Triathlon. Intervista a Marco Parrinello, l’avvocato mazarese che ha conquistato l’Ironman ed il Mondiale

di Elio Natale Coppola

Dopo Damiano Ardagna e Alisia Calderone, un altro atleta siciliano si è reso protagonista di una nuova impresa titanica. Stiamo parlando di Marco Parrinello che, lo scorso 5 Giugno, ha completato e lasciato un segno indelebile alla Ironman di Amburgo. Come se non bastasse, con il risultato ottenuto, il triatleta mazarese, si è guadagnato anche la qualificazione al Mondiale che si disputerà il prossimo 8 Ottobre a Kona nelle Hawaii.

Per i meno esperti, con il termine Ironman si intende una varietà di triathlon definita anche come “triathlon super lungo”. Infatti, a differenza della versione olimpica, questa è caratterizzata da 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa; questi numeri ne fanno la competizione più dura di questo sport. Le distanze rimangono inviariate sia per i maschi che per le femmine.

L’evento di Amburgo ha raggiunto la sua 5ª edizione ed il nostro Parrinello l’ha terminata con il crono di 9:03:42. Questo, oltre a portarlo al mondiale, lo ha anche classificato come primo assoluto degli italiani in gara, 7° della sua categoria (M35-39) e 36° assoluto.

“Week-end fantastico, sapevo di aver abbassato i tempi ma non così. Grazie a tutti”
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Parrinello al via dell’Ironman

Ciao Marco, che sensazioni si provano a completare una gara del genere ed a guadagnarsi un posto ai Mondiali? “È stato un fine settimana fantastico, coronato da una cerimonia di premiazione eccezionale. Il tutto si è svolto all’interno di un hotel, affittato per l’occasione, dove tutti gli atleti hanno ricevuto un premio e sono stati accolti da applausi. Un’altra cosa che ho apprezzato è stata la riconoscenza che ho ricevuto dalla federazione e dai media; cosa che ti riempie di orgoglio dopo anni di allenamenti e fatiche in gara. Quando sono arrivato ad Amburgo sapevo di aver migliorato di molto i miei tempi ma, si sa com’è, ogni gara ha le sue variabili e non sempre sono prevedibili. Comunque sono veramente contento e non vedo l’ora di gareggiare al mondiale”.

Come ci si prepara a delle manifestazioni del genere? “Io, dovendo conciliare l’Ironman con il lavoro (avvocato, ndr), mi alleno due volte al giorno. Mi sveglio intorno alle 6 e faccio il primo allenamento; poi vado al lavoro e la sera faccio il secondo. Non è semplice ma se i risultati sono questi vuol dire che la strada intrapresa è, per me, quella giusta”.

Da quanto ti dedichi a questo sport? Tra le tre specialità (nuoto, corsa, bici) qual è la tua preferita? “Ormai sono circa 22 anni. Ho iniziato, un po’ come tutti, con il traithlon classico; poi, con l’età, mi sono avvicinato alle distanze lunghe e mi sono reso conto che ottenevo tempi migliori ed ero più a mio agio. All’inizio era più complicato allenarmi perchè a Mazara non c’erano proprio le strutture, dovevo spostarmi tra Marsala e Trapani. Dopo le superiori ho avuto la fortuna di potermi allenare a Palermo e a Catania con allenatori e atleti famosi e molto preparati. I miei punti di forza sono sicuramente il nuoto e la corsa, come dimostrano i tempi fatti segnare ad Amburgo; la bici è la parte più difficile, quindi so di dover spingere nelle altre due discipline per poi mantenere sulle due ruote”.

Pensi che adesso la situazione del triathlon sia migliorata a Mazara? “Assolutamente si. Adesso c’è una squadra che dovrebbe contare circa 50 iscritti, quindi organizzare gli allenamenti è più semplice. Il triathlon, in generale, non è tra gli sport più in voga ma il movimento sta comunque crescendo. La speranza è che qui in Sicilia la cosa prenda più piede perchè tutto ciò che serve ce lo fornisce la natura, ci manca solo l’aspetto culturale”.

Prima di salutarci, a chi vuoi dedicare questo successo? “Ci sarebbero tante persone da ringraziare ma tra gli allenatori, un pensiero, va a Stefano Intagliata e Francesco Catania. Oltre a loro penso anche a tutti quei compagni di allenamento con i quali ci si sfida in gara e la competizione con loro ha certamente stimolato i miei miglioramenti. Tra loro figurano: Gabriel Nicholson, Alberto Cantiello, Massimiliano Sardo, Vincenzo Tomasello e Ennio Salerno”.

Ringraziamo Marco Parrinello per la disponibilità e le foto