro ne esaltato in mondovisione le bellezze.

Il tracciato è degno di una classica del Nord con tanti sali-scendi, curve infinite e strade non larghe. E si può parlare di muri sul Monte di Procida (al 6,8%) e nei pressi di Lago Lucano (700 metri al 9,3%). E dunque nella patria della pizza, c’è tutto il condimento per una tappa dal contenuto tecnico elevato. Pronti via ed è subito fuga ed è un nutrito gruppo con nomi “pesanti” Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) su tutti e poi Biniam Ghirmay (Intermarché Wanty Gobert), Diego Ulissi (UAE), Thomas De Gendt, Sylvain Moniquet e Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Andrea Vendrame e Lilian Calmejane (Ag2r Citroen), Fabio Felline e Harold Tejada (Astana), Wout Poels e Jasha Sutterlin (Bahrain Victorious), Davide Gabburo (Bardiani Csf Faizanè), Guillaume Martin (Cofidis), Simone Ravanelli ed Edoardo Zardini (Drone Hopper Androni), Samuele Rivi e Mirco Maestri (Eolo Kometa), Jorge Arcas (Movistar), Mauro Schmid (QuickStep), Mattias Jensen (Trek Segafredo). Il loro vantaggio oscilla intorno ai 3′. Ai 46,3 sulla salita di Lago Lucrino scatto di Van der Poel, gruppo dei fuggitivi letteralmente frantumato. Su Van der Poel rientrano in Schmid, Girmay e Poels. Ma la corsa ormai è scoppiata e in questi attimi concitati altro contrattacco con Gabburo, Ravanelli, De Gendt, Vanhoucke ed Arcas. Al km 35 cede Ravanelli e restano in 4 con De Gendt che fa un gran forcing e che passa per primo al GPM del Monte Procida. Dietro il gruppo Van der Poel che però ai -28km accusa un ritardo di 35″. Ai -27km si susseguono gli attacchi nel gruppo inseguitore quello più efficace è di Schmid che si porta dietro altri compagni di fuga: Van der Poel inizialmente in crisi, rientra. Il vantaggio dei 4 uomini in fuga sul “gruppo Van der Poel” formato da Schmid, Girmay, Van der Poel, Poels e Martin e’ di 31′. Poi a un minuto Vendrame, Felline, Ravanelli, Moniquet, Ulissi e Skjelmose.

Ai -8km i quattro davanti (gruppo Gabburo) paga qualche secondo. Ai -7,4 km colpo di scena nel gruppo maglia rosa con Kamna che accelera ma Lopez reagisce e lo “agguanta”. Ma sulla discesa che piomba sul traguardo Van der Poel e Girmay sono scatenati all’inseguimento dei fuggitivi che però si rivela vano. È De Gendt a vincere la tappa: il trentacinquenne brucia Gabburo, poi Arcas. Quarto Vanhoucke, compagno di squadra del vincitore di tappa.

Ordine d’arrivo:

De Gendt 3h 32′ 53″, con lo stesso tempo Gabburo, secondo, Arcas, terzo. Vanhoucke a 4″, Girmay a 15″ insieme a Schmid e Van der Poel. Ottavo Poels a 33′ con Martin. Decimo Felline a 2’56”.

Classifica generale:

1 LÓPEZ Pedro con il tempo di 32:15:31

2 KÄMNA Lennard a 0:38

3 TAARAMÄE Rein a 0:58

4 MARTIN Guillaume a 1:06

5 YATES Simon a 1:42

6 VANSEVENANT Mauri a 1:47

7 KELDERMAN Wilco a 1:55

8 ALMEIDA João UAE a 1:58

9 BILBAO Pello a 2:00

10 PORTE Richie a 2:04

11 BARDET Romain a 2:06

12 CARAPAZ Richard a 2:06

13 LANDA Mikel Bahrain a 2:15

E domani lo spettacolo continua con il tappone d’ Appennino con il Passo Lanciano e poi il terribile Blockhaus.