Verona incorona Jai Hindley. La crono scaligera è vinta dall’italiano Sobrero

di Valentino Sucato

Hindley ha vinto la 105ª edizione del Giro d’Italia. Il trofeo senza fine vola in Australia per la prima volta. L’australiano aveva sfiorato il successo nel 2020 ma l’ultima cronometro con arrivo a Milano lo tradì. La Marmolada, quest’anno gli ha restituito quello che Geoghegan Hart gli aveva tolto. Gloria al vincitore, onore a chi esce da sconfitto, Richard Carapaz, colpevole solo di non aver provato il ko nelle tante salite che hanno costellato questo Giro. Solamente negli ultimi 5 chilometri l’equadoregno ha avuto una lieve crisi che Hindley ha trasformato in una voragine. Incolmabile. Devastante. Nel suggestivo scenario dell’Arena di Verona Jai è incoronato Re di un Giro equilibratissimo che la classifica finale tradisce proprio per quei distacchi della Marmolada che hanno dilatato i due contendenti. E così tra Hindley Montecchi e Carapaz Capuleti a vincere è stato il più freddo, quello capace di assestare il colpo mortale (sportivamente parlando) all’ultimo respiro “o la va o la spacca”. Merito anche a Kamna. Merito all’intera Bora Hansgrohe. La Ineos quando poteva non ha fatto. Perdendo il Giro. Bravo Nibali, quarto nel suo ultimo Giro. Commovente Pozzovivo, più forte della sfortuna. Le vittorie di Oldani, Dainese e Covi ci fanno ben sperare. Quella di Ciccone ci ha esaltato. Deludono Landa e Simon Yates che comunque ha vinto due tappe. La vittoria della crono di 17,4km è andata a Sobrero, campione italiano di crono che ha battuto tre olandesi: Arensman a 23″, Van der Poel a 40″, Mollema a 1’08”. Decimo Carapaz a 1’24. Hindley arriva a 1’31, il Giro è suo.